Sulla decadenza di Silvio Berlusconi,
votata ieri dal Senato della Repubblica, registriamo questa dichiarazione di
Gianguido Bazzoni Presidente del Gruppo assembleare Forza Italia PDL in Regione
Emilia-Romagna.
"Berlusconi andava sfregiato era l'unica soluzione per dare in pasto il
nemico a quel popolo che è stato alimentato di odio antiberlusconiano per ben
vent'anni da parte della sinistra. Ho sentito un giornalista del Fatto
Quotidiano che sosteneva che i manifestanti di Forza Italia erano delusi perché
il loro leader non gli aveva dato il sangue dei traditori, chi aveva necessità
di sangue è la sinistra e ne ha fatto abbondantemente sfoggio. Questa presunta
vittoria alla sinistra si ritorcerà contro e finirà per rimpinguare l'elenco
delle tante batoste che gli ha riservato il popolo italiano in questi
vent'anni." "Dopo vent'anni di guerra di una Magistratura
politicizzata la sinistra ha sacrificato sull'altare dell'ipocrisia la
coscienza di un paese, lo stato di diritto, l'imparzialità del Presidente della
Repubblica, la tripartizione dei poteri. L'antiberlusconismo per la sinistra è
la continuazione dell'accanimento a non pacificare questo paese dal dopo guerra
ad oggi. Tra qualche anno all'ANPI si affiancherà l'ANABI (Associazione
nazionale antiberlusconiani combattenti) e l'astio di una parte di popolo che
per meri fini di partigianeria continuerà ad essere soggiogato dagli idoli
sinistri di turno. Ieri non hanno fatto decadere il Senatore Silvio Berlusconi
hanno ucciso la politica tutta, incapaci di batterlo con i voti, con la via
democratica. - conclude il Presidente del Gruppo assembleare Forza
Italia PDL in Regione Emilia-Romagna Gianguido Bazzoni - Se fossi un
onorevole Senatore del PD sarei preoccupato innanzitutto per la mia coscienza
umana, politica e democratica e poi anche per i futuri esiti elettorali.
Rispetto ai figli dell'odio a cinque stelle: che il diritto abbia pietà di
loro"
sabato 30 novembre 2013
SONDAGGI: “DOPO LA DECADENZA 600MILA VOTI IN PIU’”
Nell'immediato
la decadenza fa bene a Silvio Berlusconi.
Almeno in termini di voti. Da un sondaggio realizzato per il sito "Affari Italiani" da Coesis Researche, che ha
declinato la giornata della decadenza di Silvio in chiave elettorale, emerge
chiarissimo questo dato. . "Nell'immediato penso che Forza Italia salirà
di circa due punti percentuali, ovvero 600mila voti", spiega Alessandro Amadori, numero uno
dell'Istututo. Un aumento di voti che Berlusconi dovrebbe "sfruttare"
questo risultato nell'immediato perché sul lungo periodo invece "il dato è
più incerto, può essere uno straordinario motivo di successo oppure una
catastrofe. Se se la gioca bene Berlusconi può rinascere ed essere come Lazzaro
o come l'Araba Fenice: il potenziale è notevole, se invece si mette in
posizione depressiva è perduto. O riparte con una seconda giovinezza o è il
declino definitivo", ha detto ad Affari Italiani Amadori. Il discorso in piazza - Durante il suo
intervento di ieri, d'altrone Silvio Berlusconi ha fatto un discorso
chiarissimo. Ha detto sostanzialmente che non ha nessuna intenzione di mettersi
da parte, e ha praticamente parlato come se già fosse in campagna elettorale.
Ha in mente le elezioni europee della prossima settimana, prima di tutto. E poi
un ritorno alle urne. Non potrà candidarsi direttamente, dopo la decadenza per
sei anni non potrà più fare politica in Parlamento ma potrà farla come leader.
Ha dato appuntamento ai suoi per il prossimo otto dficembre, per festeggiare la
nascita dei primi mille club di Forza Italia e per assistere alla vittoria di
Renzi. Berlusconi è convinto che sarà lui, il sindaco di Firenze, a staccare la
spina infatti ha detto ai suoi: "Tenetevi pronti a una nuova campagna
elettorale in primavera". Sul palco ha già anticipato quelli che saranno i
temi del suo programma: i temi economici, l'elezione diretta del capo dello
Stato.
giovedì 28 novembre 2013
Al diavolo la decadenza BERLUSCONI: “Riconquistiamo l’Italia!”
Mentre il Senato decreta
la sottomissione della volontà popolare alla magistratura politicizzata, il
Presidente, dinanzi a migliaia di “soldati della democrazia”, rilancia la
battaglia per la libertà e la prosperità del nostro Paese.
Comincia oggi la nostra
campagna elettorale per restituire la sovranità al popolo.
CENTRODESTRA
IN VANTAGGIO SU TUTTI I SONDAGGI SUL CENTROSINISTRA. ECCO LA RISPOSTA DEGLI
ITALIANI ALLA DECADENZA.
mercoledì 27 novembre 2013
FORZA ITALIA DI RAVENNA, A ROMA PER BERLUSCONI
martedì 26 novembre 2013
LA BOTTEGA OSCURA DEL QUIRINALE. PERCHE’ NON SI PUO’ ACCETTARE LA PERSECUZIONE DI UN LEADER INNOCENTE
Mercoledì.
