venerdì 30 ottobre 2015

BERLUSCONI RILANCIA “ALTRA ITALIA”: “E’ NECESSARIA PER SCONFIGGERE RENZI”


Silvio Berlusconi supera le polemiche, considera capitoli chiusi tutti coloro che sono passati alla corte di Renzi e rilancia il progetto “Altra Italia”. «Il 55% degli aventi diritto non va a votare perché sono delusi sfiduciati e rassegnati. Odiano chi fa politica di mestiere quindi per far cambiare loro idea per recuperare questo consenso dobbiamo affiancare a Forza Italia una fondazione con le migliori personalità che ci sono in Italia unanimemente apprezzate dai cittadini», afferma il Cavaliere partecipando alla direzione di Rivoluzione cristiana, guidata da Gianfranco Rotondi.
Berlusconi contro Renzi: è stato catapultato a Palazzo Chigi
La posta in palio è alta, bisogna disarcionare il governo di centrosinistra. «Noi oggi siamo governati da un signore che con una manovra manipolata, le cosiddette primarie, è riuscito a diventare segretario del Pd e poi si è autocatapultato a Palazzo Chigi», ha aggiunto Berlusconi. «Questo signore che conta sul voto di un italiano su sei non solo governa, ma cambia la legge elettorale secondo la sua utilità e cambia la Costituzione». «Con questa legge elettorale c’è il rischio che si vada a un ballottaggio fra Pd e M5s. Se non interviene qualcosa di nuovo e cioè una crociata per la democrazia che mobiliti tutti gli elettori delusi, rassegnati che ritengono inutile l’esercizio del voto. Sono gli elettori moderati e di buon senso, sono l’Italia del centrodestra». Una battuta anche sul Milan: «Se ho tempo vado io in campo a giocare…».


giovedì 29 ottobre 2015

L’EUROPA TRAVOLTA DAI MIGRANTI E PURE L’AUSTRIA ALZA UN MURO


Europa sempre più al collasso: Bruxelles è incapace di far fronte alla crisi. Dalla Siria in arrivo oltre 100mila immigrati. La Slovenia chiede l'intervento dell'esercito. E l'Austria alza una "barriera tecnica" per frenare l'invasione

L'emergenza immigrazione, la paralisi dei governi dell'Unione europea, la sottintesa preoccupazione per la svolta euroscettica in Polonia.



martedì 27 ottobre 2015

LEGGE STABILITA’: RENZI AUMENTA TASSE, PAGHEREMO CARO, PAGHEREMO TUTTO


Adesso bisogna leggere bene la legge di stabilità. Sono passati 10 giorni, 10 giorni di un grande imbroglio di Renzi, perché lui in tutte le televisioni, in tutte le interviste, in tutti i giornali ha dato gli elementi positivi: ‘tagliamo le tasse, tagliamo le tasse, tagliamo le tasse’. Da una prima analisi si vede che non è vero, perché le tasse non le taglia ma le aumenta. Si può vedere tranquillamente che la pressione fiscale aumenterà anche nel 2016 e certamente nel 2017. Pagheremo caro, pagheremo tutto, pagheremo questo imbroglio di Renzi nei prossimi mesi e nei prossimi anni”.
“Lui con le sue chiacchiere mette la polvere sotto il tappeto. Ma ne vedremo anche delle altre: i ticket che aumenteranno, le tasse locali, comunali aumenteranno, le tasse regionali aumenteranno. La partita di giro e di raggiro, con una mano fa finta di togliere e con l’altra mette le tasse, come ha fatto con gli 80 euro. Gli italiani hanno già avuto questa esperienza, Renzi la sta ampliando. Per cui adesso, col passaggio al Senato, verranno fuori tutti i micro e macro imbrogli che finora ha nascosto perché la legge non era disponibile. Lui ha avuto buon gioco a raccontare la sua storia salvo non mettere nelle condizioni l’opinione pubblica di verificare la sua storia. Questo noi l’abbiamo denunciato al Capo dello Stato, ma Mattarella ha firmato: ne prendiamo amaramente atto”.  RENATO BRUNETTA

