"Bene
il passo di oggi sull’abolizione del’Imu su prima casa e agricoltura, secondo
un impegno richiesto dal Presidente Berlusconi. Ora vigilare sulla futura
service tax, per evitare che ciò che è uscito dalla porta possa rientrare dalla
finestra."
giovedì 29 agosto 2013
mercoledì 28 agosto 2013
NUOVO BLOG DI GIANGUIDO BAZZONI
INIZIA IN QUESTI GIORNI UN NUOVO BLOG
DEL CAPO GRUPPO PDL IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA
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INFLUENZA AVIARIA: PDL CHIEDE SEDUTA CONGIUNTA COMMISSIONI ASSEMBLEA REGIONALE SULLE MISURE DA ADOTTARE. BAZZONI: “PREOCCUPANO ANCHE DANNI ALLA FILIERA AVICOLA”
“Una seduta congiunta
delle commissioni politiche per la salute e politiche economiche in Assemblea
legislativa regionale per approfondire le problematiche relative alle misure
adottate o adottabili per affrontare l’emergenza della influenza aviaria che ha
colpito allevamenti avicoli in Emilia-Romagna”. Questa la richiesta formulata dai
Consiglieri regionali del Popolo della Libertà in Emilia-Romagna membri delle
commissioni assembleari II e IV riguardo all’epidemia di influenza aviaria
rinvenuta in alcuni allevamenti avicoli e che ha portato all’abbattimento di
centinaia di migliaia di polli da allevamento tra il bolognese e il ferrarese. “Quello
che ci preoccupa – ha spiegato il Presidente del Gruppo e primo firmatario
della richiesta Gianguido Bazzoni – non è la sola e comunque primaria efficacia
della prevenzione dai rischi per la salute umana che possono discendere come
conseguenza di questa epidemia ma anche le ripercussioni che misure molto
drastiche come quella del blocco totale dell’attività avicola in tutta
l’Emilia-Romagna possono avere su una filiera produttiva molto diffusa e importante
in questa regione. Il timore è appunto che le istituzioni europee, notoriamente
non molto sensibili riguardo alle esigenze del nostro paese, siano
eccessivamente rigide anche per questa vicenda, non considerando la possibilità
di blocchi selettivi ma imponendo provvedimenti eccessivi riguardo i reali
pericoli per la salute ma che recheranno danni irreparabili al comparto degli
allevamenti avicoli emiliano-romagnoli. Non vogliamo peraltro che si
sottovaluti il rischio panico nei consumatori che misure molto severe possono
recare. Abbiamo pertanto ritenuto giusto che la Giunta regionale apra un
confronto su queste misure e non solo nella commissione politiche per la salute
ma anche in quella competente per le politiche economiche e quindi adeguata a
valutare l’impatto appunto economico e sociale della vicenda e di come viene
gestita dalle istituzioni”.
lunedì 26 agosto 2013
INGROIA IN TRIBUNALE
APPRODA IN TRIBUNALE LA CAUSA PROMOSSA
DAI LETTORI DEL GIORNALE CONTRO L’EX MAGISTRATO INGROIA SULLA NASCITA DI FORZA
ITALIA. CAUSA PATROCINATA DALL’AVV. LIBORIO CATALIOTTI. HANNO ADERITO IN TANTI
ANCHE RIDOLFI, GALASSINI, BAZZONI…
Causa 2134, iscritta
presso il Tribunale di Roma con udienza prevista ai primi di gennaio.