Lo sappiamo bene. È una data che abbiamo stampata
nella mente. Momento di suprema ingiustizia ma anche di sdegno e di affetto, di
protesta e di riscossa. Ma prima di mercoledì c’è stata la domenica.È stata la domenica del nostro sconcerto ma anche
della chiarezza. Si è alzato il velo sulle menzogne che sono state la
trama opaca del gioco politico di questi anni. Una trama, da ieri è evidente,
che ha avuto un protagonista verso cui abbiamo sempre portato rispetto, ed in
cambio ha risposto negando il ruolo di alta figura super-partes. Abbiamo usato
la parola “trama”. In senso neutro, come si dice di un tessuto. La sequenza
di date del “grande imbroglio” parla da sé. È una storia che abbiamo già
raccontata. Ora siamo in grado di dire che è stata una trama nel senso
negativo: ieri si è reso palese il regista del film. Il presidente
Napolitano ha dimostrato ieri di essere un uomo di parte. E non semplicemente
di una parte ideologica, come indicava peraltro la sua storia indimenticabile
(dal sostegno ai carri armati ungheresi nel 1956 al tardivo ripensamento senza
sanzione ma anzi con promozione, fino ai vertici dello Stato); non di una parte
ideologica, dicevamo, bensì di una fazione di potere politicamente e
giudiziariamente attiva, con un disegno sul Paese, che era ed è quello di
tenere lontano dalle leve di governo qualunque cosa odorasse di alternativa
autentica alla sinistra e al dominio tedesco dell’Europa. Cioè Berlusconi e
i suoi. Non ci stupisce la vocazione di Giorgio Napolitano. Il comunismo
italiano ha sempre avuto la sua capitale nella “Terza Roma”, come gli ortodossi
chiamano Mosca. Ora non è più l’Urss, ma un sistema di poteri forti che
passano da Bruxelles a Berlino fino a certi snodi del potere italiano con Banca
d’Italia e grandi banche insieme al loro quotidiano di riferimento, che
sappiamo tutti qual è.
sabato 23 novembre 2013
BAZZONI (FORZA ITALIA): “ABOLIRE IMU TERRENI E FABBRICATI AGRICOLI”
Il Presidente del Gruppo Forza Italia –
PDL in Regione Emilia-Romagna, Gianguido Bazzoni, ha sottoscritto, insieme a
tutti membri del Gruppo, una risoluzione (primo firmatario Andrea Leoni), per chiedere alla Giunta di
assumere urgenti iniziative per sensibilizzare e sollecitare il Governo
nazionale in sede di Conferenza Stato-Regioni e il Parlamento, affinché sia
mantenuto l’impegno di abolire definitivamente l’Imu sui terreni e i fabbricati
strumentali all’attività agricola. Tale tassazione, si rileva nel documento, si
andrebbe ad aggiungere al grande peso della burocrazia sulle attività agricole
che un recente studio ha fatto emergere come siano ben due i giorni alla
settimana (per un totale di 100 giorni all’anno) che gli imprenditori del
settore agricolo devono dedicare agli adempimenti burocratici. Per i
consiglieri Berlusconiani l’ipotesi in discussione di reintroduzione dell’IMU
sui terreni e i fabbricati strumentali all’attività agricola avrebbe effetti
pratici rovinosi sull’intero comparto agricolo nazionale, ma particolarmente
disastrosi in Emilia Romagna in virtù del fatto che il settore agricolo è
portatore di grandi eccellenze (dati record di 38 DOP e 24 IGT in questa
regione). Inoltre, va considerato che le imprese agricole sono costrette ad
affrontare un difficile momento di crisi, aggravato, in alcune parti del
territorio regionale, dalle conseguenze pesanti del terremoto e degli avversi
eventi meteorologici di quest’anno. Per questi motivi sarebbe ingiusto imporre
loro una tassa che colpisce direttamente i fattori di produzione.
