martedì 29 aprile 2014

INCONTRO DEI CLUB “FORZA SILVIO”

Settore Ufficio Nazionale Club

Invito
Incontro Club Forza Silvio  Sabato 3 maggio - ore 11.00
Hotel Centergross Via Saliceto, 8 – Bentivoglio (Bologna)
Sabato 3 Maggio alle ore 11.00, il Dr Marcello Fiori Coordinatore nazionale dei club Forza Silvio insieme all’  On. Massimo Palmizio Coordinatore Regionale del Movimento politico di Forza Italia ,  incontreranno i Presidenti del Club Forza Silvio della Regione Emilia Romagna. L’occasione rappresenta un momento di incontro e confronto operativo con tutti i  Club dell’ Emilia Romagna al fine di analizzare problematiche organizzative e politiche in questa delicata fase politica. Ti sarei davvero grato se potessi intervenire per facilitare quel lavoro comune indispensabile a far crescere il nostro Movimento nella Regione.
dr. Marcello Fiori (Responsabile nazionale del settore Ufficio Nazionale dei Club)

lunedì 28 aprile 2014

MAGDI CRISTIANO ALLAM, CON DONATELLA DONATI A LUGO PER UN CAMBIAMENTO VERO NELLA GUIDA DELLA CITTA’


Mercoledì 30 aprile alle ore 20,30, presso la Sala del Carmine a Lugo, in Corso Garibaldi 16, Magdi Cristiano Allam sarà importante ospite alla manifestazione di sostegno alla candidatura a sindaco di Donatella Donati. A Lugo c’è aria di cambiamento dopo le ultime stanche amministrazioni del PD, che hanno deluso tutta la cittadinanza senza distinzione di colore politico. Forza Italia ha presentato una lista forte ed una candidatura (unica femminile) di grande esperienza e capacità; per la prima volta a Lugo si potrà andare al ballottaggio e Forza Italia sarà sicuramente protagonista della tanto attesa svolta a Lugo.

giovedì 24 aprile 2014

TORNA BERLUSCONI PROTAGONISTA E RENZI SI SQUAGLIA NEL LAGO DELLE SUE CHIACCHIERE. SORPRESE IN ARRIVO


Qualcuno si sta accorgendo che un vulcano dato per spento si sta risvegliando. Anzi, aggiorniamo la metafora, visto che non ha mai avuto bisogno di risvegliarsi. Trattasi di Berlusconi.
Il rumore è quello di legacci che si rompono, è quello di un Prometeo incatenato che si sta liberando. È un paradosso. Ma ora che conosce i confini della sua pena, potrà esprimersi. Certo: con una metrica definita da altri, invece che in versi liberi, ma le poesie più belle sono in endecasillabi, neanche sciolti. Tranquilli: la rima la trova. Ed è il protagonista dei giorni che verranno. Per questo c’è nervosismo a sinistra e nei Cinque Stelle. I giornaloni si interrogano sulle mosse di Berlusconi.  Si domandano quali armi segrete tirerà fuori, visto che è il migliore di tutti nelle campagne elettorali. L’arma segreta è presto detta: è lui stesso, nella sua sincerità, e capacità di esprimere il sentire profondo del popolo italiano, in specie il ceto medio. È la sua gente. Sono quelli che più di tutti hanno pagato e stanno pagando la crisi, e che Matteo Renzi sta invano cercando di circuire con promesse da magliaro, mentre sta appioppandogli nuove tasse. Con Berlusconi finalmente sciolto dal vincolo del silenzio, in cui era confinato da 14 mesi, ha poco da ballare sull’aia con la Maria Elena Boschi.
Per questo Renzi è inquieto e sta esagerando. Ha finora avuto cinque ore al giorno di televisione. Da quando è a Palazzo Chigi invade i prati della nostra vita come uno sciame di cavallette.
È obbligato a restare dov’è, a occupare il video, per paura che quando appena appena si scosti, lasci intravvedere che ha distrutto tutto con le chiacchiere. Ieri abbiamo assistito a un’ennesima performance al Tg1, dove dinanzi a domande offertegli come babà al rum ha insultato chi cerca di fargli obiezioni additandolo paradossalmente con il titolo di chiacchierone di cui è primatista galattico.
Matteo è sempre più ansioso, si sta accorgendo che la realtà è più testarda del suono delle parole, anche se sono folte come foreste amazzoniche, e presto o tardi presenta il conto.
Questo conto ce l’ha in mano Silvio Berlusconi.
I giorni che verranno saranno una iniezione di verità. Ne vedremo delle belle. La mongolfiera di Renzi sarà sgonfiata.
Ci sono solidi mattoni su cui costruire la riscossa dell’Italia in Europa.