L'avvocato reggiano Liborio Cataliotti ha dovuto faticare non poco per
iscrivere a ruolo la causa: «Dal Guatemala a Palermo passando per la Val
d'Aosta – racconta l'avvocato al Giornale – Ingroia in questo anno è stato dappertutto. Non è stato
facile perché la giurisprudenza ha delle disposizioni precise per le cause
contro i magistrati». Ma adesso, dopo la fallimentare esperienza politica e il
flop elettorale, Ingroia non è più magistrato. «Così abbiamo potuto iscrivere
la causa a Roma che è il luogo dove l'accusa di Ingroia ha avuto la maggior
enfasi e dunque il maggior danno». Qual è l'oggetto del contendere? Il 29
novembre 2012 in un articolo sul Fatto quotidiano l'allora pm presentava, in un
articolo, un capitolo del suo libro «Io so» una tesi choc, ma ampiamente
smentita dalle indagini: «Forza Italia è nata da interessi di Cosa nostra con
dell'Utri». Un'accusa infamante, che fece sobbalzare in pochi giorni migliaia
di simpatizzanti azzurri, di ex dirigenti, di parlamentari eletti nelle fila
del movimento politico che rivoluzionò la politica nel '94 con la discesa in
campo di Silvio Berlusconi. Ma c'è di più: Ingroia aveva anche sostenuto che
tutta la produzione legislativa successiva di Forza Italia nasceva con questo
scopo. «Preconcetti assurdi e infamanti nei confronti degli oltre 8.500
simpatizzanti che hanno spontaneamente protestato e aderito ala causa civile
diventando de facto i primi supporter della nuova Forza Italia di imminente
rinascita», insiste Cataliotti che spiega come Ingroia abbia ammesso egli
stesso come quella tesi non fosse sostenuta da nulla. «Sconfessata da indagini
e inchieste: la magistratura non ha mai trovato nulla di nulla a favore di
questa accusa, Ingroia ne era consapevole in quell'articolo, ma era fermo nel
ribadire che si trattava comunque di una verità storica anche se sconfessata
dalle indagini». Ingroia dovrà così comparire davanti al giudice e produrre le
prove di quelle affermazioni mentre il giudice fisserà i termini per le
richieste istruttorie delle parti. Nel procedimento resterà sub judice soltanto
il primo aspetto, cioè l'accusa della nascita favorita da un patto con Cosa
nostra perché il procedimento a carico di dell'Utri dalla Cassazione alla Corte
d'Appello è ancora in atto. La seconda accusa, quella della produzione
legislativa influenzata dai pizzini di picciotti e boss invece andrà avanti più
spedita. In caso di condanna Cataliotti ha detto di aver lasciato una richiesta
indeterminata di risarcimento: «Che comunque andrà devoluta in beneficenza».
venerdì 23 agosto 2013
PARMA CASO VERRUSIO, LA REGIONE: “NESSUNA VIOLAZIONE”. IL VICE PRESDIENTE SALIERA RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DEL CAPO GRUPPO PDL BAZZONI, CHE PERO’ NON SI RITIENE SODDISFATTO
Il
presidente del gruppo Pdl in Regione Gianguido Bazzoni non è soddisfatto della
risposta ricevuta dalla vicepresidente dell'ente Simonetta Saliera alla sua interrogazione in merito al
caso del trasporto della comandante della Polizia Municipale di Parma
dalla stazione della città ducale alla sede di lavoro con auto di servizio
guidati da agenti in borghese. Saliera ha scritto a Bazzoni che
"dall'esame della documentazione in possesso" non sono emerse
"riscontrabili violazioni della normativa regionale in materia". Tra
gli acquisti effettuati dal Comune di Parma con i finanziamenti concessi dalla
Regione "risultano anche alcuni veicoli tra cui otto autovetture", ma
"dall'esame delle fatture prodotte dall'Ente in sede di rendicontazione,
sono riscontrabili i numeri di telaio ed il colore dei mezzi oggetto della
transazione: nei documenti non risulta nessun riferimento ai veicoli citati
nella interrogazione in oggetto". "A mero titolo di informazione -
aggiunge poi la vicepresidente - si precisa che nello sviluppo degli accordi
viene previsto l'utilizzo principale che viene fatto dei beni oggetto di
acquisizione. Questo non pregiudica che, nel caso delle autovetture come di
altri strumenti, possano essere utilizzati anche per altre attività d'istituto
compatibili con le varie esigenze delle singole strutture, stante il potere di
auto organizzazione in capo agli Enti Locali e la finalità generale di
potenziamento del corpo di polizia locale piuttosto che la finalizzazione ad un
uso vincolato dei beni confinanziati".Una replica che non ha convinto Bazzoni: "La Vice Presidente
Saliera - ha scritto l'esponente Pdl - non mi risponde in primo luogo, perché
dice che delle auto acquistate con fondi regionali, la Regione conosce solo i
numeri di telaio: sarebbe stato sicuramente più esauriente e corretto, ai fini
di una seria indagine sul rispetto delle norme regionali e degli accordi
sottoscritti tra i due enti, che la Giunta regionale si fosse informata presso
il Comune di Parma se tra le auto con detti numeri di telaio risultanti nelle
fatture ci fossero quelle con le targhe individuate nelle fotografie rese
pubbliche e utilizzate per accompagnare la comandante" Sul rilievo - si
legge ancora - che negli accordi era previsto solo l'uso principale dei
veicoli, mi chiedo se alla Regione Emilia-Romagna interessi sapere che i soldi
da essa investiti siano utilizzati non tanto in regolari operazioni secondarie
ma in operazioni di dubbia regolarità".
