mercoledì 30 dicembre 2015

SEDI E SPRECHI: L’INQUINAMENTO E L’UNIONE EUROPEA.


 Il pm1O e polveri  conosciute e forse anche sconosciate alla scienza stanno facendo morire molte Persone per crisi respiratorie. Targhe pari o dispari a seconda dei giorni stanno facendo impazzire i con concittadini delle grandi citta ma ... l'aria, la nebbia, sono comunque sempre le  stesse anche nelle campagne e nelle periferiei. Ogni giorno mi chiedo perché  qualcuno come il nostro Sindaco non organizza una bella  manifestazione contro la gestione, davvero paradossale, della Unione Europea. Le tre sedi degli uffici della Unione Europea sono qualcosa che personal mente ritengo non sia morale continuare a pagare. Si sono riuniti in Francia per prendere provvedimenti per salvare  il pianeta dall'inquinamento: bene, cominciamo ad eliminare la vergogna di  tre sedi per la Unione Europea: Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Al di là  dei costi stimati (al ribasso) in un miliardo e quattrocento milioni l'anno che noi cittadini dobbiamo sborsare senza  alcun ritorno TROPPE SEDI benefico,  anzi questi signori con i loro traslochi di  persone, faldoni su tir, da Bruxelles a Strasburgo immettono nell'aria 19^mila tonnellate di C02. Il vezzo di trasferire  per quattro giorni al mese la sede comporta lo spostamento di 754 deputati con  i relativi assistenti, funzionari e tonnellate di pratiche trasportate su tir per 450 Km. Non sarebbe ora che almeno noi dicessimo basta a questa abitudine deleteria per l'ambiente di tutti e per i nostri portafogli? Vassalli, valvassori e valvassini sono ancora nello stesso ordine  della piramide di potere che ci vede sempre ultimi, senza voce in capitolo. La sovranità  del nostro Stato, che dovrebbe essere libero ed indipendente, non è che  un ricordo sbiadito dall'alterigia, dalla prepotenza di chi in Europa ci sovrasta  e ci schiaccia. Ma perché chi è al Governo permette tutto ciò?  Per l'Unione Europea noi italiani siamo sempre in  regime di infrazione per qualche motivo, ora coi migranti (eppure ci costano tanto!!!) e con il salvataggio delle banche. Ma, pensando alla nostra posizione  geografica, vien da pensare che siamo veramente bravissimi nell'accoglienza.  Altri europei come i danesi, ad esempio,  hanno pensato che se accolgono i siriani  questi devono dare loro tutti i gioielli  che posseggono. Se noi avessimo ventilato un'idea del genere saremmo finiti  alla gogna e additati da tutta l'Europa  come mostri. I tedeschi, i portoghesi  hanno salvato le loro banche come meglio credevano e nessuna infrazione è stata posta a loro carico. Ma, allora noi  siamo il bancomat dell'Unione Europea: fra multe e interessi sul debito ci spolpano e noi... sempre zittì.  Annadele Assirelli 

DOPO IL DISASTRO DELLE COOPERATIVE FRIULANE, INSABBIATO POLITICAMENTE E SUI GIORNALI DA RENZI E SERRACCHIANI, MOLTI TEMONO PER I RISPARMI INVESTITI – BANKITALIA COME AL SOLITO SI È SVEGLIATA TARDI E HA PERMESSO CHE UNICOOP TIRRENO RACCOGLIESSE 1,2 MLD TENENDO IN CASSA SOLO 200 MLN


Da un giorno all’altro, gli oltre 20mila soci prestatori delle Coop friulane hanno appreso di non poter ritirare le somme depositate nei cosiddetti “prestiti sociali”. Un deposito che molti soci considerano un “investimento”, piuttosto che un “finanziamento”. Ed è proprio questo l’equivoco di fondo che non consente ai soci di percepire i rischi…  Uno dei tonfi più recenti è stato quello di Cooperative Operaie e Coop Carnica in Friuli Venezia Giulia, travolte da un terremoto finanziario e giudiziario che ha fatto perdere a 20mila soci pensionati circa 130 milioni di euro di libretti e azioni.  In tutto nelle coop ci sono circa 15 miliardi di euro, di cui 12 solo nelle nove grandi cooperative di consumo, come riporta il Sole 24 ore

lunedì 21 dicembre 2015

LA RITIRATA DEL CALIFFO

Nel 2015 l'Isis ha perso il 14% dei suoi territori. Fondamentali i bombardamenti russi e l'avanzata dei peshmerga
Matteo Carnieletto  Fondato nel 2004, lo Stato islamico è entrato nella nostra quotidianità soltanto un anno fa, nel 2014, quando Jihadi John decapitò, il 19 settembre di quell'anno, il fotoreporter americano James Foley. L'Isis è stato a lungo tempo sottovalutato, come ha ammesso lo stesso Obama. Il 2015 ha rappresentato però un punto di svolta nella lotta contro i terroristi dell'Isis, soprattutto grazie all'intervento russo in Siria. Secondo quanto emerge da uno studio condotto dagli esperti del centro britannico di studi militari Ihs Jane's, nel corso di quest’anno lo Stato Islamico ha perso il 14% dei territori che controllava in Siria e in Iraq alla fine del 2014 pari a 12.800 chilometri quadrati. Allo Stato islamico, però, rimarrebbero ancora 78mila chilometri quadrati. Le zone in cui lo Stato islamico ha subito maggiori perdite sono quelle al confine siro-turco (dove i miliziani vengono martellati dalle bombe russe) e quelle dove sono attivi i peshmerga dell'Ypg. Qui sono stati colpiti i corridoi per i rifornimenti e le esportazioni clandestine di petrolio da parte dei terroristi. Un'altra perdita molto grave per lo Stato islamico potrebbe avvenire nel corso delle prossime ore. Secondo le informazioni diffuse dai media iracheni, infatti, l'esercito di Baghdad si starebbe preparando a liberare Mosul, la roccaforte dello Stato islamico. Sulla città delle bandiere nere sarebbero stati lanciati volantini per rassicurare la popolazione e annunciare la prossima liberazione. Sui fogli si invitavano gli abitanti a collaborare con le truppe regolari e ad allontanarsi da ogni obiettivo militare, che potrebbe essere colpito in qualsiasi momento.