giovedì 21 novembre 2013
BAZZONI: SULL’AUSL UNICA DELLA ROMAGNA ABBIAMO ESPRESSO UN NO RAGIONATO
AUSL unica della Romagna:
è un no soppesato basato sulla effettiva applicazione della Legge. Questo in sintesi
la posizione espressa da Gianguido Bazzoni di Forza Italia. "Abbiamo analizzato a
fondo l'articolato della Legge regionale di istituzione della Ausl unica della
Romagna. - sostiene Bazzoni - Ci siamo confrontati con diversi attori del
sistema sanitario ed abbiamo evidenziato con i nostri emendamenti le criticità
e le parti non omogenee di questa legge. Abbiamo indicato la debolezza di un
progetto che non ha una totale aderenza con la legge regionale 29/2004 e come
questa situazione creasse problemi di governance e di tenuta del modello
sanitario emiliano romagnolo." "Rispetto alla governance abbiamo da
sempre sostenuto la necessità di mantenere in testa ai Sindaci la
responsabilità e l'effettiva autonomia di governo della Conferenza sociale e
sanitaria, senza istituzionalizzare l'organo Presidenza, il documento dei
Sindaci firmato proprio il 18 novembre indica che le nostre sollecitazioni
erano più che mai opportune. - continua Bazzoni - Rispetto alla questione di
estendere questo modello sanitario anche all'Emilia riteniamo che se veramente
la Giunta è convinta che questa sia una possibilità di miglioramento,
efficientamento e risparmio non si capisce perché debba trattare i territori
della Regione in maniera difforme. Ci è stato chiesto di votare una legge di
questa portata senza nessuna indicazione sul progetto, sui costi o sui
risparmi. Abbiamo chiesto di colmare un gap strategico legato alla presenza
dell'Università, di un territorio così vasto, che ad oggi ne determina un
fattore di forte debolezza, chiedendo la clinicizzazione di alcuni reparti di
eccellenza presenti in Romagna per i corsi universitari. Abbiamo condiviso la
scelta sull'IRST e ci aspettavamo una maggiore apertura nei confronti del
settore privato accreditato che già fornisce il 25% dei servizi sanitari con un
costo pari al 15% del bilancio sanitario". "Ci hanno risposto solo
dei no e hanno dimostrato di non tenere in alcun interesse le nostre
sollecitazioni, il nostro contributo, nel solito atteggiamento di chiusura.
Oggi che si è fatta la Legge speriamo almeno che la Giunta individui un
Direttore generale che sia un leader, un innovatore, altrimenti rischiamo che
il servizio sanitario in Romagna rimanga impantanato nel caos per almeno tre
anni." Così si conclude la nota di Gianguido Bazzoni.
ANCARANI, BAZZONI E RIDOLFI: PER NOI SAVELLI RIMANE IL MIGLIOR CANDIDATO DA CONTRAPPORRE AL PD E AI SUOI ALLEATI A CERVIA
La decisione dell’amico Paolo Savelli
di lasciare il consiglio comunale di Cervia e di non assumere incarichi nel
partito ci ha profondamente addolorato e lo abbiamo in ogni modo invitato a
tornare sui suoi passi. Prendiamo
atto che la sua scelta appare irrevocabile, ma rinnoviamo a Paolo i nostri
sentimenti di stima personale e politica oltre all’enorme rammarico per il
venir meno di una risorsa preziosa e onesta non solo per il nostro movimento ma
anche per il mondo politico cervese e provinciale. In questa direzione gli
rivolgiamo nuovamente un appello: accetti di essere il candidato sindaco di
un’ampia coalizione contro il PD e i suoi alleati, svincolato da logiche di
propria appartenenza politica e di riflessi nazionali. Forza Italia ritiene che
Paolo rappresenterebbe la migliore delle opzioni possibili.
mercoledì 20 novembre 2013
AUSL UNICA DELLA ROMAGNA EMENDAMENTO PER LA CLINICIZZAZIONE DI ALCUNI REPARTI ROMAGNOLI DI ECCELLENZA PER I CORSI UNIVERSITARI
“In
vista della discussione generale sulla proposta di legge di istituzione della
AUSL della Romagna oggi in aula,
abbiamo ripresentato assieme ai colleghi Bartolini e Lombardi un emendamento che prevede la clinicizzazione
di alcuni reparti di eccellenza presenti in Romagna per i corsi universitari.
Un obiettivo importante che speriamo l’Assemblea sappia cogliere per colmare un
gap strategico di un territorio così vasto che ad oggi ne determina un fattore
di debolezza. Queste le dichiarazione del Presidente
del Gruppo assembleare PDL Forza Italia in Regione Emilia-Romagna Gianguido
Bazzoni.
CAMBIO DI DENOMINAZIONE PER IL GRUPPO PDL IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Regione Emilia-Romagna Gruppo assembleare
Forza Italia-PdL
Oggi, 19 novembre 2013,
approfittando di una pausa durante i lavori dell’Assemblea legislativa
regionale, il Presidente del gruppo, Bazzoni, ha riunito i consiglieri per
decidere il cambiamento del nome secondo le indicazioni scaturite al Consiglio
nazionale di sabato 16 scorso, che ha deliberato la rinascita di Forza Italia.
Il gruppo, secondo la
proposta di Bazzoni, ha deciso assumere la denominazione di: “Gruppo Forza
Italia-PdL”, che verrà comunicato alla Presidenza dell’Assemblea regionale.
SPESE REGIONE, BAZZONI: “ SE I REVISORI CI AVESSERO FERMATO…..”
Il nuovo capogruppo: «Fatto ciò
che ritenevamo giusto, c'era chi doveva controllare e ha dato l'ok»
BOLOGNA
- «Noi abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto fare». Il capogruppo del
Pdl-Forza Italia alla Regione Emilia-Romagna, Gian Guido Bazzoni, rompe il
silenzio sull'inchiesta della Procura di Bologna sulle spese dei gruppi in
viale Aldo Moro. E a proposito delle varie «spese pazze» che stanno emergendo
dall'inchiesta, assicura che i consiglieri berlusconiani hanno fatto ciò che
era considerato giusto. «Giusto nel senso che avevamo revisori dei conti che
controllavano, avevamo un ufficio di presidenza che controllava. Se ci avessero
detto che certe cose non si possono fare non sarebbero state fatte». A parte
questo, Bazzoni (capogruppo solo da pochi mesi, in sostituzione di Luigi
Villani) ribadisce che i berlusconiani risponderanno ai magistrati quando
verranno convocati. «Noi aspettiamo, se ci chiameranno, le domande che ci
vorranno fare». Quindi massimo «riserbo» sui casi specifici, perchè «ci sono persone
che stanno lavorando e non vogliamo dire parole in più. Se siamo preoccupati?