mercoledì 23 aprile 2014

A CERVIA DALLA LEGA ALL’ EDERA INSIEME PER SOSTENERE SAVELLI E IL SOGNO DEL BALLOTTAGGIO


Ampia coalizione per il giovane avvocato che sfida lo storico primato del Pd di Federica Angelini

È riuscito in un’impresa senza precedenti a Cervia e forse in tutta la provincia: unire tutte le forze di centrodestra, incluso il Pri. Paolo Savelli sarà sostenuto dai simboli quindi dell’Edera, di Forza Italia, dell’Ncd, dell’Udc e, notizia questa dell’ultima ora, anche della Lega Nord. Per quanto, dopo lo scioglimento del Pdl in cui credeva, Savelli non abbia più la tessera di alcun partito (all’epoca si dimise anche da consigliere comunale dove era stato il più votato). Quando gli chiediamo cosa e chi voterà alle europee, come tanti civici ci risponde sibillinamente: «Vedrò le candidature prima di decidere».
Avvocato, gentile e cortese nei modi, giovane, cervese doc, sulla sua bacheca di Facebook ama regalare perle di saggezza romagnola e battute in dialetto. Sta conducendo una campagna elettorale, dice, «tutta basata sul concreto» e non tanto sulla polemica e dice di essere orgoglioso ed emozionato dall’appoggio di una coalizione così vasta e, appunto, senza precedenti. Nessuna delle cinque forze a suo sostegno sembrano al momento godere di ottima salute. Dovrà vedersela oltreché con il candidato Pd Luca Coffari e il candidato Prc-Pdci Antonio Antonelli, anche con il civico indipendente Michele Fiumi e con il grillino Alessandro Marconi, questi ultimi due entrambi potenzialmente rivolti anche al suo elettorato. «Sono convinto però – ci dice l’avvocato classe 1977 – che alle amministrative prevalgano logiche diverse, si faccia più attenzione a quel che accade sul territorio». Quando gli chiediamo quale di tutte le scelte fatte dalle passate amministrazioni del Pd gli sembra la più sbagliata ci risponde che difficilmente si può scegliere: «Quando ero in consiglio comunale ho votato contro credo al 90 percento delle delibere, abbiamo fatto la battaglia contro il grattacielo, contro questa organizzazione dei servizi sociali, credo che in generale Cervia sia stata lasciata indietro, abbia dovuto spesso subire supinamente decisioni prese altrove, a Ravenna, Bologna o perfino Roma». Su www.paolosavelli.it c’è un programma articolato in vari punti, per esempio la salt valley e l’insediamento di nuove industrie, l’attenzione all’entroterra del Comune, e che in alcuni tratti si sovrappone a quello di altri candidati. Sul bilancio Savelli risponde «che la bassa tassazione si deve all’alta presenza di attività produttive e di seconde e terze case, oltre a una sollecitazione continua dell’opposizione in questo senso, ma noi siamo convinti che si potrebbero anche risparmiare ancora almeno due milioni di euro l’anno dalla spesa corrente con una riorganizzazione». Anche Savelli lamenta l’eccessiva cementificazione del territorio e denuncia la nuova ultima lottizzazione della zona Amati e su Pentagramma dice: «Temo che si sia solo tentato di eliminarlo dai temi di campagna elettorale, in realtà non c’è alcun impegno formale e tornerà sicuramente magari rivisto al ribasso, e al ribasso saranno anche gli oneri che Pentagramma dovrà spendere in opere pubbliche e considerando che a noi sembravano inadeguati già i 18 o 20 milioni...

