domenica 31 gennaio 2016

GLI UNICI CRETINI A PORTE APERTE


Ora andiamo a lezione dalla Svezia: lì sanno organizzare i rimpatri, noi ci proviamo invano da anni e anni
Vittorio Feltri - Abbiamo appreso dalla lettura dei giornali che alcuni Paesi del Nord - Svezia, Finlandia e Olanda - hanno studiato un piano, in via di realizzazione, per espellere migliaia e migliaia di profughi, naturalmente musulmani.  Perché? Gli stranieri quando sono troppi stroppiano. La tesi, per quanto terra terra, si può condividere e, anche no. Dipende da come si valuta. Ma non è di ciò che vogliamo discutere, bensì del fatto sorprendente che olandesi e scandinavi siano in grado di organizzare rimpatri in massa di stranieri, mentre noi italiani da anni e anni cerchiamo di fare la stessa cosa senza riuscire a cacciarne neppure alcune decine. Ci abbiamo provato in mille modi, miseramente fallendo. C'è sempre un impedimento, una complicazione burocratica o giudiziaria che ci vieta di procedere. Anche gli extracomunitari che commettono e reiterano reati la fanno franca. Magari vengono arrestati, talvolta processati, condannati e rinchiusi in carcere, poi però escono subito perché in fondo sono dei poveracci e suscitano pietà nei giudici, cosicché ricominciano a delinquere e nessuno si prende la briga di rispedirli a casa loro. Le autorità si giustificano affermando che la maggior parte degli immigrati non ha passaporto, non se ne conosce l'identità esatta né la nazionalità, pertanto non si sa dove «spedirli» e si è costretti a trattenerli, malgrado sia scontato che seguiteranno a violare il codice penale allo scopo di mettere insieme il pranzo con la cena. Primum vivere, non è una novità. In effetti, le operazioni di rimpatrio sono più complicate di quelle relative ai respingimenti. Però ci domandiamo per quale arcano motivo la Svezia, la Norvegia e l'Olanda abbiano escogitato una soluzione al problema rimpiatri, quando noi siamo ancora qui a subire presenze sgradite. Da notare che i citati Paesi sono alle prese con folle immense da espellere, mentre noi non siamo capaci neppure di imbarcarne un numero esiguo, cioè i malviventi. Siamo davanti a un mistero talmente fitto da essere insondabile.
Sarebbe interessante sapere quale sia l'opinione del nostro governo. Non stiamo attaccando il premier, Matteo Renzi; semplicemente desidereremmo scoprire perché costui, dinanzi alle iniziative radicali dei Paesi nordici, non invii un proprio delegato nei medesimi Paesi per comprendere perché essi siano attrezzati onde rigettare in un botto centomila islamici e noi, viceversa, ci rassegniamo a ospitare tutti i fedeli di Allah - milioni di individui - che progettano di farci secchi. La nostra è una semplice curiosità, che però meriterebbe di essere soddisfatta, se non altro perché le spese di mantenimento dei profughi sono a carico dei cittadini, e non sono due soldi.

giovedì 28 gennaio 2016

GIORNO MEMORIA “FORZA ISRAELE, NOI DI FORZA ITALIA SIAMO CON TE”


 “La giornata della memoria è il modo migliore per guardare il presente. La Shoah ci guarda ancora con gli occhi delle sue vittime e ci fa vergognare non del passato ma dell’oggi. L’antisemitismo non è un rischio, ma un’evidenza di queste ore. Esso si esprime certo nella volontà di taluni Stati e dei loro leader di annientare Israele e di alimentare l’odio verso gli ebrei, ma ha focolai vivi e minacciosi in Europa e in Italia. Non basta puntare il dito contro le cellule dell’Isis o certi movimenti di estrema destra o di estrema sinistra, ma va denunciata l’acquiescenza che determina il clima intollerabile respirato dagli ebrei italiani, in pericolo per il solo fatto di farsi riconoscere come tali. Oggi va denunciato e combattuto con le armi della cultura e dell’informazione un antisemitismo da zona grigia di tanta opinione pubblica, ‘moderato’, pigro, che non muove le mani e non tira coltellate, condanna Auschwitz, e ci mancherebbe, ma guarda ai coltelli dell’Intifada a Gerusalemme o a Milano con indifferenza o giustificazionismo. In tanti devono farsi oggi l’esame di coscienza, e uscire dall’ambiguità. Forza Israele, noi di Forza Italia siamo totalmente con te”.
Così in una dichiarazione congiunta, a nome di tutto il gruppo di Forza Italia alla Camera, il presidente dei deputati azzurri, Renato Brunetta, e la portavoce dei parlamentari a Montecitorio, Mara Carfagna, che oggi interverrà in Aula in occasione della giornata della memoria.