LE RENZATE HANNO LE GAMBE CORTE - ALTRO CHE TAGLIO DELLA PRESSIONE FISCALE, LA MANOVRA VARATA DAL GOVERNO CONTIENE UNA STANGATA DA 54 MILIARDI DI EURO PER I CONTRIBUENTI - TRA IL 2017 E IL 2019 AGGRAVI SU BENZINA E IVA CHE SALIRA' FINO AL 25%

Dal 2017 scattano gli aumenti di accise sulla benzina e di Iva (dal 10 al 13 per cento l’aliquota agevolata e dal 22 al 25 per cento quella ordinaria): aumenti che comportano 15,1 miliardi di versamenti in più al fisco nel 2017 e 19,5 miliardi in più sia per il 2018 sia per il 2019...





lunedì 26 ottobre 2015

OCCUPIAMOCI ADESSO DEL FUTURO. CON LUNGIMIRANZA BERLUSCONIANA


La fotografia di questi giorni mostra un'Italia dove a politiche economiche fallimentari si somma una debolezza internazionale assoluta, con la conseguenza di un'immigrazione senza rete e un problema di sicurezza percepito paurosamente dalla gente comune. Il rischio che questo stato di cose si cronicizzi, con una progressione del peggio, è reale.
Oltre che dell'oggi, il pensiero politico lungimirante si cura del futuro. Questo ci insegnano questi vent'anni di guida berlusconiana. Insomma. La situazione drammatica del Paese ci chiede di attrezzarci per una strategia non teorica ma operativa che trascini fuori l'Italia dal pericolo di un renzismo o, in alternativa, di un grillismo. Dobbiamo essere pronti subito, per costruire un centrodestra unito e vincente per le elezioni prossime politiche che, presumibilmente, verranno nel 2018.


venerdì 23 ottobre 2015

PENSAVO FOSSE BRAVA, INVECE ERA UN CALESSE

La promessa di Renzi di ridurre la pressione fiscale è una bugia, un imbroglio, un falso in atto pubblico
PRESSIONE FISCALE ITALIA 2000-2014

Dal grafico emerge che:

• durante il primo governo Berlusconi la pressione fiscale ha toccato il suo picco più basso, pari al 39,1% nel 2005

giovedì 22 ottobre 2015

VERSO MADRID CONTRO IL CAOS PER LA PACE


Berlusconi torna in campo da leader europeo. Contro il caos internazionale. La nostra riscossa è per il ritorno dell’Italia al centro del mondo. Contro il dilettantismo presuntuoso di Renzi & Co. La magnanimità del nostro leader che incontra la Merkel.
La presenza di Silvio Berlusconi a Madrid per il congresso del Partito popolare europeo sarà l'occasione per definire il peso che il Presidente ha acquisito nel corso di questi anni nei consessi internazionali. Non a caso la scelta di incentrare il proprio discorso su questioni fondamentali quali l`immigrazione, la sicurezza e il ruolo dell`Unione europea rappresenta un momento decisivo per il suo ritorno in campo europeo. La riscossa passa anche dall'Europa, dalla centralità della sua figura nella grande famiglia dei popolari del Vecchio Continente, partendo proprio da un bilaterale con la cancelliera Angela Merkel. Sta proprio qui la differenza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Il primo fa sempre gli interessi dell'Italia, il secondo fa sempre in Italia e anche fuori i propri interessi.