sabato 19 aprile 2014

BERLUSCONI CON IL VOSTRO AIUTO FAREMO VINCERE I MODERATI

Cari Amici,
nei vent’anni passati sono sempre stato candidato alle europee portando intorno a tre milioni di voti. Questa volta sono stato colpito da una ingiustizia enorme, c’è stata una sentenza mostruosa che sono convinto la Corte europea annullerà. Nella decisione ultima del Tribunale di sorveglianza c’è stato anche l’affidamento ai servizi sociali ad una residenza di anziani in difficoltà, “La Sacra famiglia" di Cesano  Boscone.  Questo non mi ha fatto assolutamente dispiacere perché io ho cercato sempre di aiutare chi ha avuto e ha bisogno, e anzi per quanto riguarda la residenza degli anziani, ci sono andato  spesso accompagnando mia mamma e cercando di portare a queste persone conforto e magari aiuti concreti. Comunqe nella scheda elettorale ci sarà il simbolo di Forza Italia e nel simbolo, Forza Italia ha voluto mettere il nome Berlusconi. Questo garantisce a tutti i moderati che io, durante  questa campagna elettorale, sarò in campo. E’ assolutamente vero che non si possono dividere più le elezioni tra elezioni per l’Europa ed  elezioni nazionali perché ormai la politica è insieme, nazionale ed europea. Noi stiamo scontando  questo fatto perché l’Europa a trazione tedesca ci ha imposto la politica di rigore che ha  portato soltanto crisi. Quindi in Europa dobbiamo riscrivere, e dobbiamo essere forti per questa  ragione, tutti i trattati europei qualcuno dei quali abbiamo firmato sotto la minaccia della  pistola alla tempia dell’imbroglio degli spread. Dobbiamo soprattutto che si possa ottenere lo  sforamento del 3% di deficit che è qualcosa di imprescindibile. Dobbiamo anche allontanare nel tempo o addirittura cancellare il fiscal compact. Per quanto riguarda Alitalia, gli ultimi governi  ma anche l’attuale governo, non hanno fatto nulla di veramente concreto e significativo nella direzione di un sostegno alle imprese. La riduzione dell’Irap è diventata un fantasma su cui non  si può fare conti concreti; non c’è stata nessuna riduzione delle tasse, anzi i governi della  sinistra hanno intanto mantenuto la tassa -l’Imu - sulla casa che invece noi consideriamo sacra.
Poi c’è stato recentemente anche l’aumento dell’imposta sui risparmi privati, sulle rendite finanziarie. Comunque la si giri la frittata, comunque si sia capaci di presentare con brio, con slide e con tutto il resto le misure del governo, non si riesce ad evadere da quella che è la ricetta sempiterna della sinistra, cioè sempre più tasse. Credo che dobbiamo offrire a tutti i moderati una chiara fotografia della situazione. Oggi non siamo più in una democrazia, che significa governo del popolo. Se i governi non sono eletti dal popolo, non c’è più una democrazia. E io penso che se noi riusciremo a rendere la maggioranza dei moderati consapevole di questo, la maggioranza numerica dei moderati che adesso nessuno contesta esserci forse riuscirà a trasformarsi in una maggioranza politica. E quindi noi con questa richiesta, con questo appello che facciamo alla maggioranza degli italiani, pensiamo non solo di poter arrivare ad un ottimo risultato nelle elezioni del parlamento europeo, ma alle elezioni politiche che seguiranno  - che non potranno andare oltre un anno, un anno e mezzo -  pensiamo di riportare con i moderati una grande vittoria che dia la possibilità di avere una grande maggioranza in parlamento, magari senza alleati, che possa eleggere e sostenere un governo tutto formato da ministri che appartengono a Forza Italia.