martedì 26 gennaio 2016

BENZINA A 44 CENTESIMI AL LIBRO. MA RENZI NON TOGLIE LE TASSE COME AVEVA PROMESSO A PORTA A PORTA.


https://www.facebook.com/WIlM5s/videos/720945581339118/

ECCO LE PROMESSE NEL 2014 DI RENZI SULLA BENZINA ---> VERGOGNA!!! Oggi il prezzo del petrolio è 28,74 dollari al barile. Bassissimo ma pensate, in giornata è persino sceso sotto i 28 dollari, precisamente ha toccato 27,67 dollari al barile. Non succedeva dal 2003! Ebbene in quanti si staranno domandando “perchè se il petrolio costa così poco la benzina è così cara?”. C'è da dire che lo Stato strozzino applica tasse vergognose sulla benzina. Quelle tasse che il "Premier non eletto da nessuno" promise di “razionalizzare” entro il 2014!
L’unica colpa è dello Stato. Altro che le compagnie petrolifere. Oggi la benzina alla pompa potrebbe costarci 44 centesimi al litro. Ma non succederà mai. Mai il prezzo andrà sotto l’euro. Nemmeno se le compagnie petrolifere, stordite da un colpo di sole, dovessero iniziare a regalare a destra e a manca l’oro nero. Questo perché in Italia le imposte, che Matteo Renzi si guarda bene dal cancellare, gravano sul prezzo di benzina e diesel per oltre due terzi. Quando andiamo a fare rifornimento, insomma, dobbiamo tener presento che oltre a riempire il serbatoio della nostra auto, stiamo anche riempiendo le tasche di uno Stato famelico e incapace di amministrate i nostri soldi. Rispetto al 2008 il prezzo della benzina al netto delle tasse è inferiore del 18,8%. Il che, come fa notare Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, si tramuta in “un rincaro del 31,4% esclusivamente attribuibile alle tasse”. Negli ultimi sette anni le accise sono, infatti, cresciute del 46% mentre il carico dell’Iva è aumentato del 21,8%. “Nel dicembre 2008 le accise pesavano su un litro di gasolio per 42,3 centesimi – spiega Rizzo – c’erano poi da sommare 18,53 centesimi di Iva: non il 20 per cento (livello dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto allora vigente) rispetto ai 50,34 centesimi che all’epoca costituivano il prezzo della nafta al netto del carico fiscale, bensì quasi il doppio. Esattamente, il 36,8 per cento”. Questo perché l’Iva viene applicata anche sulle accise, non solo sul prodotto industriale. Insomma, lo Stato tassa anche le tasse. Sette anni fa le imposte sulle imposte toccavano i 60,82 centesimi, il 57,4% del totale. Oggi, continua Rizzo sul Corsera, “si è arrivati a 84,31, e siamo al 67,4% del totale. Una differenza di quasi 23,5 centesimi per litro, che proiettata sulle 22 milioni di tonnellate
di gasolio consumate annualmente in Italia significa per il fisco un maggiore introito di quasi 5,2 miliardi di euro ogni 12 mesi”. Tanto per capirci: le tasse sulle tasse valgono da sole circa 3 miliardi di euro sui consumi totali di gasolio.
Su ogni litro di benzina le imposte gravano per 72,8 centesimi. “Se si aggiunge anche l’Iva, considerando anche in questo caso l’impatto delle tasse sulle tasse – calcola Rizzo – il peso del prelievo fiscale sfiora un euro su un costo medio alla pompa di un euro e 421”. Insomma, poco meno del 70% del prezzo finale va al Fisco, quindi allo Stato. Quindi, non è così peregrino chiedersi perché sino a ora Renzi, che si vanta di abbassare le tasse ovunque, non ha ancora messo mano a questo furto legalizzato. Perché non possiamo pagare un litro di benzina 44 centesimi?
Perché dobbiamo finanziare un Fisco sanguisuga.



sabato 23 gennaio 2016

RENZI ALLARGA LA MAGGIORANZA CON ALA (VERDINI) RIPAGATI CON TRE VICE PRESIDENTI DI COMMISSIONI, NESSUNA NOVITA’ CHI LASCIA LO FA PER POTERE: VERGOGNA