 



mercoledì 21 ottobre 2015

MATTEO DEL GRILLO


 Eugenio Scalfari gli dedica i versi resi famosi da Alberto Sordi. <Ma la sinistra, la vera essenza della sinistra, qual è? Non voglio ripetermi, ma i valori principali della sinistra autentica e di tutti i tempi sono quelli dell'eguaglianza, della libertà e della dignità. Il resto è trasformismo, privilegi, clientele, malaffare. Oppure autoritarismo se non addirittura dittatura: uno comanda, gli altri obbediscono. In un vecchio film interpretato da Alberto Sordi e intitolato “Il marchese del Grillo”, Sordi recita un sonetto orecchiando il poeta romanesco che nei suoi versi principali suona così: "Io so io e voi nun sete un c... /sori vassalli buggeroni/ e zitto. / Io fo dritto lo storto e storto er dritto/ e la terra e la vita io ve l'affitto". Mi pare che si attaglia perfettamente al trasformismo italiano quando diventa autoritario>.
ZELO DA ZERBINOTTO – In coda a Matteo del Grillo, rinunciando a qualsiasi coerenza di pensiero, alla dignità delle proprie idee, senza dare spiegazione dei propri mutamenti di sguardo sulla realtà, vediamo con spavento persone che hanno subito una specie di incantesimo di servilismo senile. Una vita di studi, dure battaglie per difendere posizioni magari criticabili, ma assunte grazie a quella che Hegel chiamava “la fatica del concetto”. Ed ecco, basta una parolina del Grillo (“Io so io e voi nun sete
un c... / sori vassalli buggeroni/ e zitto”) e un professore come Pier Carlo Padoan si rifodera l'anima, e lo proclama pure. A novembre del 2014 Padoan, durante un question time alla Camera, dove non si deve mentire, né si può smentire, disse: «La scelta di limitare la circolazione del contante e di procedere a un progressivo abbassamento della soglia è motivata dall`esigenza di fare emergere le economie sommerse», onde «aumentare la tracciabilità delle movimentazioni finanziarie per contrastare il riciclaggio, l`evasione e l`elusione fiscale». Ieri camminando sul soffitto delle sue convinzioni ha proclamato: «C'è chi dice che aumentando il contante aumenta l`evasione: non è vero». Il Grillo non chiedeva tanto. Gli bastava che uno stesse “zitto”. Zelo da zerbinotto. Ci vergogniamo per lui.

lunedì 19 ottobre 2015

FORZA ITALIA IN ASCESA

Certe idee sono nell’aria. Ma è bello ritrovarsele confermate da numeri estratti dal corpo vivo della società, per di più proprio da chi – come il quotidiano di Ezio Mauro – ci dà costantemente per morti e frantumati. Il sondaggio di Demos pubblicato ieri da Repubblica fissa sulla carta un punto: Forza Italia è in ascesa

Renzi sta facendo perdere consensi al Partito democratico, mentre fa aumentare i propri. Un destabilizzatore che inghiotte quel che gli serve al momento

venerdì 16 ottobre 2015

MANOVRA, RENZI:” GIU’ LE TASSE”. MA RESTA IL GIALLO DELLE COPERTURE BERLUSCONI BOCCIA RENZI: “MI COPIA MA SBAGLIANDO”