giovedì 17 aprile 2014

25 MAGGIO 2014, BERLUSCONI E FORZA ITALIA ALLA BATTAGLIA PER L’EUROPA. CON QUALI ARMI, PER QUALI OBIETTIVI


Sono le cose che ci vengono meglio. Partire in una missione avendo tutti contro, essendo dati per nati morti da qualsiasi bookmaker da Londra a Maracaibo. Ci ricorda moltissimo il clima che accompagnò nel 1994 l’avvento di Forza Italia, con la sinistra e l’universo dei mass media a prefigurarci stritolati sotto gli allegri cingoli della “gioiosa macchina da guerra”. Il numero uno pro-forma era Occhetto, ma dietro di lui, il vero uomo dell’apparato rosso era Massimo D’Alema. Finì come finì. Con la nostra vittoria e con il loro rancore che ha cambiato molti nomi ma dura da vent’anni e si esprime ancora, nella sua espressione più proterva, nel medesimo D’Alema. Rieccoci. La nostra arma numero uno ha un nome che comincia per B. Ma non c’entra niente con il culto della personalità. Silvio Berlusconi non è una statua cui portare tributi, ma è una cosa sola con un popolo, che si identifica con lui. Non c’è un altare su cui situarlo, non è sopra, è in mezzo, ed è dentro questa Italia.
Per questo sul simbolo Forza Italia c’è il suo nome. Il nome Forza Italia coincide con il nostro programma alle europee. Più Italia in Europa è la traduzione in linguaggio contingente della nostra identità.
Dovremo affrontare due facili e disastrosi populismi. Quello di Renzi, che si procura consensi distribuendo mance alle categorie che ha scelto di strumentalizzare per i suoi comodi. In realtà è prono alla Germania, come dimostra la scelta di sponsorizzare come Presidente della Commissione europea, cioè premier d’Europa un tedesco di nome Schulz. Berlino comanda già ora, avendo un portoghese che guida Bruxelles, figuriamoci se arriva il potentissimo uomo di sinistra teutonica, detto il Kapò.
Poi c’è Grillo. Chiunque abbia visto le opinioni espresse dai suoi eletti a Montecitorio e a Palazzo Madama, e abbia appreso le cifre delle loro dichiarazioni dei redditi prima di pescare il biglietto della lotteria parlamentare, constata che sono gente di estrema sinistra, fanigottoni, a 40 anni senza reddito, bravi solo a ciacolare sul Web e a formare comitati per vietare strade e ferrovie.
Berlusconi con la sua saggezza e il suo sogno ragionevole di un’altra Europa, dove l’Italia si faccia rispettare, e impedisca il drenaggio di risorse fuori dai nostri confini, è consapevole però che uscita dall’euro e secessione dall’Ue ci trasformerebbero in una preda facilissima da inghiottire da arabi e superpotenze, con debito pubblico e inflazione argentine.
Il nostro programma ha un merito: di essere un sogno realistico, una follia ragionevole. Con un leader di levatura mondiale a realizzarlo. Un innocente perseguitato, la cui figura va illustrata dovunque, per la grandezza che ha. E restituirà vigore all’Italia, e all’Europa, oggi impotente e chiusa nell’orticello tedesco dalla Merkel e dai suoi servi passati e presenti, Monti e Renzi…
Noi siamo un’altra cosa, amiamo l’Italia, siamo la Forza Italia di Berlusconi.

FORZA ITALIA, LE LISTE PER LE EUROPEE


Chiuse le liste di Forza Italia per le europee. Tra i 73 candidati “30 donne“. E’ quanto sottolineano fonti del partito spiegando che l’ultimazione delle liste ha avuto la sua accelerazione finale ieri nella serata. Il Cav in campo - Tra i candidati anche Domenico Giovanni Arena, Johnny D’Andrea; Federica de Benedetto e il calabrese Santo Raffaele Mercuri. Resta fuori l’ex europarlamentare Riccardo Ventre. Dopo il vertice per le liste Giovanni Toti ribadisce ancora una volta la volontà di Silvio Berlusconi di restare in campo per la campagna elettorale: "Silvio Berlusconi sarà in campo anche in questa campagna elettorale per le elezioni Europee per far sì che Forza Italia guadagni in Europa una delegazione forte così da difendere gli interessi degli italiani a Bruxelles". Eccoi candidati Nord-est -  Elisabetta Gardini, Amalia Sartori detta Lia, Simone Furlan,
 Massimiliano Barison, Elisabetta Bolzoni, Walter Ferrazza, Fabio Filippi, Paolo Gottarelli, Mattia Sebastiano Malgara detto Mattia, Ilaria Paparella, Francesca Rescigno, Gianpiero Samorì, Sandra Savino, Remo Sernagiotto.

martedì 15 aprile 2014

BAZZONI: CONTRO LA CHIUSURA DEI CENTRI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE)