L'alfaniano eletto come previsto nei possibili equilibri per un rimpasto di governo che sarà concluso nelle prossime settimane. Ma la notizia è l'elezione dei tre verdiniani. Romani: "Prendiamo atto della nuova maggioranza". Pietro Langella è stato nominato "vice" alla Bilancio, Giuseppe Compagnone alla Difesa e Eva Longo alle Finanze. Tutti sono stati eletti in quota maggioranza. "Abbiamo ottenuto tre vicepresidenze - esulta il capogruppo al Senato, Lucio Barani - tutte molto votate". La mossa di Matteo Renzi, come fa giustamente notare il capogruppo dei senatori azzurri Paolo Romani, sancisce l'ingresso di Ala in maggioranza. "Non avevamo dubbi al riguardo - commenta - oggi c'è stata una ratifica formale". In realtà l'accordo raggiunto sulle vicepresidenze in commissione fa più male al Pd che alle opposizioni. Ieri il voto degli uomini di Denis Verdini al Senato, decisivo ai fini del raggiungimento della maggioranza assoluta. Oggi la elezione di tre vice presidenti delle commissioni al Senato appartenenti al gruppo Ala. La decisione di Renzi ha fatto infuriare la minoranza dem. "Forse è il caso che Renzi ci dica se esiste una nuova maggioranza politica che sostiene il governo e che comprende anche Verdini - ha detto Roberto Speranza -e è così si deve aprire un dibattito pubblico e in parlamento". Pier Luigi Bersani ha subito rincarato la dose: "Non accetterei mai uno snaturamento del Pd così evidente e palese. Il Pd non può diventare l'indistinto dove tutto si ammucchia. Queste pensate tattiche e trasformistiche sono destinate a essere spazzate via". Il deputato di Sinistra Italiana Alfredo D'Attorre sfida i parlamentari del Pd che nelle settimane scorse hanno ripetutamente ribadito l'incompatibilità di Verdini con il progetto del Partito Democratico: "E invece Verdini viene ricompensato della sua 'affiliazione' al progetto Renzi-Boschi con l'assegnazione di tre poltrone al Senato e l'ingresso ufficiale in maggioranza". Nicola Fratoianni: “Hanno devastato la Costituzione con i voti dei verdiniani e dei senatori dell’ex leghista Tosi e a meno di 24 ore le indiscrezioni riportano del mercato in corso per ottenere posti di comando nelle Commissioni al Senato, naturalmente con i senatori di Verdini protagonisti. Insomma le istituzioni trattate come un suk”. Ha una spiegazione alternativa il capogruppo di Ala Lucio Barani: “Con una decisione anti-democratica siamo stati esclusi dalle altre minoranze. La maggioranza ha sanato questa decisione”. Chi invece è pienamente in maggioranza è l’avvocato-senatore dell’Ncd Nico D’Ascola, nuovo presidente della commissione Giustizia. La sua elezione, attesa, non è stata una passeggiata.

mercoledì 20 gennaio 2016

GALASSINI FI: AREA VASTA ROMAGNA, FAENZA CON RAVENNA MEGLIO FORLI. IL PRESDIENTE CASADIO ACCETTA LA PROPOSTA, SE NE PARLERA’ NEL PROSSIMO CONSIGLIO PROVINCIALE CON LA PRESENZA DEL DIRETTORE ASL AREA VASTA!


            La sinistra sta  cambiando tutta la politica istituzionale e infrastrutturale decisa da decenni con la proposta Delrio di eliminare l’importante opera dell’E55 e la riforma istituzionale,
La proposta di una vasta area Romagna per le Camere di Commercio sembra svanire dopo la proposta che le due Camere di commercio di  Ravenna e Ferrara contro la fusione  con Forli/Cesena e Rimini. 
Nella scelta ravennate forse c’è una logica: Ravenna e  Ferrara sono sull'asse dell’ Adriatica e Comacchio intende allearsi istituzionalmente! I  Comuni della Romagna Faentina hanno come loro perno l'asse della  via Emilia e di questo non possono  fare a meno.  Infatti è nato un progetto di sviluppo turistico tra Faenza  e Imola con la costituzione di una società parapubblica fra le due realtà. L'Unione dei Comuni della Romagna Faentina fa perno sulla  via Emilia.  Quindi la Romagna Faentina non  può non fare riferimento alla Camera di Commercio Forli-Rimini. Anche gli studi istituzionali per le elezioni dei deputati prevede che Faenza sia legato a Bologna, disminunendo il valore aggiunto faentino;
In questa logica  una riflessione sull’ dell’ area  vasta Romagna.  Sono state create 3  subaree, Ravenna  (comprendente Lugo e Faenza); Cesena-Forli, Rimini a senso che Faenza,  debba continuare ad andare a Ravenna? Scomodo sotto tutti gli aspetti non sarebbe meglio  a Forlì-Vecchiazzano che si raggiunge  con 15 minuti di auto! Pur non condividendo la politica istituzionale del Pd ravennate che ha vinto le elezioni regionali con il 40% dei votanti e il 40% dei consensi che rappresenta solo il 18% degli aventi diritto , CHIEDO: Viste le modifiche del PD sulle politiche istituzionali, il consiglio provinciale di Ravenna faccia una RIFLESSIONE  per l’interesse dei cittadini per un migliore utilizzo dei servizi erogati per il turismo, istituzionale, Camere di commercio e  in particolare per la Sanità da inserire con Faenza,  nell’asse della via Emilia con Forli investendo nella discussione i consigli comunali delle zone interessate. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA




martedì 19 gennaio 2016

LA LEGGE PER MANDARE A CASA I DIPENDENTI PUBBLICI CHE NON LAVORANO C’E’ GIA’ E DEVE ESSERE APPLICATA: E’ LA LEGGE BRUNETTA