No».
martedì 19 novembre 2013
RITRATTO DI BERLUSCONI. E’ LUI AD AVERE IN MANO TUTTO. SACRIFICIO E GENEROSITA’
Silvio
Berlusconi è il nostro unico leader nella nuova Forza Italia, è il nostro unico
leader dal '94, da quando ha deciso di scendere in campo per salvare
l'Italia dai comunisti riuscendo a creare dal nulla, ma con una lucida capacità
di visione, un movimento politico che è il protagonista della scena politica
del nostro Paese da quasi vent'anni. Un movimento politico che ha
raggruppato anime e sensibilitá diverse: cattolici, laici, riformisti e
moderati. Tutti insieme, come in una grande famiglia, si sono sempre
confrontati e hanno dialogato trovando la sintesi nell'autorità e
nell'autorevolezza del 'Pater familias', il Presidente Berlusconi. Ora,
se nel Consiglio Nazionale di sabato, nel giorno voluto per celebrare e festeggiare
il ritorno a Forza Italia, Berlusconi con la grandissima generosità che tutti
gli riconoscono ha detto di essere addolorato per la scissione politica,
senza pronunciare alcuna parola negativa nei confronti di chi se ne è andato
dal partito, non significa affatto che sia stato tiepido. Anzi. Con grande
spirito di sacrificio ha chiesto a tutti di non fare dichiarazioni contro
Alfano e chi lo ha seguito, ma ha sottolineato con forza come fosse impossibile
"sedere allo stesso tavolo in Consiglio dei ministri con chi vuole
uccidere politicamente il leader di un partito". Forza Italia sarà la
casa di tutti i moderati e liberali sotto la guida unica di Silvio
Berlusconi, il deus ex machina di tutto, l'unico leader che è riuscito e
riuscirà ancora una volta a cambiare l'Italia. Da
dove viene l'instabilità? Noi siamo chiari
e netti. Il Pd si contorce tra il "nì" del forse sì forse no, e il
"né-né" di chi rimanda a un altro momento le scelte forti
sull'economia. Il fatto è che questo è un governo di minoranze (minoranze
del Pd, minoranze di Scelta Civica, minoranze del centro-destra). E ha davanti
a sé un tempo molto minorato, che in italiano si dice minimo, quasi nullo.
Berlusconi, “su mia decadenza nuovo Cn era cosa logica”. Silvio Berlusconi legge la postilla che aveva proposto di aggiungere al
documento dell’ufficio di presidenza per convincere Alfano e i suoi ad aderire:
“‘Per quanto riguarda la possibile decadenza del presidente Berlusconi dal
Senato, mentre si chiede un rinvio del voto anche in esito alle procedure in
corso, ogni decisione viene rimessa a un nuovo Consiglio nazionale previa
convocazione dell’ufficio di presidenza. Mi pare fosse cosa “assolutamente
logica”.
Berlusconi, “no alleati con chi mi vuole uccidere”. “E’ molto difficile essere alleati in Parlamento e sedere allo stesso
tavolo in Cdm con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito”.
Berlusconi, “non abbiamo numeri per far cadere governo”. “Dopo la decisione di 23 nostri senatori il 2 ottobre non eravamo e non
siamo piu’ in grado di far cadere il governo. Anche perché sono venuti fuori 20
nomi di componenti del M5S che hanno garantito il sostegno al governo. Noi al
massimo ci saremmo messi fuori”.
Berlusconi, “ho appreso notizia strappo con dolore”. “Potete immaginare, visto che la missione dal 94 ad oggi era quella di
unire, il dolore con cui ho appreso la comunicazione e questa notte non ho
dormito”.
sabato 16 novembre 2013
IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL DECRETA LA RINASCITA DI FORZA ITALIA!!. GIOIA E FELICITA’ DEI DELEGATI RAVENNATI CHE HANNO ADERITO A NOME DEI MIGLIAIA DI SIMPATIZZANTI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA
Battafarano, Ridolfi, Ancarani, Bazzoni e Galassini
al consiglio nazionale per il ritorno di FORZA ITALIA
Con 623 voti a favore zero astenuti e contrari il Consiglio nazionale del Pdl al 75%, come da dichiarazione dell' On Renato Brunetta, al quale era affidata la Presidenza del seggio, decreta la definitiva rinascita di Forza Italia. Compatta per il ritorno a Forza Italia la delegazione Ravennate
Sono cinque i rappresentanti della provincia di Ravenna che hanno potuto contribuire con il loro voto alla sospensione del Popolo della Libertà come partito e al ritorno ai valori e allo spirito di Forza Italia alla presenza del Presidente Berlusconi.