Infine, sulla questione uniformi, "il Regolamento del Comune di Parma - scrive Bazzoni - in armonia con la legge regionale 24/2003 è chiarissimo nello stabilire che gli agenti possano svolgere le loro funzioni di servizio in abiti civili solo quando vi sono particolari esigenze funzionali e previa autorizzazione del comandante. Credo che, da parte della Giunta regionale, invece che riaffermare la peraltro risaputa conformità del regolamento comunale rispetto alle leggi nazionali e regionali, sarebbe stato più opportuno informarsi se vi sono queste particolari esigenze funzionali nel trasportare la comandante dalla stazione ferroviaria al posto di lavoro e se la stessa aveva formalmente firmato un ordine di servizio per consentire agli agenti così impiegati di non indossare l'uniforme. Mi sembra pertanto di poter tranquillamente dire che anche in questa circostanza non c'è traccia di quella inflessibilità sulle questioni di legalità di cui la sinistra si fa portabandiera quando serve a eliminare avversari scomodi".
Infine, sulla questione uniformi, "il Regolamento del Comune di Parma - scrive Bazzoni - in armonia con la legge regionale 24/2003 è chiarissimo nello stabilire che gli agenti possano svolgere le loro funzioni di servizio in abiti civili solo quando vi sono particolari esigenze funzionali e previa autorizzazione del comandante. Credo che, da parte della Giunta regionale, invece che riaffermare la peraltro risaputa conformità del regolamento comunale rispetto alle leggi nazionali e regionali, sarebbe stato più opportuno informarsi se vi sono queste particolari esigenze funzionali nel trasportare la comandante dalla stazione ferroviaria al posto di lavoro e se la stessa aveva formalmente firmato un ordine di servizio per consentire agli agenti così impiegati di non indossare l'uniforme. Mi sembra pertanto di poter tranquillamente dire che anche in questa circostanza non c'è traccia di quella inflessibilità sulle questioni di legalità di cui la sinistra si fa portabandiera quando serve a eliminare avversari scomodi".
(21
agosto 2013)
lunedì 12 agosto 2013
Io sono qui, io resto qui, non
mollo. Continueremo tutti insieme a combattere questa battaglia di democrazia,
per cambiare questo Paese, per farlo diventare un Paese dove i cittadini non rischiano
di vedere calpestata la propria esistenza e libertà. La presenza di Berlusconi
e Forza Italia infatti è l’unico baluardo contro un regime illiberale e
giustizialista. Perché l’Italia deve diventare un Paese dove i cittadini non
rischiano di vedere calpestata la propria esistenza e la propria
libertà.".
