mercoledì 31 dicembre 2014

QUESTO TRISTE, TRISTE NATALE, riflessioni di un giorno di festa di Gianguido Bazzoni


Guardandomi attorno in questi giorni di festa e vedendo la desolazione che investe le nostre città, non posso non ricordare che questo è il quarto Natale consecutivo di disperazione, da poi che il marcio potere finanziario internazionale, attraverso i suoi servi europei e soprattutto italiani, ha deciso di mettere sotto scacco l’Italia e di spogliarla degli averi dei suoi cittadini. Quattro anni fa i ristoranti erano davvero ancora pieni ed oggi sono desolatamente vuoti, quattro anni fa si poteva ancora scegliere fra: sostenere i consumi e la produzione, impedendo che il PIL (prodotto interno lordo) crollasse, oppure iniziare a spolpare il malato ancora vivo, accelerandone l’agonia e la prossima morte. Quello che è stato fatto all’Italia, da Monti in poi, ricorda il metodo di macellazione islamico che prevede di far uscire tutto il sangue dall’animale. Se l’animale venisse ucciso immediatamente, o ne venisse recisa un’arteria, il cuore si fermerebbe e smetterebbe di pompare fuori il sangue. Per questo motivo viene recisa una vena in modo che l’animale non muoia subito, il cuore continui a pompare fino alla fine e tutto il sangue possa essere estratto. In questo momento, da quattro lunghi anni, all’Italia è stata recisa la vena e qualcuno ci sta estraendo il sangue. Nel 2011, pur venendo da alcuni anni di crisi, il PIL era ancora positivo, il debito pubblico era 1800 miliardi, l’inflazione era al 2% e permetteva di recuperare parzialmente i costi crescenti, i disoccupati erano l’8%, le famiglie non erano svenate dalla casa, le aziende riuscivano a barcamenarsi.

Oggi, dopo la cura sbandierata dalla stampa come un grande risanamento, il PIL è molto negativo (ogni anno la produzione cala rispetto all’anno precedente), il debito pubblico è salito vertiginosamente a 2200 miliardi, i disoccupati sfiorano il 14%, vi è la deflazione (calo dei prezzi che non permette di recuperare i costi), le famiglie sono oberate dalle tasse sulla casa (oltre a tutte le altre) e stanno chiudendo 20.000 aziende ogni mese.
È un intero tessuto produttivo, commerciale e di servizi che sta scomparendo e non avrà più occasione di ricrearsi, perché il circolo vizioso fra chiusure e mancanza di risorse per nuove aperture desertifica l’economia di una nazione.
Con tutto questo i governanti-fantoccio ci stanno prendendo in giro dicendo che approntano misure per l’occupazione!! Senza le imprese e la produzione non vi può essere occupazione!!
Ormai, in gran parte dell’Italia, l’unico datore di lavoro è il settore pubblico, che per sua natura non produce beni vendibili; quanto potrà durare?
Questo smantellamento di una nazione, scientemente programmato ed attuato fin dalle cariche istituzionali più alte, si avverte in ogni angolo della società. Non solo i partiti ormai sono l’ombra di quello che prevede la Costituzione, coacervo di bramosia di apparire o di vantaggi personali, ma anche i sindacati non rappresentano quello per cui erano nati, le istituzioni sono in lotta feroce fra di loro, le rappresentanze di interessi non riescono a vedere più in là della sera per la mattina. Ma quel che è più grave è che si sta scollando il vero collante di una società: la fiducia ed il credito fra le persone, fra gli enti, fra le aziende, fra le comunità. L’artigiano non sa più se sarà pagato, il dipendente non sa più se il prossimo mese sarà al lavoro, la banca non si fida più neppure delle garanzie immobiliari (per il blocco totale del mercato), le aziende non si fidano più a fornire merci senza pagamento anticipato o fidejussioni, le famiglie stentano ad aiutarsi.
Così come la cambiale fu l’emblema del boom economico dell’Italia, cioè la fiducia, nello stesso modo l’emblema del declino dell’Italia è la mancanza di fiducia, di credito. In questo modo il domani sarà peggiore di oggi, dopodomani sarà peggiore di domani e così via.
Chi manovra la società di massa sa bene che gli Italiani, come tutti, si fanno distrarre da qualche scandalo sessuale, da qualche inchiesta o processo ben orchestrato, si indignano, si incazzano, ma non si accorgono se l’acciaio va in malora, se la SAIPEM viene dismessa o la Finmeccanica disarticolata e svenduta, se si usano 4 miliardi di tasse sulla casa per salvare la banca del PD, o se si fa ministro una che dice: “non so nulla, devo imparare….”.
Monti (Letta o Renzi) e Grillo sono le due facce della stessa medaglia, il loro sporco lavoro è all’insegna del: “portiamo l’Italia in serie B ed intanto distraiamo gli italiani con le incazzature sterili”. Quando qualcuno aprirà gli occhi sarà tutto compiuto e non sarà previsto un ritorno indietro. Come per l’Euro, che è lo strumento principe attraverso cui viene perpetrata un’infamia storica contro il Popolo italiano. 
Questo è un triste, triste Natale, ma tutti quelli che vedete in televisione vi fanno credere che non sia così, o che comunque la colpa sia di qualcun altro…….che non c’è più.
Buone feste  comunque a tutti.

Nessun commento:

Posta un commento