Al pala congressi di Roma Eur e' infatti andato in scena l'ultimo consiglio nazionale del Pdl che ha così sancito la reviviscenza dello Statuto di Forza Italia e la restituzione della leadership piena a Silvio Berlusconi. La provincia di Ravenna era rappresentata dal coordinatore provinciale Alberto Ancarani, dal consigliere regionale Gianguido Bazzoni, dal coordinatore comunale di Ravenna Franco Battafarano, dal capogruppo provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini edal coordinatore di azzurri 94 Rodolfo Ridolfi. La mozione per il ritorno a Forza Italia e' stata approvata all'unanimità. L'organizzazione del partito, come ha detto Berlusconi, sarà delegata sul territorio ai parlamentari, consiglieri regionali ed eletti e vedrà il ritorno dei club che non saranno più i club di Forza Italia ma i Club Forza Silvio
venerdì 15 novembre 2013
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI
Cari Amici,
domani
per il nostro movimento politico è un giorno importante.
E’ il
giorno in cui insieme sanciremo il ritorno a Forza Italia. E’ l’arrivo di un
cammino che abbiamo deciso insieme nei mesi passati. Dietro di me, nella foto
di famiglia, quel 19 settembre, meno di due mesi fa, mentre inauguravamo la
nuova sede del partito, c’erano tutti i dirigenti del nostro grande movimento.
Questa è solo la prima tappa del cammino intrapreso. Da domani tutti dovremo impegnarci a rilanciare davvero il centro-destra italiano, la parte politica in cui si riconosce la maggioranza dei cittadini di questo Paese.
Questa è solo la prima tappa del cammino intrapreso. Da domani tutti dovremo impegnarci a rilanciare davvero il centro-destra italiano, la parte politica in cui si riconosce la maggioranza dei cittadini di questo Paese.
Dovremo
lavorare insieme per rilanciare i valori profondi in cui crediamo, quelli che
ci hanno tenuto insieme per venti difficili anni. L’efficienza coniugata con
l’equità, la meritocrazia e la solidarietà, la giustizia e la libertà, insomma
l’orgoglio di lavorare per un Paese diverso e migliore.
Nel mio
ultimo video-messaggio ho invitato tutti gli italiani che condividono i nostri
valori a scendere in campo con noi, convinto che questa sia davvero l’ultima
chiamata, l’ultima chance prima che la nostra Italia precipiti nel baratro
della crisi e della ingiustizia.
Ora vi
chiedo: dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste
ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe
raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi,
quando fossimo noi i primi a dividerci.
In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione.
In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione.
Domani
dal palco del Consiglio Nazionale ripeterò quello che ho già detto più e più
volte, fino allo sfinimento. Forza Italia è la casa di tutti, di coloro che
hanno contribuito a fondarla, di coloro che si sono spesi per farla crescere,
di quelli che vi hanno aderito o decideranno, spero, di aderirvi nel prossimo
futuro. E’ la casa di chi crede nella grande forza dei moderati italiani. E’ la
casa di chi antepone l’amore all’odio, di chi non coltiva l’invidia e la
maldicenza, di tutti coloro che all’egoismo e ai piccoli, talvolta meschini,
interessi personali antepongono sempre il bene comune.
Su questi
valori, venti anni fa, ho fondato Forza Italia. Non cambierò io, non cambierà
Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di
diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se
rischiasse una deriva estremista, sarei io che l’ho fondata a non riconoscermi
più in questo progetto. Domani dal palco ripeterò ancora una volta le ragioni
per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per
unire i moderati.
Domani
sarà l’occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia.
Ognuno porterà le sue idee. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo al disegno
comune. Con civiltà, senza pregiudizi, senza retro pensieri.
Domani
sarà il momento del confronto, davanti ai nostri elettori, perché a loro,
ricordiamolo sempre, dobbiamo la nostra lealtà e a loro dobbiamo garantire il
nostro impegno. Ho sentito parlare di raccolte di firme tra i nostri
parlamentari: le uniche firme che a me interessano sono quelle di milioni di
donne e di uomini che hanno creduto e credono in noi. E che nelle urne ci hanno
concesso la loro fiducia.
E dopo
aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver
parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della
responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e
solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato.
Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Perché ora più che mai, in questo momento buio per l’economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia.
Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Perché ora più che mai, in questo momento buio per l’economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia.
E’ questa
la missione principale per poter costruire il nostro Paese come un Paese dove
nessuno possa temere se va al Governo il suo avversario politico, un Paese dove
lo Stato e le sue istituzioni siano sentite come la casa di tutti e non invece
come un nemico, come un nemico che è in agguato, un Paese dove lo Stato
attraverso lo strumento fiscale non espropri i cittadini dei risparmi e dei
beni che con il loro lavoro e i loro sacrifici sono riusciti a conquistarsi, un
Paese dove non ci siano giudici che usino i loro poteri per eliminare gli
avversari politici.
Questa è
la missione che ci siamo dati a partire dal 1994, la missione per cui siano
scesi in campo, la missione per cui abbiamo lottato in questi venti anni
sconfiggendo il pericolo di una definitiva presa del Governo da parte di una
sinistra che non ha mai rinnegato la sua ideologia e la sua storia.