domenica 20 dicembre 2015

ECCO LE DODICI DOMANDE A CUI LA BOSCHI NON HA RISPOSTO

Ci sono dei punti oscuri che il ministro per le Riforme non ha chiarito al paese e ai risparmiatori truffati
Domenico Ferrara - Il vestito era sobrio, la dialettica elegante, il discorso carismatico. I commenti nei confronti di Maria Elena Boschi si sprecano e sono per la maggior parte un profluvio di complimenti e lusinghe. Al netto di tutto questo - ché alla fine estetica, prossemica e retorica dovrebbero contare meno della sostanza - ci sono dei punti oscuri che il ministro per le Riforme non ha chiarito in Aula e al paese. Omissioni volute o no che sarà pure il caso di elencare e far presenti, non sia mai che possano trovare una risposta chiara non tanto per la stampa quanto per i poveri risparmiatori che al momento non si trovano un euro in tasca.
  1. Come mai suo padre nonostante sia stato sanzionato dalla Banca d'Italia come membro del Cda ha ottenuto la nomina di vicepresidente, tra l'altro tre mesi dopo il suo insediamento al governo?
  2. Chi ha inserito nel decreto e perché un comma che rende complicato agire nei confronti dei vertici dell'istituto di credito e quindi nei confronti anche di suo padre?
  3. Perché ha detto che suo padre è stato eletto nel 2014 e non ha ricordato che invece è entrato nel cda della banca nel 2011?
  4. Come dimostrano alcuni documenti pubblicati da Libero, lei è interventua sulla stesura del decreto. Perché non si è fatta da parte?
  5. Perché non ha chiarito se era presente o meno nei Cdm che hanno varrato i decreti sulle banche?
  6. Perché ha partecipato al Consiglio del 10 settembre, quello che ha incardinato i decreti legislativi di ricezione della direttiva europea sul bail-in che inasprito le condizioni per avviare l'azione di responsabilità per gli amministratori di banche in risoluzione tra i quali suo padre?
  7. Perché ha partecipato alla conferenza dei capigruppo finalizzata a calendarizzare alla Camera il decreto popolari?
  8. Come mai si è passati dal ddl al decreto d'urgenza sul Salva Banche? Che fretta c'era?
  9. È normale che il ministero dell'Economia e il governo non fossero al corrente del dissesto economico in cui versava Banca Etruria sebbene il decreto Salva Banche sia stato varato 18 giorni prima del suo commissariamento?
  10. Perché non ha detto nulla sul procuratore di Arezzo Roberto Rossi consulente del governo e titolare dell'inchiesta su banca Etruria?
  11. Come mai non ha detto nulla su Giuseppe Fanfani, membro del Csm che ha autorizzato l’incarico del procuratore Rossi nonché titolare ad Arezzo dello studio che da sempre difende Banca Etruria?
  12. Perché, come ricorda Gian Maria De Francesco sul Giornale, non ha detto nulla in merito a “operazioni con parti correlate”, cioè debiti e soprattutto crediti di Etruria con gli amministratori, loro parenti e società collegate (eccezion fatta per il mutuo ipotecario concesso al fratello di cui non è stato reso noto l'importo)?. Sarebbe stato interessante saperlo poiché il salvataggio della banca ha evitato la liquidazione che avrebbe imposto il rientro dei fidi. E questo, sì, sarebbe stato conflitto di interessi

giovedì 17 dicembre 2015

DEBITO PUBBLICO A 2.212MILIARDI DI EURO. RECORD RENZI

Paolo Savelli - Ottobre 2015, debito pubblico a 2.212 miliardi di Euro...ad agosto era di 2.192 miliardi a luglio di 2.185. In 4 mesi l'aumento è stato di 27 miliardi. Tutto questo a fronte dell'incremento delle entrate tributarie e di una congiuntura economica di ripresa internazionale che ha abbattuto anche il famigerato SPREAD che tanto contribuì, alzandosi all'improvviso, alla caduta di Berlusconi, perché, ricorderete, il debito pubblico italiano era insostenibile e i mercati ci punivano. E per salvare l'Italia ci volevano Monti e l'Austerità e poi Letta e infine Renzi, quest'ultimo perché era #lavoltabuona...e sapete a quanto ammontava il debito pubblico quando il famigerato Silvio Berlusconi si dimise? 1.904 miliardi.

mercoledì 16 dicembre 2015

IL CORDINATORE REGIONALE DI FORZA ITALIA: “FI ESCA DALL’ISOLAMENTO”. MA I REPONSABILI NON SONO PALMIZIO E FANTINELLI, CHI SONO GLI ALTRI CHE NESSUNO CONOSCE, FINALMENTE LI CONOSCEREMO?





Il parlamentare azzurro alla Dire: "A Ravenna Forza Italia risulta isolata, da sola. Se entro metà gennaio le cose non cambieranno, dovrò intervenire personalmente"
Massimo Palmizio, parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia avverte la compagine locale del partito: "Forza Italia esca dall'angolo e torni protagonista nello scacchiere pre-elettorale di Ravenna. Altrimenti dovrò intervenire personalmente".  Palmizio è infatti abbastanza preoccupato dalla situazione che si va delineando in città con l'asse tra Lega nord e Lista per Ravenna, e l'alleanza tra Fratelli d'Italia e la Pigna. In questo schema "Forza Italia risulta isolata, da sola... E allora- spiega Palmizio – Coordinatore regionale dal 5.1.14- parlando alla 'Dire'- se entro metà gennaio le cose non cambieranno, se permanesse questo isolamento, allora dovrò intervenire personalmente e trovare io una soluzione". FINALMENTE  CONOSCEREMO I RESPONSABILI PROVINCIALI DI FORZA ITALIA, VISTO CHE DAI SITI DI FORZA ITALIA I RESPONSABILI SONO SOLO PALMIZIO E FANTINELLI, CHI SONO GLI ALTRI RESPONSABILI CHE DEBBONO INTERVENIRE O  SONO SOLO LORO DUE???








martedì 15 dicembre 2015

LEOPOLDA, UNA NOIA MORTALE. UNA INCREDIBBILE FOTO: RICORDATE BERLUSCONI,FACEVA SCANDALO ORA TUTTI ZITTI


Alla Leopolda, la kermesse del renzismo, ci si annoia. E pure parecchio. Tra chiacchiere e grandi discorsi, il rischio è quello di addormentarsi. E tale rischio pare averlo corso niente meno che il promotore, nonché premier, nonché segretario del Pd, mister Matteo Renzi. Guardatelo in questa foto rilanciata su Twitter da Nonleggerlo: in primo piano uno sfocato Graziano Delrio, e sullo sfondo, ben a fuoco, ecco Renzi. Occhi chiusi e bocca spalancata. Sta dormendo...?


lunedì 14 dicembre 2015

BANCHE, BERLUSCONI: “RISCHIAMO UN’ALTRA CRISI COME QUELLA LEHMAN BROTHERS”


Berlusconi lancia l'allarme: "Dal caso banche c’è il pericolo di un crollo di fiducia con conseguenze imprevedibili, una spirale negativa". Di fronte al "nemico" del terrorismo "Renzi non si assume nessuna responsabilità e ciò significa non comprendere nulla dell’attuale situazione".