Il Cav si rivolge a Renzi sull'Imu: "Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa"
"Sono felice mi sembra di essere tempi della scuola mi copiano tutti, ha copiato il ponte sullo Stretto e i limiti al contate. Copia sempre un pò male, per il ponte parla solo dei treni. Dobbiamo essere felici se toglie la tassa sulla casa che è una cosa sacra". Lo afferma Silvio Berlusconi alla conferenza regionale degli amministratori locali. Poi il Cav si rivolge a Renzi sull'Imu: "Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa". E ancora: "Mi fa molto piacere, Renzi ha detto che dico 700 cose giuste all’anno, fa piacere un riconoscimento che viene da un avversario. Ho sentito che stamattina a una radio Renzi ha detto che sono come un orologio rotto, due volte al giorno segno l’ora giusta. Lo ringrazio, io almeno due ore al giorno segno l’ora giusta, lui in un anno ha fatto una sola cosa giusta, togliere la tassa sulla casa". A questo punto il Cav. entra nel merito della legge di stabilità. "Come dice bene Renato Brunetta, non è una partita di giro, ma di raggiro, come è avvenuto già sugli 80 euro". Insomma Berlusconi punta il dito contro i provvedimenti adottati da Renzi in Consiglio dei Ministri. Una manovra quella variata dal premier che di fatto, per il momento, non ha le coperture. E di fatto a Bruxelles sono già pronti a smontare la manovra pezzo per pezzo.
Il premier rottama le slide e sponsorizza la legge di Stabilità in 25 tweet: "Per la prima volta le tasse vanno giù". Ma è un bluff: abolisce le imposte sulla casa, ma rimanda di un anno i tagli per le imprese. Rimanda la flessibilità sulle pensioni e infila il canone Rai nella bolletta elettrica
I numeri annunciati dal premier in conferenza stampa sono tutti da verificare. A chi glielo chiede lui si fionda a rassicurare: "Avete sempre questa preoccupazione. State tranquilli. Le coperture ci sono tutte". In realtà, la metà delle coperture sarà garantita da una maggiore flessibilità del rapporto deficit/Pil che, comunque, dovrà ottenere il via libera dall’Unione europea. Il Consiglio dei ministri ha, infatti, varato una manovra che vale poco meno di 27 miliardi nella versione base, cioè senza lo 0,2% di spazio di patto in più per la clausola migranti, e 30 miliardi nella versione "accessoriata". Eppure, oltre ai 5 miliardi di euro racimolati dalla spending review, Padoan non spiega come coprirà tutti gli interventi. Di questi almeno la metà (13,4 miliardi circa) sarà in deficit sfruttando la maggiore flessibilità che Bruxelles dovrebbe accordarci. "Dei 10 miliardi di euro preventivati, solo 5 sono stati confermati - tuona la Cgia di Mestre - la manovra non ha prodotto i risultati sperati". A partire dalle misure sulle pensioni: no tax area per i pensionati, opzione donna, settima salvaguardia per gli esodati e part time per chi è vicino all’età di uscita dal lavoro. Al momento non c’è la flessibilità in uscita. "Vogliamo evitare - spiega Renzi - interventi che alla lunga si dimostrino per alcuni aspetti complicati".

RENZI REGALA ALLE BANCHE IL MONOPOLIO DEL MERCATO IMMOBILIARE


Matteo Renzi ha presentato il ddl concorrenza, descrivendolo come una misura per ridurre i privilegi del mondo delle lobby. Il ddl concorrenza è in realtà un regalo a Intesa e Unicredit. Che si stanno espandendo sempre più nel mercato immobiliare eliminando le tutele per i cittadini.
Le banche potranno creare un monopolio, occupandosi di tutto: compravendita, mutuo, e pure assicurazione. Il problema per i cittadini non sono i notai o le loro funzioni, ma le esorbitanti tasse di registro e sugli immobili che devono riscuotere per conto dello Stato. E’ riducendo quelle, e non regalando un mercato alle banche, che si incentiva l’iniziativa privata.

mercoledì 14 ottobre 2015

RIFORME, I VERDINIANI CHE DICEVANO: “RENZI SI FERMI, L’ITER E’ UN ERRORE”. SOLO 5 SU TREDICI DISSERO SI, OGGI BLINDANO LA LEGGE.