Ora più che mai, tutti insiemi, siamo
impegnati per difendere la nostra libertà e batterci per. Silvio e Forza
Italia. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA
GUARDA UN PO’ DA CHI VENIVA LA CRITICA……..
BERSELLI:
DOMANI FESTA DEL PARTITO? GLI FANNO LA FESTA "LO UCCIDONO E RINASCE FORZA
ITALIA... IO NON CI VADO, M SPERO" (DIRE)
Bologna, 15 nov. - "Sarei andato volentieri a Roma domani se ci fosse stato
un accordo tra Alfano e Berlusconi, invece... Ma come si fa a dire che domani
e' la festa del Pdl? Domani fanno la festa al Pdl". Filippo Berselli,
coordinatore regionale del Pdl in Emilia-Romagna,
dunque diserterà il Consiglio nazionale del partito domani a Roma che può
sancire la rinascita di Forza Italia. "Domani uccidono il Pdl, e rinasce
Forza Italia... Consigliamo a Filippo Berselli di andare a Roma domenica 17
alle 10,30 al Teatro Sistina per RIFARE L'ITALIA. Rifarla sovrana, libera e
solidale con Il suo Movimento Fratelli d'Italia lì si che Berselli fondatore
del Gruppo fratelli d'Italia è a casa sua ed ha titolo..
mercoledì 13 novembre 2013
I SOLDI DELLA REGIONE “SPERPERATI” DAL COMUNE DI RAVENNA ED ORA L’ASSESSORE CHIEDE GLI STESSI SOLDI AI PRIVATI
Il capogruppo Gianguido Bazzoni ha rivolto
un’interrogazione alla Giunta regionale, in merito ad una lettera che
l’Assessore ai Lavori Pubblici di Ravenna ha inviato ad alcune imprese sul
Porto ed alcune organizzazioni imprenditoriali, in cui chiedeva soldi per
sistemare strade di competenza comunale.
La cosa fa un certo scandalo, se si pensa che il
Comune di Ravenna aveva ricevuto dalla Regione, a fine 2010, ben 5 milioni di
euro nell’ambito del “Programma speciale d’area del Porto di Ravenna”, di cui
sono firmatari anche Autorità Portuale, Camera di Commercio e Provincia. Questi
soldi, che oggi mancano per la sicurezza stradale del porto, vennero usati in
interventi “elettorali” in zone distanti parecchi chilometri dal porto stesso. Anche
il Prefetto di Ravenna è intervenuto a sollecitare il Comune a mettere in
sicurezza le strade e le rampe di accesso alle banchine. Già in due
interrogazioni alla Regione Bazzoni era intervenuto per stigmatizzare questo
uso disinvolto dei finanziamenti che andrebbero finalizzati allo sviluppo ed
alla sicurezza della principale risorsa economica del nostro territorio. La
Regione è sembrata invece un po’ troppo latitante nel cercare di far rispettare
le priorità e nel richiamare all’ordine il Comune di Ravenna, che si è
inventato questa nuova forma di “tassazione” degli imprenditori.
Nell’interrogazione si chiede, per l’ennesima
volta, alla Regione di intervenire.
venerdì 8 novembre 2013
PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO CONTRO LA LEGGE SEVERINO
Cari Amici,
sto per firmare la petizione al Parlamento Europeo
che chiede una indagine per verificare la correttezza dell'interpretazione
retroattiva della legge Severino, usata per estromettere Berlusconi dal Senato
e impedire la sua ricandidatura in Italia e in Europa. Se vuoi firmarla
anche tu, clicca qui:
Grazie per il tuo sostegno!
Cordialmente, on. Antonio
Palmieri responsabile internet PDL
giovedì 7 novembre 2013
RIDOLFI (FORZA ITALIA) INTERROGA LA GIUNTA SUL PRESUNTO TRASFERIMENTO DELLA MEDICINA DI LABORATORIO
Raffaella Ridolfi di Forza Italia in una
nota scrive:
"Premesso che notizie stampa riportavano la presunta volontà della AUSL di
Ravenna di spostare la medicina di laboratorio, presente nella palazzina 13
dell'ospedale degli Infermi di Faenza, in locali in affitto presso il complesso
Conad la Filanda; ad oggi non vi sarebbe stata alcuna smentita ufficiale.
Interroga il Sindaco e la Giunta per sapere se quanto riportato dalle notizie
stampa in merito al trasferimento della medicina di laboratorio ha qualche
fondamento."
mercoledì 6 novembre 2013
REGIONE EMILIA ROMAGNA DI ERRANI: UN TERREMOTATO SU TRE E’ FUORI CASA.