Devo proprio dire che la politica della sinistra nei confronti dell’immigrazione selvaggia clandestina è veramente fallimentare e disfattista; in certi casi verrebbe quasi da pensare che vi sia una voglia di sfasciare le nostre istituzioni, la nostra società, il nostro vivere civile. Ogni volta che proviamo a lanciare un allarme od avanzare qualche critica rispetto al lassismo e menefreghismo con cui l’Italia (a differenza di tutti gli altri Paesi mediterranei) affronta le ondate continue di centinaia di migliaia di clandestini, ci sentiamo rispondere che gli immigrati servono alla nostra economia, in special modo a quella emiliano-romagnola. Ma ci rendiamo conto di questa enorme balla, soprattutto in questa fase di depressione economica?  Ogni immigrato integrato, che lavora ed è utile alla nostra società, ve ne sono almeno 3 che rappresentano solo un problema, ormai gravissimo. Abbiamo mai provato a girare per la vie delle nostre città o nei parchi e nei giardini, in orario di lavoro, ed abbiamo mai visto frotte di immigrati che fanno gruppo, bevono birre lasciando i vuoti ovunque, litigano fra loro anche violentemente, importunano donne di qualunque nazionalità?  Abbiamo mai visto gruppi di giovani adolescenti che non studiano e non lavorano, ma si aggirano nelle città in cerca di guai?  A quando rivolte e guerriglia come a Parigi alcuni anni fa? Non continuiamo a procrastinare la solita leggenda

lunedì 14 aprile 2014

CI VOGLIONO MORTI PERCHE’ HANNO PAURA. LA RISCOSSA DI BERLUSCONI E FORZA ITALIA PER VINCERE


La prova paradossale che anticipa la nostra riscossa nelle urne e nel Paese è il fatto che ci danno per morti, e poi cercano di ucciderci. Se fossimo già stecchiti perché organizzare ogni ora del giorno e della notte agguati giudiziari, trappole mediatiche, abbandoni a orologeria? Lo si capisce dai titoli dei giornaloni, ma anche dai talk show. Sono almeno tre settimane che il "Corriere della Sera" annuncia con mestizia e con il sorriso a fior di labbra che il nostro leader e il suo movimento giacciono insepolti, e si cercano volontari per sotterrarli. Salvo oggi stesso, con un editoriale di Antonio Polito, già senatore dei  Il Mattinale – 14/04/2014  democratici, e dunque ovviamente imparziale, ridichiararci mortissimi.
E insistere sul trattamento Dell'Utri – ignobile caso di custodia cautelare per un uomo libero sottoposto a un processo alle intenzioni senza diritto di difesa – per spandere tenebre sull'uomo più capace di dar luce di speranza al popolo italiano che sia apparso da decenni.
Diciamolo. Berlusconi fa paura.
Hanno sperato che il Tribunale di Sorveglianza gli mettesse il bavaglio, e già lo vedevano compilare da sepolto vivo come Silvio Pellico un testo edificante, lontano dalle campagne elettorali.
Non andrà così. Qualunque espediente truffaldino escogiti il nuovo potere renzian-grillino, se le condizioni minime di libertà di espressione e di comunicazione del pensiero saranno garantite, il 21 per cento di consensi che oggi viene attribuito alle nostre liste per le elezioni europee prenderà un ascensore rapido. Ricordiamo un numeretto: 12. Questa era la percentuale che aveva il Pdl quando nel dicembre del 2012 Berlusconi fulminò Monti togliendogli la fiducia.  Nel giro di due mesi il Pdl aumentò di dieci punti (in realtà – al netto dei brogli – molti di più).  Ora l'obiettivo è il medesimo. E abbiamo uno strumento potente in più: i Club Forza Silvio, comunità umane e politiche innervate tra la gente e sentinelle del voto.

domenica 13 aprile 2014

L’IRONICO DESTINO DEGLI ANTICAV E LE “CONVERSIONI IN TARDA ETA’”