Lo dice il capo del governo: "Il gruppo di Verdini ha già votato le riforme". Lo ripete la Boschi: "Sono senatori che un anno fa hanno votato sì con Forza Italia". Lo ribadisce l'ex coordinatore di Fi: "Sempre coerenza". Eppure in 8 non c'erano un anno fa. Oggi daranno il margine di sicurezza per l'approvazione finale. Dai lombardiani Compagnone e Scavone (ex Gal) a Falanga e Longo, fittiani per due mesi, ecco chi sono.  Un ulteriore passo verso il regime – Oggi un ulteriore passo verso l’implementazione di un regime si compirà con un voto incostituzionale e moralmente riprovevole, nato com’è sulla base di un trasloco spudorato di senatori che hanno tradito il loro patto con gli elettori. Se c'è un filo conduttore nell'atteggiamento di Renzi è quello di utilizzare gli altri per imporre le riforme che gli convengono. Il presunto compromesso somiglia più ad una mozione congressuale per l'unità del Pd che non ad una Costituzione. Inoltre per assicurarsi il consenso necessario in Aula, Renzi ha promosso un'offensiva all'interno di Forza Italia, ha "comprato" senatori eletti nelle liste di Forza Italia e, grazie a Verdini, ha messo in piedi un gruppo di appoggio alle sue riforme. Forza Italia non vota questo scempio – Non partecipare, in modo chiaro e deciso, al voto finale (che è cosa ben diversa dall'usurata polemica sull'Aventino) può essere una risposta all'altezza della situazione, specie se condivisa con le altre opposizioni, per una serie di ragioni. In primo luogo si getta un'ombra sulla legittimità della decisione. La volta scorsa il coinvolgimento di Forza Italia copriva in parte il fatto che le riforme vengono approvate da un Parlamento i cui equilibri interni (premio di maggioranza) sono stati giudicati dalla Consulta illegittimi: sul piano sostanziale, infatti, il Pd e Forza Italia sono stati i due partiti di riferimento della maggioranza degli italiani nelle ultime elezioni. L'assenza di Forza Italia nel voto finale rende palese che la Riforma Costituzionale ha coinvolto solo una estrema minoranza degli italiani.



martedì 13 ottobre 2015

ROMA, BERLUSCONI: “SUI CANDIDATI SINDACI NO A INTERESSI DI PARTE”


Lavorerò fin da oggi per offrire agli elettori un centro-destra unito e vincente, con un programma di governo della capitale tale da restituire alla città l’onore perduto». Silvio Berlusconi torna a parlare. E lo fa a proposito delle prossime elezioni a Roma dopo le dimissioni di Marino.
La coalizione e una nuova idea politica
«Le dimissioni del Sindaco Marino - prosegue Berlusconi - arrivate fuori tempo massimo, offrono alle forze politiche una occasione importante per recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini. Nella Roma diventata suo malgrado simbolo di mala amministrazione e mala gestione della cosa pubblica, tutti i partiti devono impegnarsi per offrire ai cittadini una nuova idea di politica, più vicina di quanto non sia stata in questi anni ai bisogni delle famiglie, delle imprese, delle persone». L’annuncio però è quello di un candidato unico per tutto il centro destra senza lasciare spazio agli «interessi di parte». «Lavorerò fin da oggi per offrire agli elettori un centro-destra unito e vincente, con un programma di governo della capitale tale da restituire alla città l’onore perduto», spiega l’ex Cavaliere. «Auspico - dice ancora - che tutti i partiti della nostra coalizione si ritrovino al più presto per valutare, senza preconcetti, le migliori candidature e gli obiettivi comuni per vincere questa fondamentale sfida. Spero che nessuno voglia sfuggire a questa responsabilità, privilegiando interessi di parte che penalizzerebbero tutti i romani che credono in una alternativa possibile al dominio di questo Pd e di questo governo».



domenica 11 ottobre 2015

 SILVIO BERLUSCONI Milano come Roma deve essere amministrata come una grande azienda e ci vuole una compagine di professionisti. Entro 10-15 giorni al massimo sarà annunciato il candidato di centrodestra per Milano” insieme a un programma di “100 impegni da realizzare in 100 giorni per sottolineare le carenze dell'amministrazione di centrosinistra e la concretezza delle nostre proposte”

CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA SOSTIENE L’ E 55. CONCORDA FORZA ITALIA RAVENNA, NONOSTANTE LA SCELTA NEGATIVA DEL PD, ASSENTE FORZA ITALIA EMILIA ROMAGNA