Lo afferma Silvio Berlusconi in collegamento con il I Congresso dei Popolari per L’Italia e sottolineando come "utin ha ragione: serve l’intervento di una coalizione tra Europa, Cina, Usa, Paesi arabi e con il coordinamento dell’Onu", altrimenti "non si potrà mai vincere questa sfida globale". Berlusconi affronta diversi temi durante il suo intervento. Uno su tutti quello sulla sicurezza. Gli italiani da tempo devono fare i conti con furti e violenze all'interno delle loro case. Ladri e banditi hanno riempito le cronache delle ultime settimane. Qualcuno ha anche provato a difendersi sparando come nel caso di Sicignano, il pensionato che ha ucciso un ladro. "Nessuno deve poter condannare chi si difende come può. Se uno è costretto a sparare per difendersi in casa, la colpa è dell’aggressore ma anche dello Stato. Serve introdurre in maniera chiara il diritto alla difesa in casa propria, come negli Usa". Poi Berlusconi affronta il tema delle banche che hanno polverizzato i risparmi degli obbligazionisti: "Dal caso banche c’è il pericolo di un crollo di fiducia con conseguenze imprevedibili, una spirale negativa che potrebbe somigliare in piccolo a quella generata dal fallimento della Lehman Brothers". Infine Berlusconi ha parlato anche dei prossimi appuntamenti elettorali. Per le amministrative, Berlusconi vuole riunire i moderati: "L’unità dei moderati è condizione per vincere, per battere la sinistra, per evitare all’Italia uno scenario da incubo: la scelta tra Renzi e Grillo, ovvero tra la prepotenza e il nulla e tra l’incapacità e la follia. Che Dio ci scampi da tale scelta". Infine l'appello: "Per cambiare l’Italia bisogna essere uniti, e noi vinceremo insieme a cominciare dalle prossime amministrative, dove il vostro contributo di idee e di lavoro sarà molto importante. Con voi dobbiamo lavorare per ridare seria motivazione ai troppi italiani delusi da questa politica, sono più della metà degli elettori", spiega il leader FI ribadendo l’obiettivo di "una grande crociata per libertà e democrazia".



venerdì 11 dicembre 2015

PILLOLE di Vincenzo Galassini “BANCHE, STEPRA?”

Le banche delle regioni rosse Emilia, Toscana, Marche dopo il crac finanziario sono state salvate direttamente o indirettamente dal governo Renzi, chi rimarrà incastrato, come sempre sono i clienti con i loro risparmi, non entro nel merito della questione giuridica, certamente i veri responsabili come sempre non ne risponderanno davanti alla magistratura.
Una riflessione nasce pensando quanto capitato e sta capitando in provincia di Ravenna con STEPRA, ha creato un buco finanziario di oltre 30 milioni, sanato dalle banche locali e nazionali su richiesta del potere della sinistra locale. Nessun cliente rimarrà incastrato, ma le notevolissime risorse impegnate saranno tolte al credito delle imprese e famiglie ravennati. Nessun responsabile politico locale paga, auspico solo che le banche salvatrici, anche locali, nel tempo non abbiano bisogno di essere salvate, le citate in precedenza dal governo, direttamente o indirettamente.
Così succede nelle rosse regioni i responsabili amministrativi e politici si salvano sempre e si santificano. Povera Ravenna, povera Italia. Vincenzo Galassini consigliere provinciale Forza Italia Ravenna

lunedì 7 dicembre 2015

OPPOSIZIONE AL REGIME E PER IL FILOTTO DI AMMINISTRATIVE E REFERENDUM


A proposito di tivù. Ieri Berlusconi con un'intervista al Tg5 ha mostrato di essere pronto a una campagna che è destinata a consentirci di tornare ad essere il primo partito italiano. Insomma, per cambiare l'Italia: “Forza Italia deve arrivare oltre il 20% e il centrodestra deve essere unito”.
I contenuti politici toccati dal nostro leader hanno indicato i capitoli prioritari della nostra futura azione. Opposizione al regime: “Ma di quale democrazia parliamo? In 20 anni abbiamo subito 4 colpi di Stato... Abbiamo un premier che si regge sul voto di senatori eletti dal centrodestra, che hanno tradito i loro elettori. Abbiamo un premier che si è cambiato la costituzione ed è andato al governo senza la legittimazione popolare. Si tratta di un vero e proprio regime, che Renzi ha pensato per se stesso”.
Dalle amministrative al referendum confirmativo. Con le prime “si decide il futuro delle nostre maggiori città, con il referendum, invece, si decide il futuro di tutti noi... sono due occasioni per far capire a Renzi, che gli italiani non accettano di non essere una democrazia”.
Sul sistema bancario e sulla mancata vigilanza di Banca d’Italia: “Si poteva fare di più e si deve fare di più. Ci sono 20.000 cittadini che hanno investito i loro risparmi nelle cosiddette obbligazioni subordinate. I direttori li hanno portati ad investire ed ora si trovano improvvisamente senza nulla non è ammissibile. Il governo e Bankitalia dovevano vigilare dare l'allarme per tempo. Se non si interverrà c'è un danno incalcolabile, vedremo il venir meno la fiducia dei risparmiatori nelle banche con la vendita e, il governo deve intervenire al più

venerdì 4 dicembre 2015

AUGURI AL PRESIDENTE E RALLEGRAMENTI A BRUNETTA CONFERMATO CAPO GRUPPO ALLA CAMERA. RAFFORZARE IL MATTINALE


Auguri al Presidente per la salute e a Brunetta confermato capo gruppo alla Camera. Entrambi mantengano in vita, se non rafforzarlo, l’unico canale di forza Italia per avere notizie aggiornate giornalmente. Grazie verament. Vincenzo Galassini consigliere provinciale Ravenna Forza Italia



mercoledì 2 dicembre 2015

SI AL PRESEPE E ALL’ALBERO DI NATALE: UN ESEMPIO CHE DOVREBBERO SEGUIRE I SINDACI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA

Il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, in occasione del Consiglio comunale. "Sono arrabbiato perché, come ci ha riferito una mamma, qualcuno ha proibito di allestire il presepe mentre per l'albero di Natale sarà fatto uno strappo alla regola, il presepe  rappresenta la famiglia ed identifica i valori della nostra cultura europea che ha i suoi fondamenti nei principi giudaico cristiani. Auspico che in tutte le scuole, non solo nei nidi, presidi e insegnanti, salvaguardino i simboli che sono alla base della nostra tradizione, della nostra cultura e della nostra nazione; principi che hanno ispirato e che ispirano i valori della pace, della fratellanza e della democrazia di cui questo mondo ha sempre più bisogno". Il sindaco ha  precisato che non si tratta di una crociata nei confronti di alcuna religione o fede: "È importante adoperarci tutti, al di là della propria personale posizione e sensibilità, per tutelare i valori della nostra comunità. Nessuno deve sentirsi offeso da questo invito e non è obiettivo di questa iniziativa mettere in pericolo l'integrazione e l'espressione religiosa, ma non c'è integrazione fino a quando non c'è il rispetto delle tradizioni e dei valori del paese in cui vivi"