La Legge per mandare a casa e licenziare definitivamente i dipendenti pubblici che non lavorano c’è già e deve soltanto essere applicata: è il decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, che attua la legge 15 del 4 marzo 2009, la cosiddetta legge Brunetta.
Norma chiara e trasparente che elenca una per una le tipologie di infrazioni che comportano il licenziamento per i dipendenti pubblici «furbi». Proprio quelli su cui vuole intervenire il governo Renzi
Parola di Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera ed ex ministro Pd: «Per amore di verità dobbiamo dare ragione a chi sostiene che già esistono leggi che prevedono il licenziamento nella Pubblica Amministrazione. Si tratta del Decreto legislativo 150 del 2009 dell’allora ministro Brunetta.
La truffa del cartellino di presenza è specificatamente prevista e sanzionata. Il problema non è, quindi, quello di fare nuove leggi-fotocopia, ma domandarsi perché quelle esistenti non hanno funzionato nonostante il fatto che siano del tutto chiare».
In effetti, il decreto legislativo 150/2009 (legge Brunetta) ha significativamente modificato l’assetto previgente in tema di provvedimenti disciplinari.
In particolare, il decreto ha previsto:
la garanzia dell’applicazione della sanzione del licenziamento per le infrazioni più gravi;
la punizione degli assenteisti e di tutti coloro che li supportano;

venerdì 15 gennaio 2016

SILVIO BERLUSCONI IN VISITA A CASA SGARBI PER FESTEGGIARE I 95 ANNI DEL PADRE.


ESTENSE. Com di Daniele Modica Sono le 12.30 quando tre lussuose berline nere saettano negli occhi stupiti di un passante nel centro del paese di Ro. In una di quelle auto, l’Audi con i vetri oscurati, c’è Silvio Berlusconi, scortato da agenti e guardie del corpo. Il presidente è arrivato nella tarda mattina di oggi per una visita di cortesia all’amico Vittorio Sgarbi, che lo ha invitato a pranzo a villa Cavallini-Sgarbi, a fianco alla farmacia. I motivi della visita sono molteplici: intanto visitare l’amico Sgarbi che si è da poco ripreso da un intervento al cuore; poi festeggiare i 95 anni del padre di Vittorio, senza scordare il recente lutto dovuto alla scomparsa della mamma, Rina Cavallini.
Già dalle dodici si era radunata di fronte alla casa del critico ferrarese una piccola folla di fotografi, forze dell’ordine, invitati, tra cui una bella ragazza, tal Carlotta, forse una modella, amica di Vittorio, all’apparenza poco più che maggiorenne . Poi si è presentato lui, Sgarbi, avvolto in una mantella di feltro, ha salutato gli amici, tra cui lo chef. Dopo l’arrivo di Elisabetta Sgarbi, pian piano ecco i vari invitati, compresi i direttori dei giornali, i generali e i comandanti, e finalmente le tre berline nere e l’ospite d’onore, Silvio Berlusconi. Mentre i bodyguard serrano i ranghi per non far passare nessuno che non sia autorizzato, Sgarbi va ad aprire la portiera dell’Audi e scende il presidente, con il suo celebre sorriso e in tenuta sportiva, quasi da casa, tuta e scarpe da ginnastica. Sgarbi fa gli onori di casa e le presentazioni. Berlusconi si sofferma solo su uno degli invitati: la bella ragazza di cui si è accennato. Il presidente sembra rispettare il suo copione. “Ti voglio dare subito un insegnamento – dice e il corteo si zittisce, aspettando la battuta che li faccia sganasciare tutti -: quando saluti un uomo, non stringere la mano così forte, altrimenti si impaurisce e scappa e poi non ti sposi più”. Risate generali. Poi tutti verso l’ingresso principale della casa. Sgarbi accompagna il presidente, mostrandogli cose, indicandogli persone, tutto in un’atmosfera di piacevole distensione: “Vedi – dice il critico – questo è più ricco di te”, “Questo albero ha i miei stessi anni”, e intanto arriva l’arcivescovo di Ferrara, Luigi Negri, accompagnato dal vescovo di un’altra diocesi. “Questo è l’arcivescovo di Ferrara, è uno che nella Chiesa è proprio di sinistra”, ironizza il padrone di casa. “Vieni Carlotta, fai vedere il paradiso al presidente”. Sgarbi scherza, Berlusconi racconta barzellette e il gruppetto di invitati assistono e partecipano con allegria, aspettando che sia pronto il pranzo. Primo di tortellini, almeno a giudicare dall’odore. La sala da pranzo è inaccessibile a causa delle guardie del corpo che la blindano. Appena pronto da mangiare è il momento della benedizione del pasto da parte degli alti prelati presenti e poi si inizia, ma a porte chiuse. Quando il pasto è iniziato arriva anche il noto gionalista Nicola Porro (Virus, Rai 2).