RICORDATE
ALL’AQUILA IL PD CRITICO’ TANTO BERLUSCONI, A MODENA AD UN ANNO E MEZZO DAL
SISMA, HA ANCORA 2.500 PERSONE NEI CONTAINER, ALTRE 12 MILA IN AFFITTO
Tratto dal Resto del Carlino di Modena, UN ANNO e mezzo dopo:
quanti terremotati ancora fuori casa? «Parliamo di 14.500 persone, all’incirca. Meno di 2.500 vivono nei prefabbricati, gli altri negli appartamenti, con i
contributi per l’affitto. Gli sfollati erano 45mila». Questione di punti di vista. Per l’assessore regionale
Giancarlo Muzzarelli — modenese, democratico vecchio stile, da sempre considerato
uomo forte della giunta Errani, e ormai sembra la formula di un’altra epoca —
due terzi di normalità sono un risultato importante. Per i terremotati, invece,
quell’uno su tre ancora ‘sfollato’ è il segno inequivocabile che la
ricostruzione è ferma. Assessore, il Carlino ha passato tre giorni tra i container
della Bassa. La gente dice: ci hanno abbandonato nelle scatolette. Qui è tutto
fermo.«Giudizio
ingeneroso. Siamo partiti da zero, senza risorse e senza leggi. Non c’era
niente. Abbiamo fatto miracoli. Abbiamo speso un miliardo e 270 milioni per
uscire dall’emergenza. I prefabbricati erano 757, oggi sono 680. E
ancora: 1.900 le cambiali dei sindaci per quasi 8.000 famiglie che stanno già
ricostruendo la loro casa. Il 60% di quelle meno danneggiate sono abitabili;
per le altre, della tipologia E, siamo al 20%».
E cosa risponde a Cristina Rossin, mamma di sei figli, in casa, anzi nel container di San Possidonio, un solo stipendio e quasi 2.800 euro di bollette? I prefabbricati sono alimentati a corrente. Chi paga?
«Dipende. Se c’è lavoro si pagano anche le bollette, se non c’è lavoro ci sono i servizi sociali». Un’assistente sociale ha consigliato a un terremotato che si lamentava per la stangata, «consumate meno». «Lasciamo stare... L’8 novembre incontreremo l’Enel. Chiederemo rate da cento, massimo duecento euro tra arretrati e consumi attuali. Dentro e fuori dai prefabbricati». La rivolta contro le bollette sta esplodendo ovunque. Da Cento, nel Ferrarese, a Concordia. Per sabato si preparano assemblee. Per quanto tempo ancora la gente dovrà vivere nei villaggi provvisori? «Il nostro obiettivo è di smontarli tutti entro due anni». Ma se i palazzi degli sfollati devono ancora essere demoliti... Non le pare una previsione un po’ troppo ottimistica? «Non è una previsione troppo ottimistica, è un impegno politico. E se per qualcuno le case non saranno pronte, la Regione troverà una sistemazione». Avete creato dei ghetti. Bombe a orologeria. C’è esasperazione. «No, con i moduli provvisori abbiamo risolto un problema. Il presidente Errani ha fatto una battaglia frontale per averne il meno possibile. Li vogliamo togliere di mezzo. Siamo preoccupatissimi».
Da cosa? «Che ci entri chi non ne ha diritto. Stiamo rafforzando la vigilanza. Protezione civile e forze di polizia fanno il loro dovere. Bisogna tenere alto il fronte della legalità».Dovrebbe preoccuparla anche che nei container la gente fa la muffa. Alcuni non sono coibentati. C’è fango ovunque, ci sono i topi. «Stiamo iniziando una verifica. Tecnici e protezione civile faranno il giro. Se ci sono problemi, li affronteremo». Ma i problemi ci sono, evidenti Se ci sono, li affronteremo». Intanto per le imprese novembre è un mese funesto, arrivano le scadenze del fisco. Il cratere chiede con forza la fiscalità di vantaggio, tasse sospese per tutto il 2013 e rate per dieci anni. «Domanda da girare a Roma. Noi le richieste le abbiamo fatte. L’ultima lettera di Errani a Letta è di ottobre». Dunque non avete peso politico? «A Roma c’è un muro di gomma, siamo in ostaggio. Ma vogliamo parlare anche di quello che sta andando avanti? Le imprese hanno presentato 500 domande per 356 milioni, ne abbiamo liquidati 90. Un altro dato: lo scorso anno c’erano 41.335 cassintegrati con causale terremoto, oggi sono 2.670. Una reazione straordinaria di imprese e lavoratori. Questo è il primo punto». dall'inviato Rita Bartolomei
E cosa risponde a Cristina Rossin, mamma di sei figli, in casa, anzi nel container di San Possidonio, un solo stipendio e quasi 2.800 euro di bollette? I prefabbricati sono alimentati a corrente. Chi paga?
«Dipende. Se c’è lavoro si pagano anche le bollette, se non c’è lavoro ci sono i servizi sociali». Un’assistente sociale ha consigliato a un terremotato che si lamentava per la stangata, «consumate meno». «Lasciamo stare... L’8 novembre incontreremo l’Enel. Chiederemo rate da cento, massimo duecento euro tra arretrati e consumi attuali. Dentro e fuori dai prefabbricati». La rivolta contro le bollette sta esplodendo ovunque. Da Cento, nel Ferrarese, a Concordia. Per sabato si preparano assemblee. Per quanto tempo ancora la gente dovrà vivere nei villaggi provvisori? «Il nostro obiettivo è di smontarli tutti entro due anni». Ma se i palazzi degli sfollati devono ancora essere demoliti... Non le pare una previsione un po’ troppo ottimistica? «Non è una previsione troppo ottimistica, è un impegno politico. E se per qualcuno le case non saranno pronte, la Regione troverà una sistemazione». Avete creato dei ghetti. Bombe a orologeria. C’è esasperazione. «No, con i moduli provvisori abbiamo risolto un problema. Il presidente Errani ha fatto una battaglia frontale per averne il meno possibile. Li vogliamo togliere di mezzo. Siamo preoccupatissimi».