lunedì 30 novembre 2015

IL MOMENTUM DI BERLUSCONI


Chiamano così in America quel concentrarsi di segni che accompagnano l'ascesa irresistibile di un candidato. Lo statista di Forza Italia in un tempo di guerra e di drammatici cambiamenti è il solo che può dare speranza agli italiani, nell'unità delle forze di centrodestra. Mentre Padoan ormai mette le mani avanti e prevede crisi economica, noi proponiamo la via d'uscita, con gli eurobond per le infrastrutture orientate alla sicurezza. Investimenti che consentano insieme di svilupparci e di difenderci. Il filotto della vittoria, necessità del nostro leader in campo su tutte le televisioni e della strategia del Quadrifoglio



venerdì 27 novembre 2015

COSTRUIAMO IL TAVOLO PER LA DIFESA DELLA PATRIA

                            
Facendoci carico di questi valori, offriamo alle forze politiche, ed anzitutto ai nostri alleati della Lega e di Fratelli d’Italia, questo nostro contributo organico che intendiamo far valere costruttivamente al “tavolo per la difesa della Patria” come base di dialogo con il governo.

Il termine “Patria– Ci teniamo al termine Patria, che in Costituzione è scritto maiuscolo, e invitiamo il Presidente del Consiglio Renzi ad adottarlo formalmente. Crediamo che in questo momento vada restituito l’onore che merita a questa parola così spesso vergognosamente taciuta. La usiamo senza retorica, ma proprio attingendone il senso etimologico, del riconoscimento di un’origine comune, di una figliolanza dalla nostra tradizione e da una civiltà con connotati precisi.

mercoledì 25 novembre 2015

IL NOSTRO PROGRAMMA

“PER LA DIFESA DELLA PATRIA E DEGLI ITALIANI” ART. 52 COST.
“La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”
EMERGENZA DEMOCRATICA
 Renzi si tira un boomerang in testa cercando di bloccare Bassolino. I giornalini vedono solo il male che il Fiorentino fa a se stesso, ma non denunciano l’assurdo di elezioni spostate per i comodi di un partito. Spudoratezza che puniremo
con la nostra unità e il nostro Quadrifoglio
EMERGENZA TERRORISMO
 L’abbattimento del caccia russo da parte della Turchia ripropone l’urgenza di una coalizione globale e con una sola direzione strategica. Intanto, mentre il Califfo ci dà guerra, Renzi e Gentiloni non si “sentono” in guerra. Un simile governo guidato da ciechi e sordi non dà sicurezza agli italiani. Per fortuna la forza serena di Berlusconi dà coraggio alla gente e prestigio internazionale al nostro Paese. Il titolo imbarazzato e imbarazzante dell’Unità: manifesto del buonismo perdente

 



domenica 22 novembre 2015

EDITORIALE DI GUERRA


 Il bilancio di sette giorni orribili impone un giudizio chiaro. Non è più tempo per ridanciani deboli di spirito. Per sradicare il Male, indispensabile un’alleanza globale. Se Renzi dice di no alle sanzioni alla Russia dà un segnale importante. E garantiamo l’unità nazionale. Altrimenti, si attacchi pure a WhatsApp. La linea del centrodestra unito, ispirata da Berlusconi, ha il consenso degli italiani: Putin è il leader mondiale preferito (48 per cento), Obama al 32 per cento

giovedì 19 novembre 2015

GUERRA ALL’ISIS


NO ALLE SANZIONI ALLA FEDERAZIONE RUSSA, SÌ ALLO SPIRITO DI PRATICA DI MARE


Renzi non si strapazzi il cervello per rispondere alle domande su dove e come intervenire e bombardare. C’è una prima mossa semplice: togliere le sanzioni alla Russia. Sarebbe il viatico per una grande coalizione vincente. E saremmo uniti tutti, in Italia e in Europa. La coerenza di Berlusconi, per un filoatlantismo inclusivo contro la barbarie, oggi si dimostra l’unica strategia efficace e lungimirante. Pratica di Mare è ancora possibile, ma Renzi si compiace di vedere invitato Gentiloni al vertice di Vienna grazie a Obama, e rinuncia a un ruolo da protagonista dell’Italia


martedì 17 novembre 2015

CENSURA RESPINTA AL MITTENTE:


http://pdlravenna.blogspot.it/2015/11/galassini-vincenzo-fi-consigliere.html
Dopo la pubblicazione di quest’articolo Il "capo di Bologna" ordina:
La invitiamo a " NON parlare a nome di Forza Italia Ravenna".  Grazie. La segreteria regionale Forza Italia Emilia Romagna
Se avesse letto bene lo scritto, ho firmato, come sempre, nella carica di consigliere provinciale di Forza Italia della Provincia di Ravenna.
Mi dispiace ma non rispetterò l'ordine se non mi viene direttamente dal Presidente Berlusconi.
Lo comunico ai 243mila lettori del blog Ravenna, 200mila Faenza, 50mila Bagnacavallo, 28milaseniores e al "capo" che dalla nuova carica fino ad oggi non ha consultato il consigliere della provincia di Ravenna e credo non l’abbia fatto con gli altri! VINCENZO GALASSINI


sabato 14 novembre 2015

LA FALLACI AVEVA RAGIONE………..MUOVERSI, DECIDERE E TANTO ……..TANTO ALTRO………L’UE HA SBAGLIATO ACCUSA BERLUSCONI, L’UE E’ IN MANO AD INCAPACI……

Il leader di Forza Italia: "Sono mesi e mesi che il presidente Putin sollecita l’attivazione di una coalizione con l’Unione Europea"
Gli attentati di Parigi rappresentano "tutto il contrario di tutto ciò che noi consideriamo civiltà.
Ma sono mesi e mesi che il presidente Putin sollecita l’attivazione di una coalizione con l’Unione Europea, che deve essere la protagonista, essendo la più colpita dalla migrazione prodotta sia dalla guerra in Siria che dall’espansione dell’Isis". Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente al Tg1. "Una coalizione - ha proseguito il leader azzurro - che l’Ue deve chiedere e che metta insieme gli Stati Uniti, la Federazione Russa e la Cina e che intervenga militarmente sotto l’egida dell’Onu per estirpare il cancro dell’Isis alla radice".
Il leader di Forza Italia poi ha aggiunto: "C'è una carenza di leadership nel mondo che è preoccupante, siamo nelle mani di incompetenti e incapaci, non hanno nemmeno capito che bisognava applicare controlli sospendendo Shengen, lo hanno capito ora che i buoi sono usciti dalla stalla".

giovedì 12 novembre 2015

UNITI SI VINCE, IL PD IN FRANTUMI


 Renzi ha tagliato i ponti con la sua sinistra, il Pci-Pds-Ds-Pd è morto. Il Paguro Matteo cerca di infilarsi in Expo per conquistare Milano. Per mandarlo a casa blocchiamo questo giochino furbo delle amministrative. L'unità di centrodestra al lavoro subito su programmi, regole e candidati



mercoledì 11 novembre 2015

E IO PAGO: LO STATO PAGA I DEBITI DEI DS, NON CI SIAMO PIU’!


