Il
presidente del gruppo Pdl in Regione Gianguido Bazzoni non è soddisfatto della
risposta ricevuta dalla vicepresidente dell'ente Simonetta Saliera alla sua interrogazione in merito al
caso del trasporto della comandante della Polizia Municipale di Parma
dalla stazione della città ducale alla sede di lavoro con auto di servizio
guidati da agenti in borghese. Saliera ha scritto a Bazzoni che
"dall'esame della documentazione in possesso" non sono emerse
"riscontrabili violazioni della normativa regionale in materia". Tra
gli acquisti effettuati dal Comune di Parma con i finanziamenti concessi dalla
Regione "risultano anche alcuni veicoli tra cui otto autovetture", ma
"dall'esame delle fatture prodotte dall'Ente in sede di rendicontazione,
sono riscontrabili i numeri di telaio ed il colore dei mezzi oggetto della
transazione: nei documenti non risulta nessun riferimento ai veicoli citati
nella interrogazione in oggetto". "A mero titolo di informazione -
aggiunge poi la vicepresidente - si precisa che nello sviluppo degli accordi
viene previsto l'utilizzo principale che viene fatto dei beni oggetto di
acquisizione. Questo non pregiudica che, nel caso delle autovetture come di
altri strumenti, possano essere utilizzati anche per altre attività d'istituto
compatibili con le varie esigenze delle singole strutture, stante il potere di
auto organizzazione in capo agli Enti Locali e la finalità generale di
potenziamento del corpo di polizia locale piuttosto che la finalizzazione ad un
uso vincolato dei beni confinanziati".Una replica che non ha convinto Bazzoni: "La Vice Presidente
Saliera - ha scritto l'esponente Pdl - non mi risponde in primo luogo, perché
dice che delle auto acquistate con fondi regionali, la Regione conosce solo i
numeri di telaio: sarebbe stato sicuramente più esauriente e corretto, ai fini
di una seria indagine sul rispetto delle norme regionali e degli accordi
sottoscritti tra i due enti, che la Giunta regionale si fosse informata presso
il Comune di Parma se tra le auto con detti numeri di telaio risultanti nelle
fatture ci fossero quelle con le targhe individuate nelle fotografie rese
pubbliche e utilizzate per accompagnare la comandante" Sul rilievo - si
legge ancora - che negli accordi era previsto solo l'uso principale dei
veicoli, mi chiedo se alla Regione Emilia-Romagna interessi sapere che i soldi
da essa investiti siano utilizzati non tanto in regolari operazioni secondarie
ma in operazioni di dubbia regolarità".
Infine, sulla questione uniformi, "il Regolamento del Comune di Parma - scrive Bazzoni - in armonia con la legge regionale 24/2003 è chiarissimo nello stabilire che gli agenti possano svolgere le loro funzioni di servizio in abiti civili solo quando vi sono particolari esigenze funzionali e previa autorizzazione del comandante. Credo che, da parte della Giunta regionale, invece che riaffermare la peraltro risaputa conformità del regolamento comunale rispetto alle leggi nazionali e regionali, sarebbe stato più opportuno informarsi se vi sono queste particolari esigenze funzionali nel trasportare la comandante dalla stazione ferroviaria al posto di lavoro e se la stessa aveva formalmente firmato un ordine di servizio per consentire agli agenti così impiegati di non indossare l'uniforme. Mi sembra pertanto di poter tranquillamente dire che anche in questa circostanza non c'è traccia di quella inflessibilità sulle questioni di legalità di cui la sinistra si fa portabandiera quando serve a eliminare avversari scomodi".
Infine, sulla questione uniformi, "il Regolamento del Comune di Parma - scrive Bazzoni - in armonia con la legge regionale 24/2003 è chiarissimo nello stabilire che gli agenti possano svolgere le loro funzioni di servizio in abiti civili solo quando vi sono particolari esigenze funzionali e previa autorizzazione del comandante. Credo che, da parte della Giunta regionale, invece che riaffermare la peraltro risaputa conformità del regolamento comunale rispetto alle leggi nazionali e regionali, sarebbe stato più opportuno informarsi se vi sono queste particolari esigenze funzionali nel trasportare la comandante dalla stazione ferroviaria al posto di lavoro e se la stessa aveva formalmente firmato un ordine di servizio per consentire agli agenti così impiegati di non indossare l'uniforme. Mi sembra pertanto di poter tranquillamente dire che anche in questa circostanza non c'è traccia di quella inflessibilità sulle questioni di legalità di cui la sinistra si fa portabandiera quando serve a eliminare avversari scomodi".
(21
agosto 2013)
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