giovedì 14 gennaio 2016

FORZA ITALIA IN LUTTO: E’ MORTA LA CONSIGLIERA TERRITORIALE FRANCESCA VICO


Addio Francesca !!!
Gli Azzurri del '94 e Forza Italia piangono la scomparsa di Francesca Vico. con Giovanna Benelli e stata una storica militante e dirigente azzurra sin dalla prima ora. Francesca grande organizzatrice è stata una protagonista delle migliori stagioni di Forza Italia e mentre la ricordiamo con affetto esprimiamo il nostro dolore e abbracciamo i suoi famigliari in questi giorni di immenso dolore. Resterà sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti e ci mancherà tantissimo
Francesca si è spenta lunedì, dopo una breve malattia, Francesca Vico, capogruppo di Forza Italia nel consiglio territoriale del Mare. La ricorda Alberto Ancarani, capogruppo azzurro in consiglio comunale: "Storica esponente azzurra sin dalla prima ora, Francesca era stata un'anima entusiasta sia di Forza Italia sia del Popolo della Libertà, oltrechè esponente di rilievo del Club Argentario". "Piango un'amica e una collega di tante battaglie sempre attenta alle esigenze dei più deboli e a quelle del suo territorio di residenza, che era Lido Adriano - aggiunge -. Francesca lavorava spesso dietro le quinte, ma con estremo entusiasmo. Tutta Forza Italia la ricorda con affetto e commozione e si stringe attorno alla famiglia in questo momento di grande dolore".

Ciao, grande e brava Francesca, vincenzo


UNA GRANDE FESTA PER RINGRAZIARE AMADEI ’EX SINDACO E AMMINISTRATORE


SANT'AGATA  SUL  SANTERNO. Il consiglio  comunale di Sant'Agata  sul Santerno organizza una festa di saluto e di ringraziamento nei  confronti di Luigi Antonio Amadei, programmata per sabato, alle 18,  alla Ca' di cuntadèn. Amadei verrà ringraziato per 1'impegno dedicato  al Comune di S. Agata grazie al suo impegno come sindaco (ben 3 mandati) e amministratore. «Sarà una festa  senza alcun colore politico - sì annuncia -, perche sarà prima di tutto  il ringraziamento ad una persona, la cui onesta-  e correttezza e riconosciuta da tutti».


I NUOVI GIOVANI DIRIGENTI NOMINATI DA PALMIZIO: SOSTENGO L’ALLEANZA CON LA LISTA LA PIGNA E CON FRATELLI D’ITALIA, DICHIARA VERLICCHI CO-RESPONSABILE “DILLO A FORZA ITALIA”.




La co-responsabile del progetto "Dillo a Forza Italia" annuncia il suo ingresso nei gruppi tematici della lista che candida Maurizio Bucci
"In questi mesi di sostanziale assenza di Forza Italia dal dibattito politico cittadino, ho responsabilmente soprasseduto a qualsiasi iniziativa sospendendo, di fatto, la mia attività nel progetto “Dillo a Forza Italia”, con l’obiettivo di non indebolire ulteriormente il Partito": a parlare è Veronica Verlicchi, co-responsabile del progetto "Dillo a Forza Italia", in una nota stampa nella quale annuncia il suo appoggio alla lista La Pigna. "Per lo stesso motivo, - scrive infatti la Verlicchi - ho atteso fino ad oggi che il Partito accogliesse l'appello lanciatogli dalla lista civica La Pigna. Lista che lo stesso Coordinatore regionale di Forza Italia, On. Massimo Palmizio, ha definito in una recente intervista, 'l’unico soggetto che abbia presentato un programma molto simile a quanto abbiamo in mente noi'. Condivido pienamente la linea dell'On. Palmizio il quale sta lavorando per l’unità del centro destra ravennate al fine di sconfiggere, finalmente, la deleteria egemonia del Pd e forte della sua dell'apertura verso la lista di Maurizio Bucci, con la presente dichiarazione annuncio il mio ingresso nei gruppi di lavoro tematici de La Pigna, al fine di dare il mio contributo alla definizione ultimativa del programma". "Sono, infatti, convinta - prosegue la Verlicchi -  che una reale e credibile alternativa alla sinistra debba essere costruita per tempo e, mancando poco più di 5 mesi al voto amministrativo, non posso attendere oltre. Se, come auspico, Forza Italia vorrà annunciare l’alleanza con la lista civica La Pigna sarò ben lieta di lavorare per il buon successo elettorale del Partito nel quale continuo a militare".
Ricordiamo che il capogruppo di FI Alberto Ancarani nei giorni scorsi, aveva assunto una posizione molto diversa: "Come capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Ravenna  - ha dichiarato al nostro giornale - continuo a perseguire con decisione l’accordo con la Lega Nord, che è ovunque il nostro naturale alleato, e poi anche con Ancisi, per costruire una vera alternativa al PD a Ravenna". Ancarani definisce tale scelta la sola "credibile per Forza Italia a Ravenna".