Il paradosso è che mentre ci si applica per eliminare dalla scena politica Berlusconi, le sue battaglie trovano spazio laddove ieri erano contestate o negate
Si chiamano “segni dei tempi”: sono quelle manifestazioni apparentemente scollegate tra loro che individuano una trasformazione in atto di portata eccezionale. I filosofi li chiamerebbero “epifenomeni”; noi, che siamo più terra terra e anche più cattivelli, le chiamiamo “conversioni in tarda età”. E così succede che ieri, sul Corriere della Sera, due dei principali editorialisti del quotidiano dei poteri che contano, hanno scritto cose che non ti aspetteresti neppure dai più agguerriti berluscones. 
Il primo è Ernesto Galli Della Loggia: in un articolo sulle difficoltà della sinistra ad intercettare il consenso, lo storico individua “il fatto che oggi i suoi esponenti vengono percepiti – giustamente – come una parte dell’élite della società europee, in molti casi ai vertici del potere. Si pensi ad esempio come la sinistra domini il sistema dei media”; ed aggiunge poi che la sinistra è “prona da tempo alla medesima vuota ideologia dell’europeismo a prescindere”. Il secondo è l’ex ambasciatore Sergio Romano che, parlando del caso Dell’Utri, è costretto ad ammettere che “in Italia la giustizia si è inevitabilmente politicizzata; e il passaggio di tanti magistrati alla vita politica” rende l’anomalia “ancora più vistosa”. Per un attimo si rimane senza fiato: Galli della Loggia e Romano sembrano attingere alle argomentazioni che in questi anni il centrodestra ha sollevato per spiegare il deficit democratico del nostro Paese, il rischio di delegittimazione giudiziaria della sovranità politica e le contraddizioni di un sistema sbilanciato a favore di gruppi ristretti di potere economico di cui la sinistra è il referente politico. Quando Berlusconi denunciava l’uso politico della giustizia, gli rispondevano con le inchieste a suo carico che servivano a zittire qualsiasi osservazione oggettiva sull’anomalia di un sistema in cui la separazione dei poteri non serve più a bilanciarli, ma a consentire ad uno di essi (quello giudiziario) di non avere più limiti. E quando Berlusconi, da presidente del Consiglio italiano (per la cronaca, l’ultimo ad essere eletto dai cittadini nel 2008) sollevava il problema di un’Europa le cui politiche erano lontane dai bisogni della gente e dai nostri interessi nazionali, i professori tanto cari ai tecnocrati di Bruxelles e ai banchieri di Goldman Sachs rispondevano con l’accusa di populismo, perché si sa, tutto ciò che odora di “popolo” disgusta le élite e fa a loro lo stesso effetto dell’aglio al conte Dracula. Il paradosso è che mentre ci si applica per eliminare dalla scena politica Berlusconi, le sue battaglie trovano spazio laddove ieri erano contestate o negate. E’ l’ironico destino dell’antiberlusconismo.

venerdì 11 aprile 2014

FORZA ITALIA E’ LA CASA DEGLI ITALIANI


Forza Italia è la casa degli italiani che amano la libertà e che vogliono restare liberi. E' il partito di riferimento politico di tutti i moderati sia a livello nazionale, che regionale e locale.
In questo delicato momento in cui la sinistra, avvalendosi del suo braccio giudiziario, vuole impedire al leader di centro destra di condurre la campagna elettorale per le elezioni amministrative ed europee, Forza Italia subisce senza reagire maldestri tentativi di sottrarle voti con la confusione e con l'inganno. Non si può fare parte di Forza Italia e militare contemporaneamente in un altro partito. In Forza Italia non possono esserci correnti, rivendicazioni territoriali, ambizioni personali, così come invece sta avvenendo in Campania con il movimento Forza Campania che dichiara di aderire a gruppi diversi da Forza Italia in Campania e di essere invece con Forza Italia a livello nazionale.
Forza Italia è una ed una soltanto. I coordinatori regionali sono scelti dal Presidente Berlusconi personalmente dopo approfondite consultazioni e godono della sua piena fiducia. Per questo Forza Italia chiede ai simpatizzanti di Forza Campania di chiarire la propria posizione, anche in vista delle prossime amministrative per le quali solo e soltanto i dirigenti regionali di Forza Italia possono consentire l'utilizzo del simbolo ufficiale nei vari comuni. Per questi motivi, chi intende appoggiare candidati a Sindaco o liste locali diverse da quelle del nostro Movimento non potrà più considerarsi parte di Forza Italia.

mercoledì 9 aprile 2014


PRESIDENTE LA NOSTRA TOTALE VICINANZA


La nostra totale vicinanza al Presidente. Quello che il Tribunale di Milano è chiamato a decidere oggi è la conseguenza estrema di un’ingiustizia clamorosa. Il suo caso personale implica la democrazia. Limargli la libertà è amputare la libertà di un popolo. È falsare una competizione dov’è in gioco il destino dell’Italia.

