Guardandomi attorno in questi
giorni di festa e vedendo la desolazione che investe le nostre città, non posso
non ricordare che questo è il quarto Natale consecutivo di disperazione, da poi
che il marcio potere finanziario internazionale, attraverso i suoi servi
europei e soprattutto italiani, ha deciso di mettere sotto scacco l’Italia e di
spogliarla degli averi dei suoi cittadini. Quattro anni fa i ristoranti erano
davvero ancora pieni ed oggi sono desolatamente vuoti, quattro anni fa si
poteva ancora scegliere fra: sostenere i consumi e la produzione, impedendo che
il PIL (prodotto interno lordo) crollasse, oppure iniziare a spolpare il malato
ancora vivo, accelerandone l’agonia e la prossima morte. Quello che è stato
fatto all’Italia, da Monti in poi, ricorda il metodo di macellazione islamico
che prevede di far uscire tutto il sangue dall’animale. Se l’animale venisse
ucciso immediatamente, o ne venisse recisa un’arteria, il cuore si fermerebbe e
smetterebbe di pompare fuori il sangue. Per questo motivo viene recisa una vena
in modo che l’animale non muoia subito, il cuore continui a pompare fino alla
fine e tutto il sangue possa essere estratto. In questo momento, da quattro
lunghi anni, all’Italia è stata recisa la vena e qualcuno ci sta estraendo il
sangue. Nel 2011,
pur venendo da alcuni anni di crisi, il PIL era ancora positivo, il debito
pubblico era 1800 miliardi, l’inflazione era al 2% e permetteva di recuperare
parzialmente i costi crescenti, i disoccupati erano l’8%, le famiglie non erano
svenate dalla casa, le aziende riuscivano a barcamenarsi.
Oggi, dopo la cura sbandierata
dalla stampa come un grande risanamento, il PIL è molto negativo (ogni anno la
produzione cala rispetto all’anno precedente), il debito pubblico è salito
vertiginosamente a 2200 miliardi, i disoccupati sfiorano il 14%, vi è la
deflazione (calo dei prezzi che non permette di recuperare i costi), le
famiglie sono oberate dalle tasse sulla casa (oltre a tutte le altre) e stanno
chiudendo 20.000 aziende ogni mese.
È un intero tessuto produttivo,
commerciale e di servizi che sta scomparendo e non avrà più occasione di
ricrearsi, perché il circolo vizioso fra chiusure e mancanza di risorse per
nuove aperture desertifica l’economia di una nazione.
Con tutto questo i
governanti-fantoccio ci stanno prendendo in giro dicendo che approntano misure
per l’occupazione!! Senza le imprese e la produzione non vi può essere
occupazione!!
Ormai, in gran parte dell’Italia,
l’unico datore di lavoro è il settore pubblico, che per sua natura non produce
beni vendibili; quanto potrà durare?
Questo smantellamento di una
nazione, scientemente programmato ed attuato fin dalle cariche istituzionali
più alte, si avverte in ogni angolo della società. Non solo i partiti ormai
sono l’ombra di quello che prevede la Costituzione, coacervo di bramosia di
apparire o di vantaggi personali, ma anche i sindacati non rappresentano quello
per cui erano nati, le istituzioni sono in lotta feroce fra di loro, le
rappresentanze di interessi non riescono a vedere più in là della sera per la
mattina. Ma quel che è più grave è che si sta scollando il vero collante di una
società: la fiducia ed il credito fra le persone, fra gli enti, fra le aziende,
fra le comunità. L’artigiano non sa più se sarà pagato, il dipendente non sa
più se il prossimo mese sarà al lavoro, la banca non si fida più neppure delle
garanzie immobiliari (per il blocco totale del mercato), le aziende non si
fidano più a fornire merci senza pagamento anticipato o fidejussioni, le
famiglie stentano ad aiutarsi.
Così come la cambiale fu
l’emblema del boom economico dell’Italia, cioè la fiducia, nello stesso modo
l’emblema del declino dell’Italia è la mancanza di fiducia, di credito. In
questo modo il domani sarà peggiore di oggi, dopodomani sarà peggiore di domani
e così via.
Chi manovra la società di massa
sa bene che gli Italiani, come tutti, si fanno distrarre da qualche scandalo
sessuale, da qualche inchiesta o processo ben orchestrato, si indignano, si
incazzano, ma non si accorgono se l’acciaio va in malora, se la SAIPEM viene
dismessa o la Finmeccanica disarticolata e svenduta, se si usano 4 miliardi di
tasse sulla casa per salvare la banca del PD, o se si fa ministro una che dice:
“non so nulla, devo imparare….”.
Monti (Letta o Renzi) e Grillo
sono le due facce della stessa medaglia, il loro sporco lavoro è all’insegna
del: “portiamo l’Italia in serie B ed intanto distraiamo gli italiani con le
incazzature sterili”. Quando qualcuno aprirà gli occhi sarà tutto compiuto e
non sarà previsto un ritorno indietro. Come per l’Euro, che è lo strumento
principe attraverso cui viene perpetrata un’infamia storica contro il Popolo
italiano.
Questo è un triste, triste
Natale, ma tutti quelli che vedete in televisione vi fanno credere che non sia
così, o che comunque la colpa sia di qualcun altro…….che non c’è più.
Buone feste comunque a tutti.
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