Queste le parole pronunciate da Silvio Berlusconi domenica scorsa, durante la manifestazione di solidarietà a Roma, trovano oggi una ulteriore conferma con l'avvio della campagna di comunicazione "Ancora in campo per l'Italia". Dopo la forte presa di posizione sull'abolizione dell'Imu - battaglia di libertà e di rilancio dello sviluppo - ora Berlusconi ribadisce con questa campagna di manifesti nelle principali città, nelle aree di servizio e online la sua determinazione a rimanere in campo,consapevole di quel "dovere di impegnarmi ancora con ancora più entusiasmo e passione" cui ha fatto riferimento domenica scorsa. Puoi essere protagonista della campagna: condividila in facebook, in twitter, attraverso la posta elettronica usando gli elementi che trovi qui:è un gesto semplice ma di grande impatto per mobilitare anche i tuoi amici al fianco di Silvio Berlusconi. Grazie! Antonio Palmieri responsabile internet PDL
Queste le parole pronunciate da Silvio Berlusconi domenica scorsa, durante la manifestazione di solidarietà a Roma, trovano oggi una ulteriore conferma con l'avvio della campagna di comunicazione "Ancora in campo per l'Italia". Dopo la forte presa di posizione sull'abolizione dell'Imu - battaglia di libertà e di rilancio dello sviluppo - ora Berlusconi ribadisce con questa campagna di manifesti nelle principali città, nelle aree di servizio e online la sua determinazione a rimanere in campo,consapevole di quel "dovere di impegnarmi ancora con ancora più entusiasmo e passione" cui ha fatto riferimento domenica scorsa. Puoi essere protagonista della campagna: condividila in facebook, in twitter, attraverso la posta elettronica usando gli elementi che trovi qui:è un gesto semplice ma di grande impatto per mobilitare anche i tuoi amici al fianco di Silvio Berlusconi. Grazie! Antonio Palmieri responsabile internet PDL
venerdì 9 agosto 2013
STAZIONE DI POTETARO. BAZZONI: “ A TRE ANNI DAL PROGETTO NON SI SA PIU’ NULLA.
Per quale motivo non si è ancora passati alla fase attuativa del
progetto della stazione di Ponte Taro, in provincia di Parma, presentato
ufficialmente nell'ottobre del 2010?
È quanto chiede Gianguido Bazzoni
(Pdl), in un’interrogazione alla Giunta regionale, “posto che a
distanza di quasi tre anni – sottolinea – non si sa più nulla" della
realizzazione della stazione, che la
Regione avrebbe dovuto finanziare con 1 milione di euro, in
quanto rientrante nell’accordo di programma d’area "Azioni a sostegno
dell’Agenzia per la sicurezza alimentare". Il
consigliere del Pdl sottolinea l’importanza
che l’infrastruttura rivestirebbe per la mobilità provinciale parmense,
in particolare rispetto ad una possibile diminuzione del traffico su gomma
sulla tratta che unisce due importanti centri come Parma e Fidenza, con
benefici dal punto di vista ambientale. Bazzoni chiede pertanto se vi
siano ripensamenti sulla realizzazione dell’opera, se sia rimasta inalterata la
disponibilità finanziaria prevista da parte della Regione o se, invece, una
parte del milione di euro previsto sia stata destinata o sarà destinata ad
altre infrastrutture.“
lunedì 5 agosto 2013
BAZZONI: IL VOTO CONTRARIO DEL PDL ALL’ASSESTAMENTO DI BILANCIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA È LA BOCCIATURA DI TUTTA LA POLITICA DELLA GIUNTA ERRANI
Regione Emilia-Romagna
Gruppo assembleare PdL
Il Capogruppo Gianguido Bazzoni
.
Una
Regione che registra un avanzo di amministrazione di quasi due miliardi e mezzo
di euro non riesce a darsi una linea per supportare l’economia regionale e
tutta la società in grandissima crisi, economica e di prospettive.
I
fondi per l’economia e l’impresa, per il grande dissesto idrogeologico dovuto a
frane, alluvioni e terremoti, e per il turismo, che sta vivendo il suo “annus
horribilis”, sono insignificanti e dimostrano come il PD ormai non sia più in
sintonia con la società ed il territorio regionale.
Non
solo i conti sono striminziti, ma non si sono sentite neppure espressioni di
volontà e di prospettive future. Nessun accenno alla chiusura di un’ERVET
inutile che serve solo a mantenere clientele intellettuali; nessuno alla
necessità di una ricognizione sul patrimonio immobiliare della Regione, che
ammonta a 100 miliardi e che in parte potrebbe essere messo a reddito; nessuno
alla necessità di diminuire la forte pressione fiscale regionale su cittadini
ed imprese, per dare un po’ di respiro, visto che il bilancio della Regione è
in forte attivo.
E’
una finanziaria regionale in “stile Merkel” quella che l’Assemblea legislativa
ha purtroppo approvato, perché l’ossessione del bilancio perfetto e della
continuità del proprio sistema di potere hanno fatto dimenticare le reali
necessità del sistema produttivo e delle famiglie della nostra regione.
Gianguido
Bazzoni
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