martedì 8 aprile 2014

EUROPEE, LA MOSSA DI FORZA ITALIA PER CANDIDARE BERLUSCONI


"La richiesta è stata respinta". Così la Corte dei diritti umani di Strasburgo ha ufficializzato in una breve nota la decisione di non accogliere la richiesta, ricevuta oggi via fax, di adottare misure urgenti "ad interim" per consentire a Silvio Berlusconi di candidarsi alle Europee.Il countdown per il la chiusura delle liste in vista delle europee si avvicina. Le candidature vanno depositate entro il 15 aprile. Forza Italia si mobilita per portare il Cav in Europa. Il partito vuole Berlusconi in campo non solo per la campagna elettorale ma anche in lista. Così è scattata una nuova iniziativa targata Forza Italia per garantire a milioni di italiani la candidabilità di Silvio Berlusconi alle europee. Deborah Bergamini ed Elena Centemero, membri della delegazione italiana all'assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, e, in qualità di legale del Cavaliere, l’avvocato Ana Palacio, già ministro degli Esteri spagnolo nel governo Aznar, avevano presentato a Strasburgo una nuova richiesta per introdurre alla Corte europea dei diritti umani la candidabilità del Cavaliere alle elezioni del 25 maggio.
La mossa - "Non si tratta di un nuovo ricorso", ci tiene a far presente la Bergamini. Berlusconi aveva, infatti, già presentato un ricorso alla Corte di Strasburgo contro la legge Severino a causa della quale, lo scorso anno, ha perso il mandato parlamentare. Il Cavaliere aveva chiesto ai giudici di accordare la precedenza a questo ricorso, richiesta che è stata tuttavia rigettata. 

lunedì 7 aprile 2014

BRUNETTA: LEGGE ELETTORALE,”IO SOLLECITO GOVERNO E LA BOSCHI CI DICE CHE MANCANO 10 GIORNI A PASQUA, CI SAREBBE DA RIDERE…….


“Ineffabile Boschi: il suo esecutivo lascia insabbiato l’Italicum al Senato da tre settimane e di fronte alle mie ferme sollecitazioni lei e il suo governo non sanno che dire, se non che a Pasqua mancano 10 giorni. Ma non era urgente urgentissima la riforma della legge elettorale? Dopo la sentenza della Corte costituzionale e dopo i moniti del presidente della Repubblica? È cambiato qualcosa? Se sì, cosa? Alla Camera sono bastati poco più di quindici giorni . Lascio a lei fare i conti: tre settimane perse dal 12 marzo (giorno del via libera a Montecitorio) ad oggi, più dieci giorni ancora disponibili. Su un testo da approvare così com’è. O no?
La stessa Boschi, insieme al suo Renzi, aveva presentato lo scorso lunedì, durante una conferenza stampa in pompa magna a Palazzo Chigi, la riforma costituzionale del Senato, del Titolo V, la soppressione del Cnel. Peccato che questi provvedimenti, dopo aver invaso giornali e tv, siano spariti dai radar, e non siano stati ancora presentati agli uffici competenti di Palazzo Madama. Forse, dopo aver ricevuto critiche e attacchi bipartisan, si sono accorti che erano scritti con i piedi? Forse li stanno riscrivendo in fretta e furia per evitare ulteriori figuracce? Magari facendosi aiutare dai professoroni in seminari a porte chiuse? E per poi magari riapprovare il nuovo testo in un ennesimo, scintillante, Consiglio dei ministri? Ah saperlo. Davanti a tutto questo la Boschi ci dice che ‘tutto procede’. Contenta lei… Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse da piangere”.

giovedì 3 aprile 2014

L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE E’ LEGGE. BRUNETTA “QUESTO E’ UN GOLPE” LE PROVINCE RIMANGONO, SONO TOLTI SOLO I CONSIGLIERI PROVINCIALI MA AUMENTANO DI 25.000 I CONSIGLIERI COMUNALI!!!