Nei mesi scorsi Confindustria Romagna ha preso una posizione molto chiara a proposito dello sviluppo del porto di Ravenna, sottolineando la necessità di un progetto per l’escavo dei fondali che fosse realistico e teso ad assicurare una maggiore competitività a tutta l’economia romagnola.
Nel ribadire le preoccupazioni per i ritardi che si stanno accumulando nell’approfondimento dei fondali, Confindustria Romagna pone attenzione alla decisione del Governo di abbandonare il progetto del collegamento stradale E55 da Civitavecchia a Venezia. Il progetto risale al 1992, 23 anni dopo si sta ancora discutendo della sua validità o meno. Ciò testimonia che, sulle infrastrutture, il nostro Paese ha sofferto di lungaggini e discussioni spesso puramente ideologiche. Confindustria Romagna concorda con le prese di posizione preoccupate degli Enti locali romagnoli, perché si è sempre ritenuto vitale per lo sviluppo dell’economia dell’area vasta un miglioramento dei collegamenti stradali verso il Nord Est, attraverso Venezia.  Consapevole dell’importanza di un progetto strategico per l’area vasta romagnola come quello della E55, Confindustria Romagna ritiene che si debba dar corso con immediatezza alla realizzazione del tratto stradale Cesena-Ravenna-Ferrara, così come previsto nella progettazione della E55. Questo primo tratto dovrebbe, a nostro avviso, essere stralciato dalla precedente progettazione e reso cantierabile per dare la possibilità alle industrie della Romagna e al porto di Ravenna di avere quanto prima un efficiente collegamento verso il Nord Est.  Con l’accantonamento della E55, restano nelle casse dello Stato circa 10 miliardi stanziati per il piano di defiscalizzazione precedentemente connesso al project financing del progetto.  Riteniamo che una parte di questi fondi debba essere messa costantemente a disposizione per la manutenzione ordinaria e straordinaria della E45 da Ravenna-Cesena a Roma. Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, certamente molto importanti per consentire al nostro territorio di essere competitivo sul piano della logistica sulle tratte lunghe, osserviamo che nella pianificazione degli investimenti di RFI 2012/2016 non è previsto quasi nulla per la linea adriatica. Sarà perciò importante, quando si aprirà la discussione sugli investimenti che arrivano al 2020, concordare con RFI il potenziamento della linea, soprattutto per il trasporto merci. Paolo Maggioli - Presidente di Confindustria Romagna

giovedì 8 ottobre 2015

“IL PAESE E’ IN UN’EMERGENZA DEMOCRATICA GRAVE” SILVIO BERLUSCONI


Berlusconi sul futuro del centrodestra: "Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia insieme superano di un punto percentuale il Pd"
Silvio Berlusconi incontra i 120 amministratori locali della Campania che, con Nunzia De Girolamo, sono arrivati nella sede di Forza Italia. Il Cav denuncia "l’emergenza democratica grave" che sta vivendo il nostro Paese. Poi scherza: "Di solito per il ritorno del figliol prodigo si uccide il vitello grasso, noi al massimo metteremo a cuocere un pollo".
Poi Berlusconi rilancia l'idea di un centrodestra unito e capace di sconfiggere la sinistra: "Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia insieme superano di un punto percentuale il Pd. Possiamo tornare ad avere i voti del 2008 e quindi ritornare ad essere maggioranza in Parlamento, recuperando tutti gli elettori moderati che, delusi da questa politica, si sono fatti da parte non andando a votare".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Nunzia De Girolamo, che afferma: "Abbiamo un debito politico e morale nei confronti di Berlusconi. La nostra casa è il centrodestra e dobbiamo lavorare tutti insieme per la sua ricostruzione. Deciderà Berlusconi cosa vuole fare, se l’allenatore o l’attaccante, io ricordo solo che si tratta dell’ultimo leader eletto dagli italiani".

