Adalberto
Signore - Matteo,
attento a non fare la fine di Gianfranco Fini e Mario Monti». Il messaggio che
Giovanni Toti recapita al segretario della Lega è piuttosto chiaro, segno che
in quel di Arcore non sono affatto piaciute le ultime esternazioni di un
Salvini che promette di «prendersi il centrodestra» lasciando in disparte
Silvio Berlusconi. Ecco perché l'eurodeputato azzurro, nonché consigliere
politico dell'ex premier, non ci gira troppo intorno: «Chiunque ha pensato a
coalizzare il centrodestra prescindendo da Berlusconi e Forza Italia non ha
fatto una bella fine. Basta ricordare le avventure di Fini e Monti che
pensavano di cancellare Berlusconi e hanno finito per fare un danno a loro
stessi, al Paese e agli elettori che credevano di rappresentare».
Insomma, è d'accordo con
l'obiettivo ma non con il percorso pensato da Salvini?
«Ben venga la volontà di
costruire un'alternativa al centrosinistra, ma il baricentro non può che
ruotare intorno a Forza Italia che rappresenta, per numeri e per storia, il
fulcro dell'alleanza».
Salvini però sostiene che
Forza Italia stia facendo un'opposizione «light»...
«Lui persegue
un'operazione politica chiara: sdoganare la Lega da partito territoriale a
partito nazionale con una connotazione lepenista. Molti dei temi -
immigrazione, euro, politiche di Bruxelles da rivedere - sono assolutamente
condivisibili solo che il loro svolgimento necessita di una mediazione».
Intende dire che Salvini
eccede?
«Dico che con la sua linea
politica si prende qualche voto in più a destra ma si abbandona il centro
moderato e non si costruisce un programma alternativo a Renzi che possa avere
la fiducia degli italiani. Anche all'estero partiti esclusivamente antisistema
come il Front National in Francia o l'Ukip in Inghilterra hanno raccolto molti
voti ma non governano».
Quindi non crede che la
Lega possa essere il motore di un'alleanza di centrodestra?
«Può essere parte, ma non
il tutto, o comunque il fulcro».
Oggi si vota la mozione di
sfiducia ad Alfano presentata dalla Lega. Che farete?
«Voteremo contro perché equivarrebbe
a votare la sfiducia alle nostre forze dell'ordine che meritano invece il
nostro sostegno».