Da cosa? «Che ci entri chi non ne ha diritto. Stiamo rafforzando la vigilanza. Protezione civile e forze di polizia fanno il loro dovere. Bisogna tenere alto il fronte della legalità».Dovrebbe preoccuparla anche che nei container la gente fa la muffa. Alcuni non sono coibentati. C’è fango ovunque, ci sono i topi. «Stiamo iniziando una verifica. Tecnici e protezione civile faranno il giro. Se ci sono problemi, li affronteremo». Ma i problemi ci sono, evidenti Se ci sono, li affronteremo». Intanto per le imprese novembre è un mese funesto, arrivano le scadenze del fisco. Il cratere chiede con forza la fiscalità di vantaggio, tasse sospese per tutto il 2013 e rate per dieci anni. «Domanda da girare a Roma. Noi le richieste le abbiamo fatte. L’ultima lettera di Errani a Letta è di ottobre». Dunque non avete peso politico? «A Roma c’è un muro di gomma, siamo in ostaggio. Ma vogliamo parlare anche di quello che sta andando avanti? Le imprese hanno presentato 500 domande per 356 milioni, ne abbiamo liquidati 90. Un altro dato: lo scorso anno c’erano 41.335 cassintegrati con causale terremoto, oggi sono 2.670. Una reazione straordinaria di imprese e lavoratori. Questo è il primo punto». dall'inviato Rita Bartolomei
venerdì 1 novembre 2013
GLI AZZURRI ’94:”BENE SOSPENDERE IL PDL”
Ad una settimana di distanza dal
nostro documento “Avanti con Forza Italia Silvio Berlusconi unico leader” la
decisione definitiva è arrivata con il documento approvato all’unanimità ieri
venerdì 25 ottobre. Finalmente l’Ufficio di Presidenza ha deliberato la sospensione
delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di
“Forza Italia” già pubblicamente annunciato dal Presidente Berlusconi con un
appello a tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi.
affidando al Presidente Berlusconi pieno mandato politico e giuridico per
attivare le necessarie procedure, per l’attuazione di questa Deliberazione
Politica e gli ha conferito le responsabilità connesse alla guida del Movimento
per definire obiettivi, tempi e modi della nuova fase di attività secondo lo
Statuto di “Forza Italia”.
Il Coordinamento di Azzurri del
’94 con Silvio Berlusconi esprime la sua totale adesione al documento ed è
mobilitato per la realizzazione dei punti contenuti in quel documento che: .
Denuncia la persecuzione politica, mediatica e giudiziaria in corso da
vent’anni contro il Presidente Silvio Berlusconi eletto liberamente e
democraticamente da milioni di cittadini italiani. Un attacco che colpisce al
cuore la democrazia, lo Stato di diritto, e il diritto alla piena
rappresentanza politica e istituzionale di milioni di elettori. Ritiene
assolutamente inaccettabile la richiesta di estromissione dal Parlamento
italiano del leader del centro-destra, sulla base di una sentenza ingiusta ed
infondata e sulla base di una applicazione retroattiva di una legge penale
(altresì contestata da numerosi e autorevoli giuristi), palesemente contraria
ai principi della Costituzione italiana (art. 25) e della “Convenzione europea
dei diritti dell’uomo” (art. 7). Ricorda che “Forza Italia” non è una parte, ma
è un’idea, un progetto nazionale che unisce tutti e difende i valori della
nostra tradizione cristiana, il valore della vita, della famiglia, della
solidarietà, della tolleranza verso tutti a cominciare dagli avversari. “Forza
Italia” è il Movimento a cui tanti italiani hanno legato e legano tuttora la
grande speranza di realizzare una vera rivoluzione liberale e di contrastare
l’oppressione giudiziaria, l’oppressione burocratica, l’oppressione fiscale.
Rodolfo Ridolfi Coordinatore
di Azzurri ’94, Gianguido Bazzoni Presidente gruppo Assemblea legislativa
Regione Emilia-Romagna, Luca Finotti Capogruppo in Consiglio provinciale
(Bologna), Angela La Banca (Imola) Adolfo Morandi Capogruppo in Consiglio
comunale (Modena), Liborio Cataliotti Capogruppo in Consiglio comunale (Reggio
Emilia), Fabio Filippi consigliere regionale, Cinzia Camorali consigliere
regionale (Parma), Francesca Gambarini Presidente Consiglio comunale Fidenza
(Parma), Wanda Burnacci consigliere comunale (Forlì), Cesarino Soldati
(Cesena), Sen. Antonio Agogliati, Werner Argelati (Piacenza), Gabriella Bianchi
Pezzuto (Rimini), Luciano Tancini Capogruppo in Consiglio provinciale
(Ferrara), Vincenzo Galassini Capogruppo in Consiglio provinciale (Ravenna),
Luciano Spada (Ravenna),
.
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