Tocca ai contribuenti ripianare parte dei debiti colossali dei Ds: lo Stato ha versato 107 milioni di euro nelle casse delle banche creditrici del partito. Ma non è finita: da saldare mancano altri 18 milioni di euro
Come denuncia Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, è toccato ai contribuenti ripianare parte dei debiti colossali del partito. Da saldare alla Sga, società nata dieci anni fa per recuperare i crediti dal crac del Banco di Napoli, mancano altri 18 milioni di euro.
I 107 milioni di euro pubblici sono stati parcheggiati nelle casse delle banche creditrici dei Ds con "riserva". Sul malloppo pende ancora il giudizio di appello. Una legge del 1998 estende la garanzia dello Stato già vigente sui debiti degli organi di partito ai debiti del partito che si faceva carico dell’esposizione del proprio giornale con le banche. "Sembrava una norma scritta su misura per il quotidiano diessino l’Unità - denuncia Rizzo sul Corriere della Sera - tanta generosità era tuttavia condivisa con tutti gli italiani che pagano le tasse. Visto che il partito si accollava i debiti del giornale insieme alla garanzia statale trasferita per legge dal giornale al partito. Che se non avesse pagato lui, avremmo pagato noi". E, nonostamte il tesoriere dei Ds Ugo Sposetti abbia abbattuto gran parte dei 450 milioni di euro di debiti, adesso gli italiani si trovano a dover mettere mano al portafogli. Nonostante fosse stata approvata pure una legge che consentiva il pagamento dei contributi pubblici anche nel caso di scioglimento anticipato della legislatura (come avvenne nel 2008, quando i Ds partorirono il Pd), sul groppone dello Stato sono rimasti appunto 125 milioni di euro.
Il Pd non ha raccolto l'eredità economica dei Ds e della Margherita, che per tre anni hanno continuato a intascare i fondi statali. "La separazione dei destini economici consentì ai Ds con l’abile regia di Sposetti di blindare il patrimonio immobiliare dell’ex Partito comunista in una cinquantina di fondazioni indipendenti dal partito centrale perché emanazione delle federazioni provinciali - denuncia Rizzo - ovvero, soggetti giuridici autonomi". Non avendo più immobili da pignorare, le banche hanno chiesto allo Stato di sborsare i 125 milioni di euro. "Il debitore è morto - diceva Sposetti, attualmente senatore del Pd e presidente della Fondazione Ds, ai microfoni di Report - se il debitore muore, che succede? Ci sono le norme e in questo caso un magistrato civile ha detto 'guarda, signor Stato, che devi pagare tu…'". Ovvero i contribuenti.



martedì 10 novembre 2015

IL SENSO DI RESPONSABILITÀ DI SILVIO BERLUSCONI, CIOÈ IL SENSO DELLA VITTORIA


Silvio Berlusconi ha detto di essersi deciso a non abbandonare il campo della politica, a essere ancora qui a lottare, dopo tre anni che non veniva in una piazza, per “senso di responsabilità”. Tornare in politica e tornare per la sua prima uscita pubblica qui, accettando l'invito della Lega, sono la stessa cosa. Senso di responsabilità coincide con volontà di vittoria. Lui non vuole entrare in politica per costruirsi una ridotta di pochi fidi in cui difendere interessi personali o di categoria trattando con la sinistra al potere. Vuole che vincano le idee liberali, le passioni per cui ha deciso vent'anni fa di scendere in questa arena dove non gli è stato risparmiato nulla, quanto a persecuzioni. Per l“assoluta necessità che il centrodestra torni ad essere quello che ha governato e ora governa in Veneto, Lombardia e Liguria”.
Si torna non per partecipare, ma per vincere. Per questo oggi è un giorno di festa.
SILVIO BERLUSCONI PROTAGONISTA A BOLOGNA L’intervento del Presidente di Forza Italia a Bologna in 20 punti: “Oggi è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell’Italia. Dobbiamo dire che con Silvio, Giorgia e Matteo non ce ne sarà più per nessuno!”

1. “Da qui vi dico che sono commosso, ritorno davanti alla nostra gente, in una piazza così affollata, dopo tre lunghi anni di assenza, dove mi hanno consegnato ai servizi sociali, hanno tolto di mezzo uno dei leader dell'Italia moderata, dell'Italia del centrodestra”.




venerdì 6 novembre 2015

UNITA’ SUL CAMPO DI FORZA ITALIA, LEGA FDI DAL PARLAMENTO A BOLOGNA.

Prove tecniche di unità sul campo. I gruppi di Forza Italia, Lega e FdI si coordinano per una opposizione totale ed efficace, e per una vera manovra di salvezza dell’Italia. Primo passo del Cantiere. Sullo sfondo di Bologna e di altre piazze. Contro Renzi, per l’alternativa
UNITÀ SUL CAMPO.Le chiacchiere stanno a zero, i presunti conflitti gonfiati dai giornaloni evaporano come le promesse fasulle di Renzi. Così, come racconta con semplicità il comunicato firmato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia nell’ufficio del Presidente dei deputati azzurri, l’unità del centrodestra dalle parole ai fatti. Una nota: non c’era stato più un incontro in sede parlamentare delle forze di centrodestra dal 2011. Sono passati quattro anni ed esplode un nuovo inizio.
Qui ci preme sottolineare un punto di metodo. Se si ha la volontà politica dell’unità, se si ama davvero la nostra gente, se gli ideali contano più dei calcoli partigiani, allora si trova la quadra, le energie si fondono, sciogliendo gelosie e sospetti. Alla faccia di chi ci vuol male, e – alternativamente – ci vede o litigiosi e furenti l’uno con l’altro, o appiattiti sugli slogan di questo o di quello, . Da il Cantiere del centrodestra sta diventando realtà questa opposizione nasceranno idee, proposte, per un programma nuovo, innovativo, liberale, credibile, che ci porterà ad affrontare e a vincere le prossime elezioni. Questo ritrovarsi insieme era atteso ed era nelle cose. Abbiamo tanti punti in comune, sul lavoro, sulla sicurezza, sull’economia. Governiamo insieme la Lombardia Veneto Liguria Lega siamo alleati da vent’anni, e anche oggi dobbiamo rinsaldare una alleanza solida, alternativa alla sinistra.
Sullo sfondo ci sono le due torri di Bologna e altre piazze insieme. Uniti davvero, con un cammino e un obiettivo condiviso.