Con 260 sì, 150 no e 7 astenuti il ddl Delrio che abolisce le Province è stato approvato dalla Camera ed è legge. Contro la riforma hanno Fi, M5S, Lega Nord, Sel e Fdi. Dura la contestazione di Forza Italia: durante la votazione più volte Renato Brunetta ha urlato "Golpe! Questo è un golpe! Votiamo compatti no". Nel pomeriggio il gruppo ha indetto una conferenza per spiegare i "distorti effetti di questa incredibile riforma" e per illustrare le iniziative in merito. Tra le novità contenute nel testo l'istituzione di dieci Città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria), che dal primo gennaio 2015 subentrano alle Province omonime e succedono ad esse in tutti i rapporti attivi e passivi. Tempi diversi sono previsti per Reggio Calabria, commissariata dal 2012: la città metropolitana non entra in funzione prima del rinnovo degli organi del Comune ed è costituita alla scadenza naturale degli organi della Provincia. Le città metropolitane saranno enti di secondo grado e tra le loro funzioni avranno quelle legate a pianificazione territoriale generale, mobilità e viabilità, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione. A capo della città metropolitana ci sarà il sindaco della città capoluogo a meno che lo statuto non ne decida l’elezione diretta. Gli altri organi della città metropolitana sono il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana.
Le Province resteranno enti di secondo grado fino al 31 dicembre 2014, mantenendo le funzioni di area vasta ed esercitando le funzioni di pianificazione riguardo a territorio, ambiente, trasporto, rete scolastica, gestione dell’edilizia scolastica e il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Con la redistribuzione di funzioni e personale tra Regioni e Comuni, e solo in piccola parte alle Province, viene redistribuito sia il patrimonio, sia il personale con lo stesso compenso. I tagli alle Province di Matteo Renzi? Cancellano quelli - ben più significativi - che approvò il governo di Silvio Berlusconi. E il risultato è degno del miglior Tafazzi: venticinquemila poltrone in più. Il disegno di legge che porta la firma del già ministro renziano oggi promosso a "Gianni Letta" piddino Graziano Delrio prevede infatti dei tagli alle assemblee elettive per gli enti locali più piccoli. Delrio, però, che ai tempi del decreto faceva il sindaco e il presidente dell'Anci, non si è accorto che il taglio dei consiglieri comunali nei paesi con meno di diecimila abitanti che ha proposto qualche mese fa era già da anni una legge dello Stato. La sforbiciata, infatti, era stata promossa e approvata dell'esecutivo guidato dal leader di Forza Italia nel luglio del 2011 col decreto 138. Quel documento, che portava le firme tra gli altri del ministro dell'Economia

FORZA ITALIA, NEL SIMBOLO PER LE EUROPEE IL NOME “BERLUSCONI"


Forza Italia, è composto da un cerchio azzurro con al centro il tradizionale simbolo di Forza Italia, sotto al quale compare in azzurro il nome "Berlusconi". Sul sito web del partito compare anche lo slogan per la campagna elettorale in vista del voto del 25 maggio per le europee: "Più Italia in Europa. Meno Europa in Italia". Il nome in lista - Si sono chiuse così le polemiche su quanto fosse opportuno inserire il nome del leader nel simbolo. Uno dei problemi sollevati riguardava il rischio di incorrere in un maggior numero di schede annullate. Se un elettore scrive il nome "Berlusconi" sulla scheda, ma in lista non c'è un candidato che si chiama Berlusconi, la scheda diventa nulla.

martedì 1 aprile 2014

BAZZONI: “A RUSSI TUTTI SI ASSUMANO LE PROPRIE RESPONSABILITÀ E TROVINO UN ACCORDO PER BATTERE IL PD E RETINI”


In merito alle recenti polemiche sulla divisione del campo dell’opposizione alla Giunta Retini a Russi, Gianguido Bazzoni ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “ A Russi abbiamo l’occasione storica di togliere l’Amministrazione comunale al PD e battere il Sindaco Retini che, a detta di tutti, ha fatto malissimo in questi 5 anni. Non possiamo, per protagonismi esasperati, irrigidimenti antipolitici ed irragionevoli, scarsa visione strategica, perdere questa occasione. Faccio un appello a tutte le forze in gioco ed alle persone, in primo luogo ai miei, affinché si torni ad un tavolo di trattativa e si ricomponga la frattura che si è creata fra le forze politiche che, solo se assieme in un unico fronte, possono determinare sicuramente un cambiamento a Russi; chi non capisce questo inevitabilmente agevolerà la rielezione di Retini.” Continua Bazzoni: “Come Forza Italia, che è sempre la prima forza d’opposizione in provincia di Ravenna, dobbiamo avere un ruolo attivo e propositivo nel creare le alleanze che possono scalzare lo stantio potere della sinistra, ormai cristallizzato e negativo per lo sviluppo delle nostre comunità.”