martedì 12 gennaio 2016

ELEZIONI A RAVENNA: QUALCUNO 'VUOLE VINCERE?


Come sta l’opposizione a Ravenna? Riassumendo, sta  così. Nella Lega Nord (alleata di Lista per Ravenna) è in corso una gara di accuse, insulti e minacce di querela tra i dirigenti e coloro che hanno lasciato il Carroccio. Forza Italia? Non pervenuta. Nei Cinque stelle ci sono due liste alternative che si prendono a pugni: decideranno i vertici nazionali quale sia quella 'buona'. La Pigna e Fratelli d'Italia vanno per conto proprio, e a loro volta gettano benzina sul fuoco. Poi c'è la sinistra-a-sinistra di Ravenna in Comune, a cui aderiscono i partiti che hanno mollato la coalizione di maggioranza a cui aderivano da molti mandati (anche se l'assessora uscente di Sel ha scelto di rimanere al suo posto). Da mesi ripetiamo che il ballottaggio è probabile, e che, per la prima volta, la sconfitta del centrosinistra è possibile. Una competizione davvero aperta, il grado di mettere in discussione gli schemi adottati finora, non può che fare bene alla città. E l'alternanza, in linea di principio, le farebbe ancora meglio. Eppure le forze politiche alternative i Pd stanno facendo di tutto per  regalare fin d'ora la vittoria a Michele De Pascale. II quale in questi giorni tace, sta a guardare e gongola. Il bello è che - forse in un barlume di consapevolezza - i presunti oppositori del partìtone si accusano ’voler favorire’ i democratici. Viene da credere che alcune di queste accuse siano fondate. In ogni caso, complimenti a tutti. Francesco Monti Resto del Carlino


domenica 10 gennaio 2016

RENZI, FORZA ITALIA E IL VOTO. IL RILANCIO DI BERLUSCONI

L'intervista al Cavaliere: "Con Renzi la democrazia è sospesa, torniamo alle urne. Forza Italia porterà il centrodestra al 40%"
Alessandro Sallusti - Silvio Berlusconi ci accoglie sulla soglia di casa sua ad Arcore: «Grazie della visita e buon anno a lei e ai lettori del Giornale». Sul tavolino del salotto ci sono ancora le carte di una riunione appena conclusa.
Presidente, che cosa si aspetta lei dal 2016?
«Sarà l'anno della battaglia contro il regime della sinistra che ha sospeso la democrazia».
La sua è un'affermazione molto grave, che lei ripete con frequenza, eppure l'attuale governo ha i voti del Parlamento italiano.
«È proprio questo il paradosso. Le formalità della Costituzione sono state rispettate, ma la sostanza è stata profondamente tradita, fin dal suo primo presupposto. L'art. 3 dice che la sovranità appartiene al popolo: eppure l'ultimo governo scelto dal popolo italiano è stato il nostro nel 2008. Poi, solo manovre di palazzo, complotti internazionali e processi politici a sostegno della sinistra che non ha mai avuto dalla sua la maggioranza dai cittadini. Quando mai gli italiani, anche gli elettori di sinistra, hanno votato Monti, Letta o Renzi? Per questo ho parlato di due colpi di Stato recenti, quello che ha abbattuto il mio governo e quello che ha portato Renzi a governare grazie al voto di eletti del centrodestra che hanno tradito i loro elettori e a un premio di maggioranza che la stessa Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo. Con il risultato di un governo non solo non votato dal popolo ma contro il voto del popolo. E come se tutto questo non bastasse...».
Perché, c'è di peggio?
«C'è che il candidato premier del centrodestra, che ha sempre raccolto, dal 1994 a oggi, i voti di molti milioni di italiani, è stato cacciato dal Parlamento prendendo a pretesto una sentenza politica infondata e addirittura paradossale e applicando in modo retroattivo una legge incostituzionale come la Severino. Questo non è mai accaduto in nessuna democrazia occidentale. E quello che sconcerta di più è che nessuno sembra avere consapevolezza di questa situazione non democratica. La coltre di silenzio e di conformismo della politica, della cultura, dell'informazione, è pressoché assoluta».
Come pensa si possa uscire da uno scenario così grave?
«In un solo modo: con lo scioglimento delle Camere e con nuove elezioni. Anche il referendum sulla riforma costituzionale, sarà un banco di prova per Renzi e dimostrerà che la maggioranza degli elettori non vota a sinistra».Ne è davvero certo, Presidente? Se è così, perché Forza Italia nelle elezioni amministrative della prossima primavera non vuole correre con il suo simbolo? È una scelta che sembra dettata dalla paura, dalla voglia di non contarsi.«L'idea che Forza Italia non presenti il suo simbolo è semplicemente assurda. Mi chiedo se qualcuno possa davvero aver pensato una sciocchezza come questa. Ovviamente il nostro simbolo ci sarà e ci sarà per vincere. Il mio impegno è riportare Forza Italia sopra il 20% per vincere le elezioni con il centrodestra superando al primo turno il 40% dei voti».
Pensa di ottenere questo risultato con lei rintanato tra Arcore e Palazzo Grazioli?
«Nei mesi scorsi mi ero autoimposto il silenzio in attesa che la Corte europea, con la sentenza che mi riguarda, facesse finalmente giustizia, annullando una sentenza politica, paradossale e vergognosa della magistratura italiana. Mi era sembrata una questione di stile e di rispetto per le istituzioni».
E ora invece?