Questo è ciò che serve al centrodestra unito per essere davvero vincente e competitivo. . Uniti nell’opposizione a Renzi, Uniti si vince uniti nelle idee, nei programmi, nel Cantiere. Un primo passo è stato fatto. Ora andiamo avanti e non fermiamoci più.

giovedì 5 novembre 2015

POLITICA ESTERA


 LIBIA Notizie infauste dalla Libia. Necessità di Pratica di Mare e di una coalizione nell’emergenza che chiami in Italia i leader delle potenze mondiali. Come farebbe Berlusconi
Che schiaffo per l’Italia dal governo di Tobruk, in particolare dal generale Haftar. Il rappresentante permanente della Libia all’Onu, Ibrahim Dabbashi, ha fatto retromarcia sull’allarme lanciato domenica in merito alle navi italiane in acque territoriali libiche. “Prima di muovere l`accusa che tre navi da guerra italiane siano entrate nelle acque libiche servono conferme, per ora non ho nessun riscontro”, ha detto ieri Dabbashi, il quale ha anche sottolineato di “non credere” che le unità navali fossero italiane. L’intento palese è quello di destabilizzare il percorso di pace, di influire o addirittura mandare a monte i negoziati portati avanti dall’emissario Onu Bernardino Leon.
Come sappiamo le autorità italiane attraverso il ministero della Difesa, e non quello degli Esteri, si sono affrettate a smentire la falsa notizia, ma le dichiarazioni del ministro Gentiloni, da Algeri (dove si è svolto il vertice a tre con i rappresentanti di Algeria ed Egitto per discutere i dettagli del piano redatto dall’Onu per ottenere la riunificazione politica della Libia), lasciano perplessi per intensità e vigore.
Se l’accordo di pace dell’Onu sarà approvato, promette il nostro ministro degli Esteri, “l’Italia, insieme con l’Egitto, l’Algeria e altri Paesi, è pronta a sostenere e ad accompagnare la rinascita della Libia”. In poche parole, un governo riconosciuto dalla comunità internazionale che sta trattando un accordo di pace proposto dalla comunità internazionale, attacca apertamente un Paese membro della comunità internazionale di violare le acque territoriali, e noi porgiamo l’altra guancia?
Non siamo sciocchi, capiamo il momento critico delle trattative, la volontà di sabotare l’accordo, il ruolo chiave dell’Italia per storia e posizione geografica. Ma la dignità e l’onore del nostro Paese non possono essere calpestati con così tanta leggerezza.
Per l’Italia la Libia è qualcosa di più della Siria e dell’Iraq.
Per l’Italia la Libia è il banco di prova di quanto valga a livello internazionale.
Preferire la linea morbida della diplomazia più arrendevole nei confronti degli interlocutori libici non crediamo possa essere la strada migliore da perseguire.
Questa pace, se raggiunta, sarà la più difficile da preservare e la più importante per la nostra sicurezza nazionale.
Sarebbe invece fondamentale riportare i leader delle potenze mondiali a parlarsi su territorio italiano, così come avvenne nel 2002 con Pratica di Mare, in modo tale da poter dar vita a una coalizione internazionale in grado di redimere i conflitti che stanno devastando il Medio Oriente e mettere la parola fine all’ascesa incontrollata dell’Isis. Almeno questo è quello che farebbe Berlusconi.

mercoledì 4 novembre 2015

Tagliare le tasse in deficit, come fa Renzi nella sua Legge di stabilità, equivale a mettere la polvere sotto il tappeto e lasciare alle generazioni future il conto delle mance elettorali distribuite oggi.
Noi non ci stiamo. Per questo riscriviamo in 5 punti la Legge di stabilità.
1.Abbassiamo la pressione fiscale, ma solo dopo aver tagliato di pari importo la cattiva spesa pubblica, attingendo le risorse dal piano di Spending review dell’ex commissario Cottarelli;
2.Ancora con le risorse derivanti dalla Spending review:
• aumentiamo le pensioni minime;
• introduciamo il “quoziente familiare”;
• rinnoviamo i contratti dei dipendenti pubblici, con particolare attenzione al comparto sicurezza.
3.Disinneschiamo davvero e per sempre le clausole di salvaguardia utilizzando le risorse derivanti dalla revisione delle Tax expenditures;
4. Lanciamo un grande Piano per il Sud finanziato dai Fondi strutturali residui del bilancio Ue 2007-2013 e dai nuovi Fondi del bilancio Ue 2014-2020;
5.Usiamo “ricardianamente” tutta la flessibilità concessa dall’Ue per investimenti pubblici produttivi.
Questa sì che sarebbe una vera manovra espansiva, che crea crescita e occupazione, con l’aumento della produttività dei fattori e della competitività del Paese, la riduzione vera della pressione fiscale e il blocco dell’aumento di Iva e accise, che il governo Renzi ha solo rinviato di un anno.
Al contrario, fare passare la Legge di stabilità di Renzi e Padoan come una manovra per la crescita, che suona bene anche al centrodestra e su cui allettare famiglie e imprese, con la promessa, come abbiamo visto, della riduzione delle tasse, è un imbroglio.



lunedì 2 novembre 2015

LA UE VI HA APPENA SCOLLEGATO DA INTERNET


Non  è bastato l’appello del creatore del World Wide WebSir Tim Berners-Lee, che invitava gli eurodeputati, oggi a Strasburgo, a cambiare quel testo maledetto. Del resto, la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione Europea l’hanno studiata bene, consapevoli che i MEP (gergo tecnico per riferirsi ai parlamentari europei) se la sarebbero bevuta, ognuno perso nelle cose sue. Avevano formulato un pacchetto contenente uno specchietto per le allodole, cioè l’abolizione dei costi di roaming negli spostamenti tra i vari stati membri europei, per poi infilarci la polpetta avvelenata, che in questo caso si chiama: fine della Net Neutrality.  Cos’è la Net Neutrality? E’ quella regola d’oro della rete in base alla quale “tutti i bit sono creati uguali”. Ovverosia, fuor di metafora, una volta che sono immessi in rete, non esistono dati di serie A e dati di serie B: le infrastrutture informatiche che li trasportano (che fanno capo agli internet service provider cui paghiamo la bolletta e che stendono i cavi) devono trattarli tutti alla stessa maniera. Sembra cosa di poco conto per chi non è del mestiere, ma provate a riflettere: cosa succede se un fornitore di accesso a internet lancia un’offerta per cui vi dà internet gratis, o a poco prezzo, ma vi mette solo il Corriere della Sera e Repubblica, mentre tutto il resto dei siti internet sono consultabili solo pagando 3 volte tanto? Succede che avere accesso a internet non significa più disporre della libertà di consultare qualunque informazione sia presente in rete, ma solo quella prodotta dai grossi siti convenzionati, cioè solo quella che il nostro fornitore vorrà farci leggere. Certo, uno potrebbe pagare di più per leggere Byoblu, ma siccome c’è crisi e la gente vuole risparmiare,

venerdì 30 ottobre 2015

BERLUSCONI RILANCIA “ALTRA ITALIA”: “E’ NECESSARIA PER SCONFIGGERE RENZI”