mercoledì 7 ottobre 2015

POSTE ITALIANE? CHIAMATALE POSTE CINESI! ORMAI SONO DELLA CINA


Altro che Poste Italiane!! Entro Ottobre saranno “Poste Cinesi“.
L’Italia si è venduta anche un altro pezzo di storia! Prima o poi si venderanno anche noi!!
Un altro pezzo importante dell’Italia è stato ceduto, anzi no: SVENDUTO alla Cina.
Poste Italiane ormai non è più di nostra proprietà e di Italiana ha ben poco ormai… Potremmo quasi chiamarle Poste Cinesi ma forse sarebbe troppo duro da sostenere il raffronto…
Entro Ottobre tutto questo sarà ufficiale e Poste saranno nelle mani di Pechino.
Non bastavano i tanti negozi Made in Cina presenti in vari angoli delle nostre città e forse non bastavano neppure le importazioni di pomodoro cinese… Ora gli abbiamo regalato anche le Poste… Alla fine di tutta questa crisi, resterà qualcosa di italiano? O magari si venderanno anche noi cittadini al primo offerente? Vuoi che questi non ci barattino con l’ISIS in cambio della loro immunità?! Mah… sta di fatto che ci stiamo sbriciolando pezzo pezzo pezzo, ci stiamo privando della nostra identità.
Lunedì, infatti, verranno pubblicate dagli analisti delle banche del consorzio di collocamento le ricerche che consentiranno di fissare le prime valutazioni della società, facendo scattare la cosiddetta fase di pre-marketing che durerà per tutta la settimana.
La cosa che più sconcerta è che la privatizzazione delle PI alla Cina è stata considerata come un’ ancora di salvezza. In questo modo le Poste Italiana saranno in grado di mantenere gli impegni presi ed assicureranno una crescita cospicua. Ma siamo certi?
L’ unica cosa certa è che, oggi come oggi, anche le Poste Italiane ci hanno abbandonato come se fossemerce di scambio e sono state cedute al prezzo di qualche accordo ai Cinesi…
Resterà qualcosa di Italiano in Italia?


sabato 3 ottobre 2015

CON BERLUSCONI SOPRA IL 20 PER CENTO


Berlusconi aspettava per tornare a combattere sul palcoscenico pubblico la riabilitazione della Corte europea dei diritti dell'uomo. Annunciata per il primo autunno è slittata all'anno prossimo. Il senso di responsabilità da uomo libero e forte di Berlusconi si è tradotto a questo punto nella scelta di combattere senza rinvii la battaglia della salvezza di questo Paese. Scommettiamo? Saremo ben presto sopra il 20 per cento, quando Berlusconi avrà comunicato agli italiani il suo giudizio sulla situazione italiana ed estera, i suoi programmi per risollevare l'economia e il prestigio dell’Italia. Soprattutto vincente, ne siamo certi, è la proposta della sua persona come riferimento degli italiani che non si rassegnano a un Paese governato coi golpe e condotto da un illusionista con pretese da dittatore

giovedì 1 ottobre 2015

SONO E SARO’ IL LEADER DI FORZA ITALIA


Berlusconi: "Non voteremo le riforme, perché si tratta di una soluzione non opportuna per il futuro
e con l'Italicum, se non verrà modificato il premio di maggioranza, si profila un regime”
No, assolutamente non voteremo le riforme, perché si tratta di una soluzione non
opportuna per il futuro e con l'Italicum, se non verrà modificato il premio di
 maggioranza, si profila un regime". Lo ha detto Silvio Berlusconi, rispondendo ai
 giornalisti prima di partecipare alla cena con i parlamentari di Forza Italia.
 Il Cavaliere si è convinto a ritornare in campo e a parlare con i giornalisti prima
che arrivi la sentenza della Corte di Strasburgo sulla sua decadenza da senatore
 in seguito alla condanna nel processo Mediaset. Inizialmente, infatti, la sentenza
era attesa per questi giorni, mentre ora - conferma Berlusconi - "la fissazione della
 sentenza addirittura si pensa possa andare al 2016".
"Riprendo da qui, perché sento di avere ancora la responsabilità verso il Paese.
Sono fiducioso che, finite le beghe interne che tanto ci hanno fatto male, i sondaggi
 su Forza Italia daranno molte sorprese e sono sicuro di poter riconquistare molti
 elettori che si sono ritirati". Poi, parlando alla cena con i parlamentari azzurri,
 viene riferito, Berlusconi ha aggiunto: "Sono e resto il presidente di Forza Italia.
Nei prossimi due anni ritorneremo ad essere il primo partito d'Italia.
Mi sono sempre dato traguardi impossibili, poi raggiunti sempre al cento per cento.
 Riuscirò anche questa volta".