ELEZIONI A RAVENNA: PALMIZIO NON VUOLE ANCISI, ANCARANI SI………..., CHI DIRIGE?


ANCARANI: LA NOSTRA ALLEANZA NATURALE E’ CON LEGA E ANCISI, NON CON BUCCI E LA PIGNA
A cura di P. G. C. Il capogruppo di Forza Italia ha opinioni diverse dal coordinatore regionale Palmizio e si dice convinto che alla fine il candidato di Lega e Ancisi sarà gradito anche ai berlusconiani
Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Ravenna, è uno che parla chiaro e dice quello che pensa fuori dai denti, anche se politicamente scorretto. Ma ci sono cose sulle quali nemmeno lui riesce a parlare chiaro o a vederci chiaro, per esempio quelle legate agli accadimenti nel centro destra e nell’area moderata a Ravenna a sei mesi dalle elezioni. 
 La Lega Nord e Ancisi non vogliono lui e Forza Italia, ma lui vuole allearsi con loro a tutti i costi. La Pigna lo vuole, ma lui non vuole andare con La Pigna. Paolo Guerra esce dalla Lega e non sa con chi andrà. Ma la Lega in ogni caso lo scomunica e con lui scomunica quelli disposti ad accoglierlo. Insomma, non si capisce più nulla nel centro destra di Ravenna: chi va con chi? e chi piglia chi?
Allora Ancarani, che cosa succede?
“Le dico quello che voglio fare io. Come capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Ravenna continuo a perseguire con decisione l’accordo con la Lega Nord, che è ovunque il nostro naturale alleato, e poi anche con Ancisi, per costruire una vera alternativa al PD a Ravenna.”
 Ma Ancisi e la Lega non vogliono Forza Italia…
“A dire il vero è la Lega che non vuole Forza Italia, non Ancisi.”
 Quindi il suo naturale alleato, la cito, non la vuole. Ma lei cerca comunque l’accordo: è così?
“Sì, perché alla fine penso che questa sia la scelta giusta da fare, quella che gli elettori di Forza Italia capirebbero come la scelta più chiara e conseguente.”
 La Pigna invece?
“Gli elettori di Forza Italia sarebbero più perplessi o non capirebbero affatto se andassimo con Bucci, che è appena uscito proprio da Forza Italia.”
 Ma scusi, perché la Lega vi dice no a Ravenna?
“Perché Lega e Forza Italia sono in trattativa e un po’ in guerra sui comuni più importanti come Milano, Roma, Bologna. Gli altri comuni più piccoli, come Ravenna, sono un po’ merce di scambio. Penso che presto troveremo la quadra. Naturalmente a Ravenna c’è un’anomalia che si chiama Alvaro Ancisi e Lista per Ravenna, che alle ultime elezioni hanno raccolto il 10% dei voti e perciò è logico che la Lega guardi ad Ancisi per vincere. Non tenere conto di Ancisi sarebbe sbagliato.”
 Palmizio, il coordinatore regionale di Forza Italia, non la pensa come lei. Preferirebbe che lei si alleasse piuttosto con La Pigna di Bucci…
“Vede, io ho opinioni diverse da quelle di Palmizio sul tema delle alleanze. Come faccio a Ravenna ad allearmi con La Pigna che si è messa contro la Lega e Ancisi e con Bucci che è appena uscito da Forza Italia. Proprio non posso.”
 Ma non potevate stare tutti insieme, se volevate davvero battere il PD, come dite tutti voi?
“Io sarei stato d’accordo per un’alleanza larga, da Bucci ad Ancisi, dalla Lega a Forza Italia a Fratelli d’Italia, non sono io che non voglio farla, ma altri.”
 Crede possa ancora cambiare qualcosa nell’area moderata e di centro destra o il quadro è delineato?
“È possibile. Finchè non si sciolgono i nodi nazionali non si sciolgono nemmeno i nodi locali di Ravenna.”
 La Lega e Ancisi non hanno ancora il candidato. Come mai?
“Avranno i loro tempi. In ogni caso se la Lega e Ancisi concluderanno l’accordo e avranno un candidato comune, credo proprio che quello sarà anche il candidato gradito a Forza Italia.”
 Insomma, vuole proprio salire su quel carro?
“Credo sia la sola scelta credibile per Forza Italia a Ravenna.”