Silvio Berlusconi supera le polemiche, considera capitoli chiusi tutti coloro che sono passati alla corte di Renzi e rilancia il progetto “Altra Italia”. «Il 55% degli aventi diritto non va a votare perché sono delusi sfiduciati e rassegnati. Odiano chi fa politica di mestiere quindi per far cambiare loro idea per recuperare questo consenso dobbiamo affiancare a Forza Italia una fondazione con le migliori personalità che ci sono in Italia unanimemente apprezzate dai cittadini», afferma il Cavaliere partecipando alla direzione di Rivoluzione cristiana, guidata da Gianfranco Rotondi.
Berlusconi contro Renzi: è stato catapultato a Palazzo Chigi
La posta in palio è alta, bisogna disarcionare il governo di centrosinistra. «Noi oggi siamo governati da un signore che con una manovra manipolata, le cosiddette primarie, è riuscito a diventare segretario del Pd e poi si è autocatapultato a Palazzo Chigi», ha aggiunto Berlusconi. «Questo signore che conta sul voto di un italiano su sei non solo governa, ma cambia la legge elettorale secondo la sua utilità e cambia la Costituzione». «Con questa legge elettorale c’è il rischio che si vada a un ballottaggio fra Pd e M5s. Se non interviene qualcosa di nuovo e cioè una crociata per la democrazia che mobiliti tutti gli elettori delusi, rassegnati che ritengono inutile l’esercizio del voto. Sono gli elettori moderati e di buon senso, sono l’Italia del centrodestra». Una battuta anche sul Milan: «Se ho tempo vado io in campo a giocare…».


giovedì 29 ottobre 2015

L’EUROPA TRAVOLTA DAI MIGRANTI E PURE L’AUSTRIA ALZA UN MURO


Europa sempre più al collasso: Bruxelles è incapace di far fronte alla crisi. Dalla Siria in arrivo oltre 100mila immigrati. La Slovenia chiede l'intervento dell'esercito. E l'Austria alza una "barriera tecnica" per frenare l'invasione

L'emergenza immigrazione, la paralisi dei governi dell'Unione europea, la sottintesa preoccupazione per la svolta euroscettica in Polonia.



martedì 27 ottobre 2015

LEGGE STABILITA’: RENZI AUMENTA TASSE, PAGHEREMO CARO, PAGHEREMO TUTTO


Adesso bisogna leggere bene la legge di stabilità. Sono passati 10 giorni, 10 giorni di un grande imbroglio di Renzi, perché lui in tutte le televisioni, in tutte le interviste, in tutti i giornali ha dato gli elementi positivi: ‘tagliamo le tasse, tagliamo le tasse, tagliamo le tasse’. Da una prima analisi si vede che non è vero, perché le tasse non le taglia ma le aumenta. Si può vedere tranquillamente che la pressione fiscale aumenterà anche nel 2016 e certamente nel 2017. Pagheremo caro, pagheremo tutto, pagheremo questo imbroglio di Renzi nei prossimi mesi e nei prossimi anni”.
“Lui con le sue chiacchiere mette la polvere sotto il tappeto. Ma ne vedremo anche delle altre: i ticket che aumenteranno, le tasse locali, comunali aumenteranno, le tasse regionali aumenteranno. La partita di giro e di raggiro, con una mano fa finta di togliere e con l’altra mette le tasse, come ha fatto con gli 80 euro. Gli italiani hanno già avuto questa esperienza, Renzi la sta ampliando. Per cui adesso, col passaggio al Senato, verranno fuori tutti i micro e macro imbrogli che finora ha nascosto perché la legge non era disponibile. Lui ha avuto buon gioco a raccontare la sua storia salvo non mettere nelle condizioni l’opinione pubblica di verificare la sua storia. Questo noi l’abbiamo denunciato al Capo dello Stato, ma Mattarella ha firmato: ne prendiamo amaramente atto”.  RENATO BRUNETTA

LE RENZATE HANNO LE GAMBE CORTE - ALTRO CHE TAGLIO DELLA PRESSIONE FISCALE, LA MANOVRA VARATA DAL GOVERNO CONTIENE UNA STANGATA DA 54 MILIARDI DI EURO PER I CONTRIBUENTI - TRA IL 2017 E IL 2019 AGGRAVI SU BENZINA E IVA CHE SALIRA' FINO AL 25%

Dal 2017 scattano gli aumenti di accise sulla benzina e di Iva (dal 10 al 13 per cento l’aliquota agevolata e dal 22 al 25 per cento quella ordinaria): aumenti che comportano 15,1 miliardi di versamenti in più al fisco nel 2017 e 19,5 miliardi in più sia per il 2018 sia per il 2019...





lunedì 26 ottobre 2015

OCCUPIAMOCI ADESSO DEL FUTURO. CON LUNGIMIRANZA BERLUSCONIANA


La fotografia di questi giorni mostra un'Italia dove a politiche economiche fallimentari si somma una debolezza internazionale assoluta, con la conseguenza di un'immigrazione senza rete e un problema di sicurezza percepito paurosamente dalla gente comune. Il rischio che questo stato di cose si cronicizzi, con una progressione del peggio, è reale.
Oltre che dell'oggi, il pensiero politico lungimirante si cura del futuro. Questo ci insegnano questi vent'anni di guida berlusconiana. Insomma. La situazione drammatica del Paese ci chiede di attrezzarci per una strategia non teorica ma operativa che trascini fuori l'Italia dal pericolo di un renzismo o, in alternativa, di un grillismo. Dobbiamo essere pronti subito, per costruire un centrodestra unito e vincente per le elezioni prossime politiche che, presumibilmente, verranno nel 2018.


venerdì 23 ottobre 2015

PENSAVO FOSSE BRAVA, INVECE ERA UN CALESSE

La promessa di Renzi di ridurre la pressione fiscale è una bugia, un imbroglio, un falso in atto pubblico
PRESSIONE FISCALE ITALIA 2000-2014

Dal grafico emerge che:

• durante il primo governo Berlusconi la pressione fiscale ha toccato il suo picco più basso, pari al 39,1% nel 2005

giovedì 22 ottobre 2015

VERSO MADRID CONTRO IL CAOS PER LA PACE


Berlusconi torna in campo da leader europeo. Contro il caos internazionale. La nostra riscossa è per il ritorno dell’Italia al centro del mondo. Contro il dilettantismo presuntuoso di Renzi & Co. La magnanimità del nostro leader che incontra la Merkel.
La presenza di Silvio Berlusconi a Madrid per il congresso del Partito popolare europeo sarà l'occasione per definire il peso che il Presidente ha acquisito nel corso di questi anni nei consessi internazionali. Non a caso la scelta di incentrare il proprio discorso su questioni fondamentali quali l`immigrazione, la sicurezza e il ruolo dell`Unione europea rappresenta un momento decisivo per il suo ritorno in campo europeo. La riscossa passa anche dall'Europa, dalla centralità della sua figura nella grande famiglia dei popolari del Vecchio Continente, partendo proprio da un bilaterale con la cancelliera Angela Merkel. Sta proprio qui la differenza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Il primo fa sempre gli interessi dell'Italia, il secondo fa sempre in Italia e anche fuori i propri interessi.