venerdì 8 gennaio 2016

ZITTI ZITTI, GLI EURO BUROCRATI SI SONO AUMENTATI LO STIPENDIO ADDIRITTURA CON VALORE RETROATTIVO DA LUGLIO 2015 (LADRI)

Per i burocrati parassiti dell’Unione Europea, non serve festeggiare il Natale, perché per loro è Natale tutto l’anno. Se per molti italiani questo Natale 2015 è stato misero lo stesso non si può dire per questi parassiti di Bruxelles i quali non hanno perso occasione di garantirsi prima delle festività natalizie un aumento di stipendio del 2,4%. Buon Natale e sopratutto Buon Anno, vero?
La cosa più interessante e’ che questo aumento e’ addirittura retroattivo, per cui a fine anno hanno ricevuto un bonus in contanti dall’amministrazione dell’Unione Europea che ha tenuto conto degli aumenti a cui hanno avuto diritto da Luglio 2015 (!) e complessivamente tale aumento costerà ai contribuenti di tutta la Ue – italiani inclusi – qualcosa come 100 milioni di euro in più all’anno.
Com’e’ facile immaginare il primo a essersi premiato è stato il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker il quale ha ottenuto per Natale un premio di 3679 euro e nel 2016 avrà un aumento dello stipendio che farà morire di rabbia tutti coloro che stanno soffrendo per via delle misure di austerità volute dall’UE.
Infatti nel 2016 Junker avrà un aumento di stipendio di 6348 euro così che il totale guadagnato sarà di 316.466 euro, superiore a quello del primo ministro britannico David Cameron e questo non è che l’inizio. Infatti a questo vanno aggiunti 47.019 euro di indennità residenziale e 16.986 euro di rimborsi spese e poi quando lascerà l’incarico riceverà una indennità di aggiustamento di 26.121 euro più un’indennita’ di transizione di 125.386 euro per 3 anni e una pensione di 66.374 euro che potrà incassare dopo i 65 anni.
A rivelare questi dati e’ stato il Daily Mail il quale li ha usati per convincere i cittadini britannici della necessità di uscire dalla UE e il leader dello UKIP Nigel Farage non si e’ fatto scappare l’opportunità’ di commentare negativamente su questo spreco inaccettabile di denaro pubblico.

lunedì 4 gennaio 2016

MIGRANTI, DANIMARCA E SVEZIA ADESSO SOSPENDONO SCHENGEN


Aumento dei controlli alla frontiera con la Danimarca. Puntano a diminuire il numero di arrivi
Inizieranno da oggi i controlli, più serrati, sui migranti che dalla Danimarca si dirigono verso la Svezia.
Un piano che prevede maglie più strette e verifiche su tutti i mezzi che passano il confine, dai trani ai traghetti, e che vedrà in campo anche l'esercito, in un Paese riconosciuto come uno dei più aperti verso chi cerca accoglienza e dove spesso si dirige chi cerca asilo.
La misura eccezionale punta a diminuire il numero di persone dirette in Svezia. Già a novembre i giornali riportavano la notizia di un Paese in difficoltà di fronte al grande afflusso di migranti. E per controllare meglio gli arrivi, viaggiare diventerà più complicato anche per chi la frontiera la passa per altre ragioni.
Il controllo dei documenti alla frontiera tra Danimarca e Svezia non era più in vigore dagli anni Cinquanta. La nuova misura avrà un costo importante e inciderà soprattutto per quanto riguarda il ponte di Oresund, che da Copenaghen porta a Malmo.
A ripensare gli accordi di Schengen, almeno temporaneamente, è anche la Danimarca, che ha deciso di reintrodurre, fino al prossimo 14 gennaio, i controlli al confine con la Germania. Una decisione che è stata annunciata poco fa alla Commissione europea di Bruxelles.