 



mercoledì 21 ottobre 2015

MATTEO DEL GRILLO


 Eugenio Scalfari gli dedica i versi resi famosi da Alberto Sordi. <Ma la sinistra, la vera essenza della sinistra, qual è? Non voglio ripetermi, ma i valori principali della sinistra autentica e di tutti i tempi sono quelli dell'eguaglianza, della libertà e della dignità. Il resto è trasformismo, privilegi, clientele, malaffare. Oppure autoritarismo se non addirittura dittatura: uno comanda, gli altri obbediscono. In un vecchio film interpretato da Alberto Sordi e intitolato “Il marchese del Grillo”, Sordi recita un sonetto orecchiando il poeta romanesco che nei suoi versi principali suona così: "Io so io e voi nun sete un c... /sori vassalli buggeroni/ e zitto. / Io fo dritto lo storto e storto er dritto/ e la terra e la vita io ve l'affitto". Mi pare che si attaglia perfettamente al trasformismo italiano quando diventa autoritario>.
ZELO DA ZERBINOTTO – In coda a Matteo del Grillo, rinunciando a qualsiasi coerenza di pensiero, alla dignità delle proprie idee, senza dare spiegazione dei propri mutamenti di sguardo sulla realtà, vediamo con spavento persone che hanno subito una specie di incantesimo di servilismo senile. Una vita di studi, dure battaglie per difendere posizioni magari criticabili, ma assunte grazie a quella che Hegel chiamava “la fatica del concetto”. Ed ecco, basta una parolina del Grillo (“Io so io e voi nun sete
un c... / sori vassalli buggeroni/ e zitto”) e un professore come Pier Carlo Padoan si rifodera l'anima, e lo proclama pure. A novembre del 2014 Padoan, durante un question time alla Camera, dove non si deve mentire, né si può smentire, disse: «La scelta di limitare la circolazione del contante e di procedere a un progressivo abbassamento della soglia è motivata dall`esigenza di fare emergere le economie sommerse», onde «aumentare la tracciabilità delle movimentazioni finanziarie per contrastare il riciclaggio, l`evasione e l`elusione fiscale». Ieri camminando sul soffitto delle sue convinzioni ha proclamato: «C'è chi dice che aumentando il contante aumenta l`evasione: non è vero». Il Grillo non chiedeva tanto. Gli bastava che uno stesse “zitto”. Zelo da zerbinotto. Ci vergogniamo per lui.

lunedì 19 ottobre 2015

FORZA ITALIA IN ASCESA

Certe idee sono nell’aria. Ma è bello ritrovarsele confermate da numeri estratti dal corpo vivo della società, per di più proprio da chi – come il quotidiano di Ezio Mauro – ci dà costantemente per morti e frantumati. Il sondaggio di Demos pubblicato ieri da Repubblica fissa sulla carta un punto: Forza Italia è in ascesa

Renzi sta facendo perdere consensi al Partito democratico, mentre fa aumentare i propri. Un destabilizzatore che inghiotte quel che gli serve al momento

venerdì 16 ottobre 2015

MANOVRA, RENZI:” GIU’ LE TASSE”. MA RESTA IL GIALLO DELLE COPERTURE BERLUSCONI BOCCIA RENZI: “MI COPIA MA SBAGLIANDO”


Il Cav si rivolge a Renzi sull'Imu: "Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa"
"Sono felice mi sembra di essere tempi della scuola mi copiano tutti, ha copiato il ponte sullo Stretto e i limiti al contate. Copia sempre un pò male, per il ponte parla solo dei treni. Dobbiamo essere felici se toglie la tassa sulla casa che è una cosa sacra". Lo afferma Silvio Berlusconi alla conferenza regionale degli amministratori locali. Poi il Cav si rivolge a Renzi sull'Imu: "Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa". E ancora: "Mi fa molto piacere, Renzi ha detto che dico 700 cose giuste all’anno, fa piacere un riconoscimento che viene da un avversario. Ho sentito che stamattina a una radio Renzi ha detto che sono come un orologio rotto, due volte al giorno segno l’ora giusta. Lo ringrazio, io almeno due ore al giorno segno l’ora giusta, lui in un anno ha fatto una sola cosa giusta, togliere la tassa sulla casa". A questo punto il Cav. entra nel merito della legge di stabilità. "Come dice bene Renato Brunetta, non è una partita di giro, ma di raggiro, come è avvenuto già sugli 80 euro". Insomma Berlusconi punta il dito contro i provvedimenti adottati da Renzi in Consiglio dei Ministri. Una manovra quella variata dal premier che di fatto, per il momento, non ha le coperture. E di fatto a Bruxelles sono già pronti a smontare la manovra pezzo per pezzo.
Il premier rottama le slide e sponsorizza la legge di Stabilità in 25 tweet: "Per la prima volta le tasse vanno giù". Ma è un bluff: abolisce le imposte sulla casa, ma rimanda di un anno i tagli per le imprese. Rimanda la flessibilità sulle pensioni e infila il canone Rai nella bolletta elettrica
I numeri annunciati dal premier in conferenza stampa sono tutti da verificare. A chi glielo chiede lui si fionda a rassicurare: "Avete sempre questa preoccupazione. State tranquilli. Le coperture ci sono tutte". In realtà, la metà delle coperture sarà garantita da una maggiore flessibilità del rapporto deficit/Pil che, comunque, dovrà ottenere il via libera dall’Unione europea. Il Consiglio dei ministri ha, infatti, varato una manovra che vale poco meno di 27 miliardi nella versione base, cioè senza lo 0,2% di spazio di patto in più per la clausola migranti, e 30 miliardi nella versione "accessoriata". Eppure, oltre ai 5 miliardi di euro racimolati dalla spending review, Padoan non spiega come coprirà tutti gli interventi. Di questi almeno la metà (13,4 miliardi circa) sarà in deficit sfruttando la maggiore flessibilità che Bruxelles dovrebbe accordarci. "Dei 10 miliardi di euro preventivati, solo 5 sono stati confermati - tuona la Cgia di Mestre - la manovra non ha prodotto i risultati sperati". A partire dalle misure sulle pensioni: no tax area per i pensionati, opzione donna, settima salvaguardia per gli esodati e part time per chi è vicino all’età di uscita dal lavoro. Al momento non c’è la flessibilità in uscita. "Vogliamo evitare - spiega Renzi - interventi che alla lunga si dimostrino per alcuni aspetti complicati".